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Nuovi spit alle soste di vie classiche Orobiche
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Autore Messaggio
Zeno



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MessaggioInviato: Mar Gen 09, 2018 12:34 am    Oggetto: Nuovi spit alle soste di vie classiche Orobiche Rispondi citando

Leggo con piacere nel numero di Dicembre 2017 di Le Alpi Orobiche di un iniziativa da parte di un "folto gruppo di istruttori" che consiste nel ripercorrere e pubblicizzare "alcune linee su roccia [...] cadute ormai in disuso".

Si tratta di:

-Via Cesareni-Luchsinger sulla Parete Nord del Monte Cabianca
-Via Longo sullo Spigolo Nord del Pizzo Poris
-Via Longo-Bramati sulla Parete Nord del Monte Grabiasca
-Via Calegari-Farina sul Diedro Nord Nord Est della Punta Esposito

Leggendo le relazioni noto però che si parla di "2 spit fix con anello" ad ogni sosta.

Ho ripetuto tutte queste quattro vie nel 2017 (della Longo-Bramati in verità solo la seconda parte perchè sono salito insieme a Rachele e Carlotta dallo Sperono di Destra mentre sulla via in questione c'erano Luca, Paolo e Bruno) e non ho trovato nessuno spit (ad eccezione del Diedro Esposito dove già da tempo ci sono catene nella prima parte).

Ancor prima di iniziare un'eventuale discussione sulla legittimità e utilità di questa operazione mi piacerebbe capire chi l'ha effettuata perchè dall'articolo non è chiaro.

Grazie
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Detrito Hdemico



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MessaggioInviato: Mer Gen 10, 2018 4:05 pm    Oggetto: Rispondi citando

Non si capisce proprio chi ha realizzato gli incatenamenti, potrebbero averli eseguiti le Guide Alpine, le uniche autorizzate per quel tipo di lavori se non sbaglio.
Recentemente le GA hanno normalizzato la “ferrata” sul Monte Pegherolo. Sarebbe interessante sapere chi ha richiesto tutti questi lavori che forse sono in contrasto con lo Statuto del CAI.
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fabiomaz



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MessaggioInviato: Mar Gen 16, 2018 11:49 am    Oggetto: Re: Nuovi spit alle soste di vie classiche Orobiche Rispondi citando

Zeno ha scritto:


Si tratta di:

-Via Cesareni-Luchsinger sulla Parete Nord del Monte Cabianca
-Via Longo sullo Spigolo Nord del Pizzo Poris
-Via Longo-Bramati sulla Parete Nord del Monte Grabiasca
-Via Calegari-Farina sul Diedro Nord Nord Est della Punta Esposito

Leggendo le relazioni noto però che si parla di "2 spit fix con anello" ad ogni sosta.

Mi piacerebbe capire chi l'ha effettuata perchè dall'articolo non è chiaro

Grazie


Hai provato a chiedere al CAI?
Hai saputo qualcosa?
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Zeno



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MessaggioInviato: Mar Gen 16, 2018 1:10 pm    Oggetto: Re: Nuovi spit alle soste di vie classiche Orobiche Rispondi citando

fabiomaz ha scritto:

Hai provato a chiedere al CAI?

Speravo che qualcuno "di loro" scrivesse qui per avviare un discorso collettivo ma a questo punto scrivo a Michele Cisana (responsabile della Scuola di Alpinismo del CAI di Bergamo). Vi faccio sapere Wink
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Zeno



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MessaggioInviato: Mer Gen 24, 2018 10:53 pm    Oggetto: Re: Nuovi spit alle soste di vie classiche Orobiche Rispondi citando

fabiomaz ha scritto:

Hai provato a chiedere al CAI?
Hai saputo qualcosa?

Ho avuto una conversazione interessante e stimolante per mail con Michele Cisana che mi ha spiegato le loro ragioni per questo tipo di intervento.
Sono per la maggior parte riassunte qui:
http://scuolaleonepellicioli.altervista.org/news/
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luca.trovesi



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MessaggioInviato: Sab Lug 28, 2018 8:19 am    Oggetto: Rispondi citando

Zeno, che tu sappia ci sono novità riguardo a questo progetto?

