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Di cengia in cengia: Grohmann e Ball al PELMO

 
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Autore Messaggio
Franz
Event manager


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MessaggioInviato: Lun Set 05, 2016 2:16 pm    Oggetto: Di cengia in cengia: Grohmann e Ball al PELMO Rispondi citando

Monte Pelmo: traversata Cengia di Grohmann ---> 3159 m ---> Cengia di Ball

In viola il canalone della Fixsura con a sinistra il Pelmetto e la Grohmann, In rosso il tratto di cresta finale e la discesa dalla Ball
[Da: www.tuttoinlibera.it]


In viola il canalone della Fixsura con a sinistra il Pelmetto e la Grohmann, In rosso il tratto di cresta finale che si affaccia sulla Sud Ovest. [Da: www.andarpermontagne.blogspot.it]

[Gita del 19-08-2016]
Sarà la loro origine sedimentaria marina Smile , ma al ritorno dalle vacanze al mare agostane, sempre più spesso mi viene la voglia di qualche bel giro in Dolomiti o comunque su calcare. Ne sono un esempio il Tribulaun (calcare “dolomitico” altoatesino Wink ) e il Sassolungo della passata stagione. Anche quest’anno, nel primo weekend utile dopo le vacanze in Croazia, la scelta per un giro veloce ricade su un bestione dolomitico che mancava all’appello: il PELMO. Già 26 anni fa (!) passandoci sotto con l’Alta Via n°1 con i miei genitori avevamo l’intenzione di salirlo, ma il meteo non fu dalla nostra.

