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Nanga Parbat invernale
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guidoval



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MessaggioInviato: Mer Mar 02, 2016 1:39 pm    Oggetto: Nanga Parbat invernale Rispondi citando

Poichè nessuno ne parla qui - non che sia obbligatorio e oltretutto il Nanga non è Orobie, però Moro è bergamasco quindi ne ha scritto perfino il L'Eco di Bergamo oltre alla Gazza - comincio io riportando la sua intervista a Radio24, che mi è arrivata in newsletter quindi credo sia fresca.

“Arrivare in cima al Nanga Parbat e vedere, in una giornata bellissima, il K2, il Broad Peak, il Gasherbrum 1, il Gasherbrum 2, e le montagne dell’Hindu Kush è stata una visione pazzesca. Il Nanga Parbat è una montagna così isolata e gigantesca che mi ha permesso di osservare un a porzione di mondo bellissima”.
Così l’alpinista Simone Moro, ospite di 24 Mattino su Radio 24, ha commentato la conquista del Nanga Parbat, quarta vetta oltre gli Ottomila conquistato in inverno. “E’ un sogno di lunga data che si realizza – continua Moro - Al Nanga Parbat ho passato un anno della mia vita, sotto o lungo le sue pareti: il primo tentativo è stato nel 2003, poi nel 2011, nel 2014. Per i grandi sogni bisogna avere pazienza e io sono uno che non si demotiva facilmente. Questa volta è stata premiata la capacità di tutto il gruppo e la voglia di non ascoltare i distruttori di sogni che dicono che è impossibile e non ce la farai”.
Moro ha raccontato che “sulla cima del Nanga Parbat c’erano venti di 45 Km\h e la temperatura era di circa 40 gradi sotto zero. Le condizioni hanno messo a dura prova le nostre ambizioni: nell’ultimo tratto, la velocità con cui ci spostavamo era inferiore ai 100 metri di dislivello all’ora. Questo successo è una scuola di vita: noi siamo abituati a volere tutto e subito, spariamo i nostri obiettivi senza capirne la portata. Io sapevo benissimo che il Nanga Parbat d’inverno, come gli altri 8mila invernali, richiedeva la responsabilità di saper perdere e dover imparare dalle sconfitte i trucchi per mantenere alta l’asticella, per riuscire un giorno a passarla”. Moro si trova in buone condizioni fisiche, anche se ha avuto problemi a un piede: “Il piede sinistro è ancora un po’ rosso ma non è niente di pericoloso, ho preso solo un gelone, ma non ho nessun principio di congelamento. Io non ho voluto usare nessun sistema di riscaldamento meccanico delle suolette, perché nel mio mondo ci sono i puristi che ti dicono ‘hai usato le suolette e allora sei una pippa, non sei uno vero’. Allora io li ho fregati tutti : non ho usato suolette, non ho usato elicotteri , non ho fatto comunicazioni. Ho fatto tutto solo con le mie forze”.
Alla domanda se il ‘campo 4’ non fosse stato posizionato troppo in basso, Moro ha risposto: “E’ vero, il campo 4 era particolarmente basso, a circa 7150 metri, perché il meteo non ci aveva mai permesso di andare in alto e acclimatarci. Quando è arrivata la finestra di bel tempo, noi avevamo capito di aver voglia di andare in cima, ma non eravamo acclimatati. Così, abbiamo cercato di mettere l’ultimo campo più in basso, per evitare di avere nausea e riuscire a dormire. Il problema poi è stato il salto di mille metri secco nell’ascesa finale, ma ce l’abbiamo fatta”.
Moro poi ha parlato della compagna di avventura, Tamara Lunger, che si è dovuta fermare a poche decine di metri dalla vetta: “Facciamo fatica a non considerare Tamara una delle persone arrivate in vetta: lei ci vedeva e noi la vedevamo, ma ha deciso di fermarsi e di tornare indietro. Tamara la mattina era stata male e aveva vomitato, l’ultima volta che ci ho parlato mi aveva detto che se fosse arrivata in cima poi avrebbe avuto bisogno di una mano per scendere. Ma sul Nanga Parbat non è facile dare una mano a qualcuno, si è tutti al limite. Così, per non mettere nelle grane noi, Tamara ha rinunciato a 70 metri dalla cima, nonostante sarebbe stata la prima donna nella storia a fare un 8mila in invernale. Ce l’avrebbe fatta benissimo a salire”.

Inoltre segnalo un post interessante con interventi competenti sul profilo FB dell'Andrea Gaddi.
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fabiomaz



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MessaggioInviato: Mer Mar 02, 2016 3:19 pm    Oggetto: Rispondi citando

E di cosa parli? Del ridicolo peana nazionalista che si è letto sui giornali dove il povero (povero...boh...vedremo) Moro è stato eletto a vate ed eroe della Nazione tutta che con empito di orgoglio e sprezzo del pericolo si è stretta al conquistatore, per l'onore della Patria, di Dio e della Famiglia, della cima del Nanga Parbat.
Ti vengono in mente Desio e Bonatti, il piccolo Buhl, e taci.