Non è giusto 'spittare' vie del 1929 (Via Cesareni, Luchsinger, Zaretti al Cabianca), del 1931 (Via f.lli Longo al Poris), del 1952 (Via Bramati, Longo al Grabiasca) e del 1959 (Diedro Nord-Est alla Punta Esposito), tutte facilmente proteggibili con protezioni naturali.
Le ho ripetute tutte e non ho trovato nessun tipo di pericolo (o improteggibilità della roccia).
Sarebbe bello sapere i termini del progetto visto che si parla di circa 12-13 vie da 'rivalorizzare'.

A me dispiace pensare che i report da noi scritti possano magari essere serviti a questo progetto e non invece ad una frequentazione più consapevole delle Orobie.
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LorenzOrobico



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MessaggioInviato: Gio Ago 02, 2018 9:53 pm    Oggetto: Rispondi citando

L'azione mi sembra volta ad agevolare la frequentazione di queste vie, diminuendo leggermente l'ingaggio alpinistico.
Diciamo che a parte il giusto o sbagliato c'è il rischio che la frequentazione rimarrà comunque molto bassa, ma per quei pochi che si avventuravano magari cercando un ambiente veramente "integro" diminuirà l'interesse.

Di fatto si cerca di pilotare il tipo di frequentatore verso una base più ampia.
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Detrito Hdemico



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MessaggioInviato: Ven Ago 03, 2018 1:47 pm    Oggetto: Rispondi citando

Questa è pura e sola deresponsabilizzazione che serve esclusivamente a procurare vantaggi e lavoro a determinate persone. E poi, vuoi mettere la leggerezza di una salita senza integratori al seguito. Chissà che libertà di pensieri e di movimenti senza gli integratori che ti vincolano, dentro e fuori. Se poi qualcosa andasse proprio storto resta sempre il 112.
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fabiomaz



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MessaggioInviato: Dom Ago 05, 2018 10:55 pm    Oggetto: Rispondi citando

LorenzOrobico ha scritto:
L'azione mi sembra volta ad agevolare la frequentazione di queste vie, diminuendo leggermente l'ingaggio alpinistico.
Diciamo che a parte il giusto o sbagliato c'è il rischio che la frequentazione rimarrà comunque molto bassa, ma per quei pochi che si avventuravano magari cercando un ambiente veramente "integro" diminuirà l'interesse.

Di fatto si cerca di pilotare il tipo di frequentatore verso una base più ampia.


Se mettono solo un resinato alle soste e puliscono dai detriti non mi sembra un dramma. Bisogna andare a vedere.
Uè alpinistoni orobici, se andate sul lato valtellinese trovate tutte le vie storiche che volete e avete più possibilità di vincere al gratta e vinci che trovare un chiodo solo. Certo gli accessi sono quelli che sono.
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Spenk



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MessaggioInviato: Mer Ago 08, 2018 8:00 am    Oggetto: Rispondi citando

Si ricade sempre nei soliti commenti, stavolta pure sarcastici.
Non siamo più nel 1910 dove un elite di Piaz, Preuss e Dulfer sono costretti un pò anche dai mezzi disponibili a scalare assicurandosi a spalla coi canaponi.
Una volta che una via è pubblicata e disponibile per tutti credo che OGGI sia giusto renderla sicura, almeno alle soste, in qualsiasi condizione di evento. Anche perchè dopo numerose ripetizioni le condizioni non sono più quelle iniziali.
Le possibilità su roccia sono infinite qui da noi e se qualcuno vuole provare un vero brivido può sempre aprirsi la sua via senza sapere quello che troverà salendo.
Anche a me piace mettermi le mie protezioni e vedere una linea pulita, ma come soccorritore e vedendo gli incidenti che accadono intorno a me anche a conoscenti più o meno forti ed esperti, sono sempre più convinto che la filosofia di Heinz Grill sia la strada corretta per permettere a tutti OGGI di vivere la montagna nel modo più sicuro (anche per chi vi deve andare a prenderli se succede qualcosa).
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Zeno



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MessaggioInviato: Gio Ago 09, 2018 10:51 am    Oggetto: Rispondi citando

Spenk ha scritto:
... sono sempre più convinto che la filosofia di Heinz Grill sia la strada corretta per permettere a tutti OGGI di vivere la montagna nel modo più sicuro (anche per chi vi deve andare a prenderli se succede qualcosa).