Il tempo passa, ma i conti in sospeso si chiudono piano piano. Propongo la salita a MaPi, che pur arrivando da molto lontano, è sempre contenta di visitare zone belle e per lei nuove come sono le Dolomiti. Strada facendo mi viene in mente qualche report letto circa una agghiacciante, ma allo stesso tempo attraente, cengia che si innesta alla normale, regalando una ascensione di altri tempi, non banale e poco frequentata: un invito a nozze! Si tratta della Cengia di GROHMANN percorsa per la prima volta dal pioniere austriaco nel 1863, come via alternativa a quella aperta pochi anni prima da Ball. Inizialmente MaPi è un po’ intimorita dai report (escursionistici!) che si trovano in rete che parlano di cenge espostissime, tratti a picco sul baratro, punti dove “non sai come hai fatto a passare e come proseguirai”, ghiaino mobile e instabile… Ma riesco a convincerla che sarà semplicemente una passeggiata un po’ esposta e dove è necessario il cosiddetto “passo fermo” e l’assenza di vertigini Wink
A Palafavera piazziamo la tendina sotto una provvidenziale tettoia di una struttura invernale per lo sci dato che il cielo è minaccioso e la notte pioverà a ridotto. Motivo per cui i dubbi sulla possibilità di effettuare la salita prevista montano.
Nel bosco ripido siamo però illuminati da una splendida luna piena. Il sentierino che si inoltra in direzione della Fixsura, la sella tra Pelmo e Pelmetto, è nascosto (volutamente) dai mughi, ma poi la traccia risulta evidente, nonostante, vista la pioggia notturna, la doccia sia assicurata. Dietro di noi le Dolomiti Zoldane si stanno svegliando: è un piacere vedere il sole che va ad irrorare Bosconero, San Sebastiano, Moiazza e Civetta. Seguendo dei piccoli ometti tra i mughi superiamo una balza rocciosa ed entriamo nel canalone detritico. Giungiamo ad un vecchio nevaio ormai quasi di ghiaccio e che sarebbe superabile solo con ramponi e picca (che ovviamente non abbiamo). Individuiamo però un suggestivo passaggio tra la neve e la roccia…dal quale usciamo con arrampicata su placche lisce. Si prosegue ora sulle rocce affianco al canalone con esposti passaggi di II. Solo in un tratto dobbiamo seguire il fondo del canale con gran fatica e dispendio di energie. L’ultimo tratto si impenna e per una serie di muretti e cenge esposte guadagnamo quota. A sinistra il Pelmetto, che era una valida alternativa in caso di cengia impraticabile, sfoggia delle possenti pareti tagliate da esposte cenge. Poca prima dell’intaglio della Fixsura parte la nostra cengia. Vedo già nello sguardo della mia socia che la tensione si è alzata… silenzio… sguardi di intesa.. so che lei ha fiducia in me… ma qui non c’è la corda… saremo indipendenti…ma la fiducia non è legata ad una corda…è invisibile…
Si parte. Più passi faccio e più mi sento a mio agio. Mi pare un po’ una “strunzata” sta cengia. Di robe così da ragazzino coi miei ne ho fatte tante. Mi volto e MaPi è un po’ scura. Non riesco a strapparle un sorriso: dice che è il suo modo di essere concentrata. Dopo la prima metà purtroppo arrivano le classiche nebbie dolomitiche. Purtroppo o forse per fortuna. Oltre a donare una atmosfera spettrale, ci negano la totale visione del baratro che sta sotto i nostri piedi. In realtà le frasi lette avevano un fondo di verità: voltandosi non si capisce come sia stato possibile passare (con facilità e agevolmente) in alcuni tratti e, allo stesso modo, guardando oltre ci si chiede come sia possibile e soprattutto dove ci sia un passaggio “umano”. Non si fa a tempo a fare questo pensiero che si è già oltre l’apparentemente insuperabile ostacolo. Due passaggi stretti ed esposto permettono di superare degli spigoli con un solo punto debole. Sopra di noi infatti pareti gialle strapiombanti e lisce e tetti: l’ambiente è magnifico e si è immersi proprio nella montagna (più impressionante che sulla Ball). Detto-fatto, senza nemmeno accorgercene, ci troviamo sulla normale. Qui un simpatico gruppo di padovani e una zoldanda, Gianpiera, usciti dalla Ball stanno salendo. Le nebbie avvolgono tutto e siamo un po’ dubbiosi se proseguire, ma la loro convinzione ci rincuora. Si va. Lasciate la corda e l’imbrago, cominciamo la salita per il ghiaione piuttosto faticosa. Una bastionata con saltini divertenti ci consegna al catino sommitale, il Trono di Dio. Il cielo comincia ad azzurrarsi e nasce in noi qualche speranza di non giungere in cima nel nulla più totale. Giunti alla cresta cominciamo ad usare le mani e l’ultimo tratto è pure divertente ed esposto. Alla croce di vetta la soddisfazione è grande, ma il panorama un po’ meno, anche se sotto di noi vediamo il Pelmetto e le ripide pareti che sostengono il Caregon . Serie di foto e chiacchiere con i “nuovi amici”, birrino e cicca. Bisogna andarsene in fretta però. Tutto attorno nuvoloni neri. Le previsioni non sono state appieno rispettate. Ci giungono notizie che al Venezia piove. Via! Paradossalmente il cielo si apre ed esce il sole. Con una ripida discesa siamo al salto roccioso dove parte la Cengia di Ball. Si alzano ancora le nebbie a rendere più spettrale la traversata che si rivela più lunga del previsto, divertente e non banale. Forse 26 anni fa sarebbe stato un piccolo azzardo per noi… Basta avere un po’ di pazienza…
Giunti al Venezia per un saluto, scopriamo che nella notte la forte pioggia ha provocato una possente frana che ha invaso il sentiero di Forcella d’Arcia con anche l’intervento del Soccorso Alpino per sopralluoghi. Per fortuna il nostro itinerario non era stato interessato.
Il sentiero per tornare a Palafavera non è corto: dobbiamo girare ancora attorno a ritroso a questo montagnone. Sarà occasione per fare i complimenti alla mia socia e programmare future scorribande alpine, magari non solo dolomitiche o su terreni sfasciumosi Wink

La versione di MaPi qui

L’album completo QUI

Qui una selezione

Che mugata!

La Civetta si infiamma

Alpine in fessura

Profili

Nelle viscere di un nevaio: da dove sbuchi te?