Oppure ti metti a far le pulci all'etica della salita quando un 8000 non riesci neppure a concepirlo tanto è alto, grosso e cattivo?

L'unica è aspettare di sentire loro, anche per capire i ruoli, gli apporti e tutto il resto.

Mi impressiona, quella sì, la lucidità di chi si è fermata a 80 metri dalla vetta e da un'impresa, soprattutto per lei, gigantesca. Sarà stata anche stanca morta, ma se era un uomo col c... che si fermava. Le donne godono dell'indubbio vantaggio di non essere preda del testosterone.
Wink
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guidoval



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MessaggioInviato: Mer Mar 02, 2016 3:59 pm    Oggetto: Rispondi citando

fabiomaz ha scritto:
E di cosa parli?

Ecc

Be' Wink vedi che qualcosa da dire c'è?
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airborne



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MessaggioInviato: Mer Mar 02, 2016 10:11 pm    Oggetto: Rispondi citando

Io aspetto di leggere il prossimo Skialper
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MessaggioInviato: Ven Mar 04, 2016 5:12 pm    Oggetto: Rispondi citando

lo sport preferito dll'alpinista è buttar merda addosso a Moro, perchè si sa vendere, si fa pubblicità, tutti i giornali ne parlano/fanno accostamenti dissacranti, è bravo solo lui etc etc. Ma CAZZO, le cose le fa, eccome, a differenza di tutti quelli fortissimibravissimi eccezionalissimidietro latastiera.
Però, sia chiaro, non parlano per invidia NOOOOOOOO!!!!!
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guidoval



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MessaggioInviato: Ven Mar 04, 2016 6:10 pm    Oggetto: Rispondi citando

Aggiungo che 'sapersi vendere', oggi, è un lavoro serio e difficile. La comunicazione fatta come capita, che prima in tempi di vacche grasse e due-tre canali di informazione (riviste di settore Rolling Eyes , stampa/tv generalista, serate Cai) bastava e avanzava, oggi è minimamente efficace, praticamente invisibile, in alcuni casi controproducente e soprattutto fisiologicamente in ritardo rispetto sia alla cronaca che all'analisi. E invece c'è ancora un sacco di gente 'di media classifica' specialmente, che crede di vivere in un passato in cui tutto sarebbe loro dovuto perchè scalano o sciano bene. In molti casi questo atteggiamento di michelazzo (scalare, scopare e non fare un cazzo), viene venduto come etico, in antitesi a quello 'spettacolarizzante' e 'consumistico'. Eh, 'La Montagna', sovrastruttura ideologica delle montagne, e soprattutto quella 'vera', lontana da occhi troppo curiosi, resta sempre un bel terreno di gioco per commissari etici e polizia delll'alpinisticamente corretto. Se qualcuno la sbatte in un reality tv, tra le altre cose più o meno discutibili, si innesca anche la demistificazione! Da insider sia della parte 'visibilità' che di quella del capitale cattivone delle aziende di settore avrei voglia di spammare i leaks di un po' di interessanti strisciate per l'articoletto o per l'orologio (in cambio della loro bella faccia, senza neppure uno straccio di profilo pubblico FB dal quale postare e condividere) da parte di alcuni insospettabili puri più puri dei puri. Naturalmente solo il giorno prima di morire!
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fabiomaz



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MessaggioInviato: Ven Mar 04, 2016 6:37 pm    Oggetto: Rispondi citando

guidoval ha scritto:
Aggiungo che 'sapersi vendere', oggi, è un lavoro serio e difficile. La comunicazione fatta come capita, che prima in tempi di vacche grasse e due-tre canali di informazione (riviste di settore Rolling Eyes , stampa/tv generalista, serate Cai) bastava e avanzava, oggi è minimamente efficace, praticamente invisibile, in alcuni casi controproducente e soprattutto fisiologicamente in ritardo rispetto sia alla cronaca che all'analisi. E invece c'è ancora un sacco di gente 'di media classifica' specialmente, che crede di vivere in un passato in cui tutto sarebbe loro dovuto perchè scalano o sciano bene. In molti casi questo atteggiamento di michelazzo (scalare, scopare e non fare un cazzo), viene venduto come etico, in antitesi a quello 'spettacolarizzante' e 'consumistico'. Eh, 'La Montagna', sovrastruttura ideologica delle montagne, e soprattutto quella 'vera', lontana da occhi troppo curiosi, resta sempre un bel terreno di gioco per commissari etici e polizia delll'alpinisticamente corretto. Se qualcuno la sbatte in un reality tv, tra le altre cose più o meno discutibili, si innesca anche la demistificazione! Da insider sia della parte 'visibilità' che di quella del capitale cattivone delle aziende di settore avrei voglia di spammare i leaks di un po' di interessanti strisciate per l'articoletto o per l'orologio (in cambio della loro bella faccia, senza neppure uno straccio di profilo pubblico FB dal quale postare e condividere) da parte di alcuni insospettabili puri più puri dei puri. Naturalmente solo il giorno prima di morire!


