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TRIVENA powder festival

 
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Autore Messaggio
Franz
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MessaggioInviato: Mer Mar 02, 2016 7:31 pm    Oggetto: TRIVENA powder festival Rispondi citando

Creper vac, 2814m + Cima di Danerba, 2915m per la Val del Vescovo
[20+21/02/2016]

La mappa del giro. In nero la strada per il Rifugio Trivena. In viola la salita al Creper e discesa in verde del vallone di Canevade. In blu Vallon del Vescovo e Cima di Danerba

Abbiamo forse beccato uno dei più bei weekend per lo scialpinismo di quest’anomalo anno Wink. Per chi lo fa con costanza, non è difficile, basta essere liberi in quel weekend. Tuttavia, siccome questa è una attività che come GVF non pratichiamo tanto, ma che alcuni di noi sanno apprezzare per la sua bellezza anche le comodità ad essa correlate…ci siam proprio capitati a fagiuolo. E forse abbiamo anche scelto uno dei migliori per sciare in Val Breguzzo di questa stagione (grazie alle info dei locals: grazie Luisa e grazie a Dario, il rifugista, che ha un sito efficientissimo sulle condizioni in zona! http://www.trivena.com/ ).
Ci godiamo due giornate bellissime con temperature ottimali il sabato e un po’ alte la domenica, ma che, scegliendo l’itinerario giusto permettevano sciate ancora di soddisfazione. Sci ai piedi dal parcheggio. Tanta bella polvere, non ancora completamente tritata. Totale 3100m di dislivello: possiamo essere più che soddisfatti!!!

Dalla vetta del Creper Vac, da sinistra la Cima d’Arnò, la parte finale del Vallone del Vescovo, la Cima di Danerba, il Corno Trivena, il Cop di Breguzzo, il Cop di Casa e il Caré Alto


Le scialpinistiche di questa valle mi hanno sempre affascinato soprattutto per le foto dei local che ritraevano fantastiche serpentine in polvere, subito dopo nevicate recenti. Quindi weekend con le picche a riposo e in cui sfoderare gli sci. Anna ovviamente è entusiasta della proposta, anche se il gruppo inizialmente doveva essere più folto, e al parcheggio per il Rifugio Trivena ci troviamo solo in due sabato mattina. Seguendo la comoda e innevata stradina arriviamo all’accogliente rifugio in un’ora abbondante. Qui lasciamo liquidi e ricambi per la sera e il giorno dopo. La temperatura è frizzante. Sono le 9 e Dario ci indica una temperatura di -6 gradi.
Il programma del sabato rimane invariato e puntiamo il classico Cimò (o Creper Vac). Partiamo per la ripida traccia (variante più diretta dell’itinerario che passa dal Pian di Redont) e guadagniamo bene quota. La neve promette ottime curve per la discesa. Superiamo il colletto che divide il Corno del Fus ed entriamo nel pendio finale che porta alla cima del Creper Vac. Sembra ormai fatta, ma le balze e i dossi non finiscono e si aprono nuovi valloncelli…che saranno molto belli in discesa. Già in tanti sono passati e tanti stan salendo con noi, ma ci saran comunque ampi spazi per sciare su intonsi lenzuoli di fantastica polvere. Giungiamo al deposito sci con un ultimo tratto più ripido tra rocce affioranti e poi via per la cresta con qualche passaggio esposto, ma percorribile, con un po’ di attenzione, anche senza ramponi. Dalla cima panorama spaziale su tante possibili discese e cime per noi nuove, anche se in lontananza ci sono le vecchie montagne di casa….dall’Adamello, alle Orobie, al Bernina. E lontano lontano il Rosa. Adocchiamo subito due belle cime tracciate oggi. L’appuntita Cima d’Arnò con la traccia lungo un pendio lunghissimo che scopriremo essere di Paola e Stefano, coi quali condivideremo una piacevole serata in rifugio, e la Cima Danerba, con l’accesso per il Vallone del Vescovo.
Tornati agli sci comincia il festival della powder alla ricerca di valloncelli intonsi e vergini. Bisogna porre solo molta attenzione alle grandi rocce affioranti e non farsi quindi attrarre dai dossi… Proseguiamo per la discesa diretta lungo il vallone di Canevade e dopo un piccolo ravanage tra ontani, sempre su bella neve, qui più tritata dai passaggi obbligati, siamo alla meritata birra al rifugio. C’è tempo pure per la pennica prima di cena. Cosa chiedere di più? Cena condita da piacevoli chiacchiere con Paola, che ho avuto finalmente il piacere di conoscere, e siamo pronti a coricarci. La notte sarà un po’ movimentata per colpa di alcuni balordi che facevano bene a starsene a casa in pianura, ma riusciamo comunque a riposare.