Io sono sempre più sicuro che UNA strada corretta non esista. Il paragone con Grill e la Valle del Sarca non è efficacie dato che si tratta di ambienti completamente diversi, con accessi completamente "diversi" e frequentazione completamente "diversa" (la via Longo-Bramati sulla Parete Nord del Grabiasca se vede una cordata ogni due anni è già felice...).

Credo che una discussione sul trito e ritrito tema della riattrezzatura di itinerari storici possa essere produttiva solamente se fortemente localizzata.

LorenzOrobico ha scritto:
... c'è il rischio che la frequentazione rimarrà comunque molto bassa, ma per quei pochi che si avventuravano magari cercando un ambiente veramente "integro" diminuirà l'interesse

Qui mi trovo pienamente d'accordo: per me è il punto della questione.
Tralascio discorsi "storici" di rispetto dell'apritore (in cui non credo specie per la maggior parte di queste vie nate e vissute nel silenzio più totale e lontane da ogni forma di ricerca di eroismo per economia di mezzi da parte dei primi salitori).
Sono convinto che sia giusto prendere come obbiettivo e metro di misura per tale questione la fruizione di tali vie da parte dei ripetitori attuali (forse è proprio questo l'unico modo vero di conoscere e "aver rispetto" degli apritori viventi e non).
Come dice Lorenzo tale opera quasi sicuramente non andrà ad allargare il numero delle ripetizioni ma andrà invece a limitare l'esperienza degli "aficionados": credo che la ricerca dei pochi chiodi presenti in via, l'assaporare la loro storicità e rinforzarli dove serve con protezioni veloci sia una parte integrante della fruizione di queste vie. Anzi, personalmente il gusto che trovo in queste cose va a supplire un'arrampicata che magari non è propriamente entusiasmante e remunerativa lungo tutto il percorso.

Non voglio certo dire, in modo egoistico e presuntuoso, che tali vie debbano rimanere "per pochi"; anzi: sento quasi un dovere morale ( Embarassed ) nell'impegno per la loro valorizzazione e divulgazione ma credo che la strada intrapresa non sia propriamente quella vincente.
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Detrito Hdemico



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MessaggioInviato: Gio Ago 09, 2018 1:18 pm    Oggetto: Rispondi citando

Una strada corretta esiste, eccome se esiste, da sempre e si chiama rispetto dell’operato altrui. E questo vale per tutto quello che facciamo, da sempre. Privare gli altri di un confronto con l’operato altrui banalizzandolo, per adattarlo alle proprie incapacità, magari del momento, oltre che puerile è estremamente scorretto.
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Spenk



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MessaggioInviato: Gio Ago 09, 2018 3:19 pm    Oggetto: Rispondi citando

Qui si parla di sicurezza in sosta, non di progressione. Anche perchè se si stacca una presa o è il tuo compagno a commettere un errore e volare sulla sosta io vorrei poter comunque tornare a casa in qualche modo... Ok l'avventura, ma credo che nessuno vada a farsi una via pensando che la sera potrebbe non rivedere i propri figli.. e uno spit di 4 cm in sosta può fare questa differenza.
Poi non capisco, confronto con l'operato di chi?
Mi state dicendo che voi vi confrontate alla pari con l'operato altrui nel senso che ripetete le vie nello stile originale? Beh quando andate a fare la Comici a Lavaredo con il canapone legato in vita, sicura a spalla, niente scarpette ne friends fatemi un fischio che voglio venire ad ammirarvi..
Ora non conosco le orobie, ma Grill fa dei capolavori con lo stesso stile e filosofia anche in Dolomiti (vedi ad esempio Giove e Saturno in Vallaccia)..
La strada corretta esiste si, si chiama non essere estremisti.
Ma sarà il mio ultimo messaggio per non portare avanti una discussione inutile.
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Zeno



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MessaggioInviato: Gio Ago 09, 2018 9:24 pm    Oggetto: Rispondi citando

Spenk ha scritto:
Ma sarà il mio ultimo messaggio per non portare avanti una discussione inutile.