Immersa nella roccia

Partenza della Grohmann

Profilo di…Pelmetta

WOW: ambiente in vista del Pelmetto


Sui salti

Dispersa sulle cenge

L’uscita della Grohmann

Pinnacoli verso la cima

Vetta

1 - A cavallo
2 - Lasciatemi qua!
3 - Hai perso qualche cosa di là?
4 - By her back

Discesa su rampe scivolose

Ancora l’uscita della Grohmann

La...gatta …sulla cengia che scotta …

Ballllll

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L'ultima modifica di Franz il Mar Set 06, 2016 10:26 am, modificato 1 volta
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BiancoAtlas



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MessaggioInviato: Lun Set 05, 2016 9:10 pm    Oggetto: Rispondi citando

Very Happy wow che roba ! ma non capisco ............ non ti ho visto quel giorno in cantiere a caricare le macerie Laughing Laughing insomma qualche sacco di rasatutto e poi vedi che sentiero viene fuori . Dai tranquillo la solita invidia , gran montagna il pelmo Wink . però a questo punto o vieni a cena o posti qualcosa del Kirculistan perché io facciadalibro non c'è l'ho Evil or Very Mad e non sono riuscito a vedere nulla ( senza nulla togliere alle crolloniti) ciao Toni
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mat69



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MessaggioInviato: Mar Set 06, 2016 12:54 pm    Oggetto: Rispondi citando

cavolo, stai diventando il Re della Brugaia
non ti bastava quella Orobica.

questi sono cattivi esempi per le future generazioni Laughing Laughing Laughing
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airborne



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MessaggioInviato: Mar Set 06, 2016 1:50 pm    Oggetto: Rispondi citando

airborne ha scritto:
In effetti Franz, tanto sei bravo a scovare belle pareti a Ovest, tanto sembri trovare solo il peggio delle Dolomiti. Cosa ti hanno fatto di male i monti pallidi?


Con queste premesse in effetti non poteva mancarti il Pelmo Mr. Green
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simo il 4



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MessaggioInviato: Gio Set 08, 2016 9:24 am    Oggetto: Rispondi citando

Buongiorno, copio ed incollo un mio pensiero che ho già espresso da altre parti. Spero non sia fonte di polemica ma di discussione.. considerando anche che su onice la discussione mi sembra stia sparendo... Simo


Citazione:
Uhm. Ci conosciamo da parecchi anni (è la premessa). Mi piace molto quello che fai in montagna, soprattutto la ricerca e la scoperta di luoghi sconosciuti ai più.
Ora però leggo questa "avventura", con una sfilza di complimenti... Allora mi chiedo: a nessuno è venuto in mente che è stata una salita molto azzardata? Lo scrivi ottimamente nel racconto (e lo scrive lei nel report che ha fatto su onice): la tua socia non sapeva nemmeno cosa andava a fare (con tutto il rispetto, ovviamente). Non pensi che poteva veramente succedere qualcosa di "brutto"? Non sono nessuno e non mi permetto di fare paragoni e dare giudizi, mi attengo solo a quello che leggo. Però in questo periodo dove si parla spesso di incidenti e di inesperti in montagna (mi ripeto: non faccio paragoni e non dò giudizi su NESSUNO), fare un "escursione" del genere con il compagno che non sa cosa sta andando a fare (lo leggo dai vostri report... "Vedo già nello sguardo della mia socia che la tensione si è alzata… silenzio… sguardi di intesa.. so che lei ha fiducia in me… ma qui non c’è la corda… saremo indipendenti…ma la fiducia non è legata ad una corda…è invisibile…"), non pensi sia un azzardo? Non è polemica lo sai, è solo un pensiero. Poi ovvio, ora è tutto bello, i racconti trasudano felicità ed emozione... ma... Simo

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Franz
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MessaggioInviato: Gio Set 08, 2016 9:46 am    Oggetto: Rispondi citando

BiancoAtlas ha scritto:
Very Happy wow che roba ! ma non capisco ............ non ti ho visto quel giorno in cantiere a caricare le macerie Laughing Laughing insomma qualche sacco di rasatutto e poi vedi che sentiero viene fuori . Dai tranquillo la solita invidia , gran montagna il pelmo Wink . però a questo punto o vieni a cena o posti qualcosa del Kirculistan perché io facciadalibro non c'è l'ho Evil or Very Mad e non sono riuscito a vedere nulla ( senza nulla togliere alle crolloniti) ciao Toni

Abbi fedea Rolling Eyes

airborne ha scritto:
airborne ha scritto:
In effetti Franz, tanto sei bravo a scovare belle pareti a Ovest, tanto sembri trovare solo il peggio delle Dolomiti. Cosa ti hanno fatto di male i monti pallidi?