L’indomani colazione alle 7 e via. La temperatura è decisamente più alta di sabato, 0 gradi! Ma confidiamo nell’esposizione dell’itinerario scelto: il Vallone del Vescovo. Saliamo su neve ancora dura lungo il vallone delle Taiade e giungiamo alla favolosa Piana di Redont: un posto magnifico che avevo finora visto solo in foto: un pianoro circondato da pareti rocciose e cascate di ghiaccio e solcato dalle anse di un placido torrente. Un gruppo di tutine scalmanate che ci supera in salita sparisce verso il Cimò… un folto gruppo che era al rifugio con noi e che ci sta alle calcagna li segue pure lui… Morale proseguiamo soli lungo il Vallone del Vescovo, che, dopo un risalto, si apre davanti a noi lunghissimo e intonso: delle tracce di ieri infatti non c’è quasi più segno, se non per 2 o 3 in discesa. Ci “tocca” ritracciare tutto da capo: ‘na goduria! Più ci alziamo e più apprezziamo la bellezza di questo luogo magnifico. A sinistra intravediamo in alto la vetta del Creper e scorgiamo gente già in cima. La possente bastionata granitica della Cima d’Arnò ci sovrasta lungo il fianco destro. A sinistra i vari accessi ai pianori sommitali del Cop di Breguzzo non sembrano praticabili in sicurezza attualmente visto il caldo e le slavine che scivolano nella valle con leggeri boati. Noi invece in ombra sotto l’Arnò gradiamo rimanere ben coperti anche in fase di tracciatura. Arriviamo alle Porte di Danerba, 2715m, baciati da un tiepido sole, ma anche da una fredda brezza, che non ci consente di scaldarci a dovere. Dopo uno spuntino, optiamo per la risalita di un canalino sotto la Cima d’Arnò per esplorarne un possibile accesso. Lasciamo gli sci alla base dell’ultimo tratto ripido. Dal colletto il panorama è splendido sulla testata della Val Breguzzo. Verifichiamo l’impossibilità di raggiungere la vetta da lì, se non con un giro lunghissimo (che faremo sicuramente a ritroso con un nostro sicuro ritorno dalla Valle d’Arnò) e torniamo agli sci e alle Porte. Da lì, ora in pieno sole e con temperature decisamente miti, saliamo, ritracciando i bei pendii della Cima Danerba su neve ancora buona, contro ogni aspettativa. Giungiamo al deposito sci, prima delle rocce. Indecisi se proseguire, la scelta è presto presa. In soli 15 min, meno del previsto, siamo in cima con passaggi aerei ed esposti, di cui uno anche obbligato cavalcioni su un masso. Qui il panorama si apre sulla Val Daone, fino a Malga Bissina e al gruppo dell’Adamello. Tornati agli sci la discesa dei pendii solatii si rivela meglio del previsto e tiusciamo ad inanellare tante belle curvette. La neve è rimasta fredda e la temuta crosta non si è ancora formata. Giunti alle Porte, incrociamo Marco e gli allievi dell’Ugolini che giungono lamentando la nostra traccia “bergamasca” Wink Ora comincia il divertimento per il vallone tutto per noi ancora su bella polvere da pennellare. Giunti al sole della Piana del Redont, la neve è ora ovviamente marcia, ma non la disdegnamo visto che la discesa lungo la ripida traccia ghiacciata del mattino non sarebbe stata simpatica. Dopo la meritata birra al sole delle panche del rifugio, la discesa sulla stradina lisciata come un biliardo sarà la ciliegina sulla torta di questo splendido weekend scialpinistico.

Le nostre foto:

All’imbocco della val Breguzzo

Dal Rifugio il versante del Cimò

Si parte. Fa freschello. (foto by Anna)
Verso il Corno da Fus

Gobbe e gobbi (foto by Anna)

Splendido il panorama sulla testata della val Breguzzo verso Cop di Casa e Punta della Valletta

Qualcuno già lascia la sua firma

Si comincia a vedere la vetta. Come si vede da quelli fermi, la temperatura è ancora rigida nonostante il sole….garanzia di ottima neve in discesa!

In coda con tedeschi e tanta gente diretta alla vetta

Panoramica con la Cima d’Agosta e Quadra al centro

Acrobazie di cresta

L’inizio della goduriosa discesa

La parte finale del Vallone di Canevade in vista ormai del rifugio

La sera rimirando il compiuto. In verde l’itinerario di salita oltre il Corno da Fus e in blu la discesa dal Vallone Canevade

Cenetta con canederli, gulash e strudel…si vede che siamo nell’ex territorio austroungarico Wink




L’itinerario dalle Porte di Danerba all’omonima cima

Cosa avrà visto? Ha visto la luce…. Un vallone intonso da tracciare e firmare Wink

La fantastica Piana di Redont (però l’ “ice eye” vede pane per i suoi denti… : Remi, chissà che ci si ritorni un altr’anno…)

WOW

Magic

A sinistra si intuisce l’imbocco del Vallone del Vescovo

Loro van di là (verso il Creper)….

…e noi andiam di qua (verso il Vescovo)

Sotto la mastodontica Cima d’Arnò!