Ma no, ci mancherebbe! Da bravi conquistatori dell'inutile (condizione esistenziale dell'alpinista) è giusto parlarne.
Per farti capire che la mia non è una presa di posizione estremista o idealista ti faccio l'esempio della nord della Presolana
Mi spiace citarti un altro angolo orobico ma purtroppo è l'unica zona di cui posso parlare con cognizione di causa conoscendola ormai abbastanza.
Nel 2008 sono state riattrezzate da parte di due note guide alpine le soste e sostituiti i vecchi chiodi a pressione di alcune vie aperte con abbondante impiego di mezzi artificiali negli anni '60. Prima della richiodatura credo che le cordate che si avventurassero su tali itinerari fossero davvero pochissime. Ora sono percorribili con un ingaggio alpinistico che comunque rimane ma con la possibilità di salirle in libera o almeno provarci senza rischiare che un volo del primo strappi l'intera cordata dalla parete come tu dici, lì infatti la roccia è compattissima e scarseggia di fessure per cui i chiodi tradizionali entrano (poco) nei buchi e l'affidabilità in caso di volo è perlopiù dubbia.
Un discorso totalmente diverso vale per le vie sulle Orobie vere e proprie di cui si discute in questo thread: le litologie sono completamente differenti, la verticalità e le difficoltà sono più contenute e la possibilità di proteggersi con protezioni naturali sicure è pressochè illimitata. Si creano soste affidabili tanto quanto due fix inox (se non di più mi vien da dire in certi particolari casi).
Avventura secondo me in questo caso non significa accettazione di un rischio stupido ma utilizzo dell'ingegno e dell'esperienza per portare il più possibile verso il basso tale rischio (e la soddisfazione che ne deriva)
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luca.trovesi



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MessaggioInviato: Mar Ago 14, 2018 8:47 pm    Oggetto: Rispondi citando

Spenk ha scritto:
e se qualcuno vuole provare un vero brivido può sempre aprirsi la sua via senza sapere quello che troverà salendo.

Qui non sono d'accordo! Vedi, se avessero voluto fare un bel lavoro si sarebbero aperti le 'loro' vie, per poi relazionarle (come fa Gianni Tomasoni in Presolana o sul Pinnacolo senza toccare le vie storiche).

Più vado in montagna e più mi rendo conto che una ripetizione ha un valore estremamente maggiore rispetto ad una via nuova, specialmente in Orobie e specialmente per me. Quando salii la via Poris al Longo non mi divertii particolarmente (l'arrampicata non è elegante) ma ricordo la soddisfazione dei giorni successivi per l'aver percorso una linea storica (il primo V grado orobico!?) e logicissima, su una montagna isolata e non addomesticata. Diverso è il discorso di quando vado in Dolomiti o su granito, dove ricerco l'itinerario più per la sua bellezza che per la sua storia. Credo sia un dato di fatto che i frequentatori di via di roccia in Orobie siano 'quasi' esclusivamente bergamaschi e valtellinesi (esclusione fatta forse per Presolana e Cimon della Bagozza).
Ecco, come dice Zeno non è affatto questione di 'spit sì-spit no' ma di dove... Anche a me spesso piace andare a ripetere vie sportive eleganti, dall'impegno psicologico più modesto e dall'avvicinamento rilassante (e da noi ce ne sono assai!).

fabiomaz ha scritto:
Uè alpinistoni orobici, se andate sul lato valtellinese trovate tutte le vie storiche che volete e avete più possibilità di vincere al gratta e vinci che trovare un chiodo solo. Certo gli accessi sono quelli che sono.

Grazie del consiglio Fabio! In effetti le due volte che sono andato nelle Valtellinesi ho sempre fatto incontri speciali, di persone che poi sono diventate amici! Quindi sì, oltre ad un legame strettamente alpinistico ho costruito anche un legame più personale.
Purtroppo il tempo, i fondi e la voglia (sono un bel pigrone) sono quel che sono e non sempre posso permettermi il viaggio in auto.
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