Con queste premesse in effetti non poteva mancarti il Pelmo Mr. Green

E non hai idea di quanto ancora le ami...se punto anche il Tre Scarperi o la Croda Rossa d'Ampezzo o Cima Undici... Twisted Evil
simo il 4 ha scritto:
Buongiorno, copio ed incollo un mio pensiero che ho già espresso da altre parti. Spero non sia fonte di polemica ma di discussione.. considerando anche che su onice la discussione mi sembra stia sparendo... Simo
Citazione:
Uhm. Ci conosciamo da parecchi anni (è la premessa). Mi piace molto quello che fai in montagna, soprattutto la ricerca e la scoperta di luoghi sconosciuti ai più.
Ora però leggo questa "avventura", con una sfilza di complimenti... Allora mi chiedo: a nessuno è venuto in mente che è stata una salita molto azzardata? Lo scrivi ottimamente nel racconto (e lo scrive lei nel report che ha fatto su onice): la tua socia non sapeva nemmeno cosa andava a fare (con tutto il rispetto, ovviamente). Non pensi che poteva veramente succedere qualcosa di "brutto"? Non sono nessuno e non mi permetto di fare paragoni e dare giudizi, mi attengo solo a quello che leggo. Però in questo periodo dove si parla spesso di incidenti e di inesperti in montagna (mi ripeto: non faccio paragoni e non dò giudizi su NESSUNO), fare un "escursione" del genere con il compagno che non sa cosa sta andando a fare (lo leggo dai vostri report... "Vedo già nello sguardo della mia socia che la tensione si è alzata… silenzio… sguardi di intesa.. so che lei ha fiducia in me… ma qui non c’è la corda… saremo indipendenti…ma la fiducia non è legata ad una corda…è invisibile…"), non pensi sia un azzardo? Non è polemica lo sai, è solo un pensiero. Poi ovvio, ora è tutto bello, i racconti trasudano felicità ed emozione... ma... Simo


Mi ricito: "ma la fiducia non è legata ad una corda…è invisibile". Fidarsi delle capacità reciproche. Anzi, in questo caso, essendo slegati, l'azzardo, se così ti piace chiamarlo, è legato al "libero arbitrio" personale.

Pensa invece anni fa (2005 o 6), sulla affilata cresta della Bionnassay, che tutti qui conoscono molto bene, ci siamo affidati alla sorte ad attaccarci alla stessa corda io, te e il Bono, "dall'alto" delle nostre esperienze (disomogenee?) in alta quota....dove se uno scivola, senza le (impossibili da mettere su cresta nevosa da fare in equilibrio) protezioni, quanto gli altri sarebbero stati in grado di trattenere la caduta di un componente (da manuale buttandosi dal lato opposto della caduta con una prontezza di riflessi non da poco)? Azzardo anche lì?
Comunque grazie per lo spunto di riflessione.... Laughing
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L'ultima modifica di Franz il Mar Set 13, 2016 9:50 am, modificato 1 volta
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simo il 4



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MessaggioInviato: Gio Set 08, 2016 9:51 am    Oggetto: Rispondi citando

Beh beh, secondo me non ci sta il paragone con la B., io e Luca mi permetto di dire che sapevamo cosa andavamo a fare.
Cmq forse si, con il senno di poi fare una salita del genere con così poca conoscenza è stato un azzardo.
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Alpe



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MessaggioInviato: Ven Set 09, 2016 10:12 pm    Oggetto: Rispondi citando

Affascinanti queste traversate dolomitiche tardo estive! Una tradizione sicuramente da continuare Laughing
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Franz
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MessaggioInviato: Gio Set 22, 2016 2:41 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ecco, sempre lui... (è tornato nei nostri...hearts)

Simon al Pelmetto: fico!
(ovviamente pomeriggiata tardo autunnale... Mr. Green )
http://jt-landing.blogspot.it/2015/11/blog-post_12.html?view=classic

Apperol...
quella dietro è la Grohmann
(è sempre questione di prospettive... Shocked Shocked Shocked )


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