Profili umani e granitici

Verso le Porte di Danerba

Voltandosi, il vallone appena tracciato

Sullo sfondo il vicino Brenta merita una foto

La Cima d’Arnò con il colletto dove saliremo a buttare un occhio

L’itinerario per la Cima Danerba dall’omonima Porta. A destra Trivena, Breguzzo, Caré Alto

Sul canalino d’Arnò

Tracciando e studiando la traccia per la Danerba

Panoramica verso la Valle con da destra la Cima d’Arnò e il Creper Vac (la seconda piramide con un raggio di sole in cima)

Granitica

Verso la Cima di Valbona (foto by Anna)

Panorama dalla vetta della Danerba verso il gruppo dell’Adamello e il Caré Alto. In basso la Val di Fumo, proseguimento della a noi nota Val Daone

I bei pendii della Danerba che calano sul Vallone del Vescovo. Dietro evidente a sinistra il Creper Vag

Letteralmente a cavallo della Danerba

PROSIT

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calimero



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MessaggioInviato: Ven Mar 04, 2016 11:58 am    Oggetto: Re: TRIVENA powder festival Rispondi citando

Franz ha scritto:
Gobbe e gobbi (foto by Anna)



In questa neve vien voglia di buttarsi a pesce a testa in giù e rotolarsi e saltare come un cane da slitta contento ed entusiasta......
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Domonice
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MessaggioInviato: Sab Mar 05, 2016 3:43 pm    Oggetto: Rispondi citando

Belle foto MA... noto che non c'è traccia della discesa in Val del Vescovo. Iracconti dei veci scialpinisti bresciani narravano della valle in cui la polvere era pedissequemente di casa... io ricordo discese tragiche in crosta di ogni tipo. Si vede proprio che il Trivena lavora bene: quella folla anni fa te la sognavi in Val Breguzzo Shocked
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sergio63



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MessaggioInviato: Dom Mar 06, 2016 5:56 pm    Oggetto: Rispondi citando

mi fa piacere che la valle ti piaccia,,,,un po' troppa gente da quando il rifugio apre in inverno ma va ben comunque...da fine marzo quando chiude non c'è più nessuno anche se le discese in firn son forse migliori... Laughing

la neve in val del vescovo è molto spesso ottima, trovar crosta li è proprio sfiga...

le cascate son belle anche se non troppo difficili...negli anni ottanta era quasi più facile veder gente salir le cascate (comunque molto pochi) che con gli sci...per quel che mi risulta il primo a salirne è stato De Stefani...Trivena allora era affittato al Cai di Castiglione delle stiviere...
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Franz
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MessaggioInviato: Gio Mar 10, 2016 12:42 pm    Oggetto: Rispondi citando

calimero ha scritto:
In questa neve vien voglia di buttarsi a pesce a testa in giù e rotolarsi e saltare come un cane da slitta contento ed entusiasta......

Fatto! Fatto! Fatto!
L'Anna l'aveva fatto anche il weekend precedente in Lagorai in 70 cm di polvere inconsistente... ma poi non riusciva più a risollevarsi Laughing ...da non fare da soli!!!
Domonice ha scritto:
Belle foto MA... noto che non c'è traccia della discesa in Val del Vescovo. Iracconti dei veci scialpinisti bresciani narravano della valle in cui la polvere era pedissequemente di casa... io ricordo discese tragiche in crosta di ogni tipo.

Ahimè. Il mio montaggio del video sta latitando...
Quando l'avrò finito (questa estate? Rolling Eyes Shocked Laughing ...avrai le prove Wink )
Ed ero troppo in estase per fare foto Cool ....svantaggi di averla sulla testa Evil or Very Mad
(come i terabite di materiale che sto accumulando Evil or Very Mad )
Intanto un assaggio...

Domonice ha scritto:
Si vede proprio che il Trivena lavora bene: quella folla anni fa te la sognavi in Val Breguzzo Shocked

Sì forse lavora "troppo" bene...attirando folla scialpinistica e anche cittadini poco rispettosi della montagna...e forse, mosso dal consumismo, non mandandoli gentilmente (GENTILMENTE) a cagare Rolling Eyes ...cosa mi è toccato fare a me alle 2 e 30 di notte Evil or Very Mad ...ma questo è un altro discorso... (altre info nel testo o in privato...)
sergio63 ha scritto:
mi fa piacere che la valle ti piaccia,,,,un po' troppa gente da quando il rifugio apre in inverno ma va ben comunque...da fine marzo quando chiude non c'è più nessuno anche se le discese in firn son forse migliori... Laughing

Infatti è stata una sorpresa trovarsi soli per tutto il vallone del vescovo e doverlo tracciare...gran privilegio...tutti andavano al Creper.

Il ritorno futuro sarà sicuramente per Cima d'Arnò in traversata, Cop di Breguzzo/Casa.
sergio63 ha scritto:
la neve in val del vescovo è molto spesso ottima, trovar crosta li è proprio sfiga...

Dome, ti è dimagrito troppo il ...way back Laughing ...meglio i fat Rolling Eyes Wink
sergio63 ha scritto:
le cascate son belle anche se non troppo difficili...negli anni ottanta era quasi più facile veder gente salir le cascate (comunque molto pochi) che con gli sci...per quel che mi risulta il primo a salirne è stato De Stefani...Trivena allora era affittato al Cai di Castiglione delle stiviere...

Affascinante quella zona. Quando arrivi al Pian di Redont e si apre quel ben di Dio...magic!!!
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