Ecco. Su questo non sono d'accordo.
Non è che siccome oggi tutto è mercificato è necessario che tutto sia trasformato in un prodotto.
E' bello, è giusto ed è etico che ci siano alpinisti, sciatori estremi e quantaltro, che pur essendo fortissimi non desiderino diventare un prodotto e non si diano tanto da fare per essere commercializzabili. Soprattutto nella misura in cui non sono particolarmente interessati ad esserlo.
Poi è anche vero che sempre più i giornalisti dei mass media sono incapaci di raccontare qualcosa se non ricevono in formato copiaincollabile un bel comunicato stampa corredato da fotografie digitali che rispondano ai criteri di indicizzazione di Google, ma questo è un altro discorso.
I bei media non generalisti, quelli ben fatti, vanno alla ricerca di questi personaggi, li scovano e poi li raccontano con grande piacere del lettore. Se poi sono storie davvero valide diventano anche bei prodotti.
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MessaggioInviato: Ven Mar 04, 2016 6:42 pm    Oggetto: Rispondi citando

L'importante è non confondere la comunicazione con l'informazione


Edit: ecco, Fabiomaz mi ha anticipato di qualche secondo (e in maniera meno pigra) Very Happy
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MessaggioInviato: Ven Mar 04, 2016 7:32 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ogni volta che ci si mette in vendita bisogna specificare per bene con quali parti del corpo lo si fa.
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guidoval



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MessaggioInviato: Ven Mar 04, 2016 9:01 pm    Oggetto: Rispondi citando

fabiomaz ha scritto:

E' bello, è giusto ed è etico che ci siano alpinisti, sciatori estremi e quantaltro, che pur essendo fortissimi non desiderino diventare un prodotto e non si diano tanto da fare per essere commercializzabili. Soprattutto nella misura in cui non sono particolarmente interessati ad esserlo.

D'accordo ma io dicevo, o cercavo di dire, che sono numerosi anche tra i puri e gli spalatori di merda citati dal Dome quelli che dichiarano di non voler diventare un prodotto, di non volersi commercializzare, però chiedono, chiedono, chiedono (in gergo si dice infatti 'è uno che chiede'). Più che etico, il chiedere in cambio del dolce dar niente in cambio, cioè scalare/sciare e basta senza sbattersi un minimo a comunicare (vabbe', Ale, ai fini di questo discorso è lo stesso. In italiano arcaico: 'lavorare') sembra furberia. A me sembra che le critiche ambientali a Moro non provengano tanto da 'invidiosi' classici o da quelli che fanno il classico mezzo grado in più; ma proprio da quella categoria in cui i parassiti che succhiano dalle aziende vivacchiavano troppo comodamente nell'omertà generale garantita dal culto della personalità (tipico sottoprodotto ideologico).

Comunque, per tornare in topic, come ognuno in questo mondo in passato anche Moro avrà suscitato critiche legittime in occasioni determinate. Però mi sembra che invece questa salita stia mettendo abbastanza d'accordo tutti (per ora). Mi sembra che la risonanza che sta ottenendo nell'ambiente specialistico e contemporaneamente in quello despecializzato ne sia la prova e vada valutata positivamente. Io non schiferei chi scrive per la casalinga di Voghera senza citare dati che capirebbero forse in cento persone per Paese. I dati che dovremmo valutare in ambiente ' bene informato', invece, sono impressionanti per numero di tentativi falliti, giorni di assedio alla montagna, salita da campo IV (basso) alla cima, condizioni ambientali. E mi spiace per quelli che dicono che basta avere i soldi per stare lì due mesi ad aspettare il giorno che 'fa caldo', ma oggi per avere i soldi in questo ambiente bisogna sbattersi (lavorare) ed essere bravi. 'Fa caldo', là vuol dire meno trenta col vento, a una quota almeno doppia di quella che la maggior parte di noi ha toccato trascinandosi a 4000 qualche volta, con poche ore di luce a disposizione e pregando che le previsioni siano corrette. Qualcuno ha provato ad avvitare a meno trenta in ghiaccio di seracco?
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BiancoAtlas



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MessaggioInviato: Sab Mar 05, 2016 9:58 am    Oggetto: Rispondi citando

Chiedo scusa ma vorrei capire ; Prima salita invernale Nagaparbat Shocked Shocked Very Happy Strawow .............. Simone Moro Bhuuu . Cosa mi sono perso ? nel senso :la polemica è per come si vende o per come e cosa sale?
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guidoval



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MessaggioInviato: Sab Mar 05, 2016 11:49 am    Oggetto: Rispondi citando

BiancoAtlas ha scritto:
la polemica è per come si vende o per come e cosa sale?

Ma guarda che la polemica ('polemica'?) non si concentra su Moro ma sui suoi detrattori a prescindere. Come ha giustamente notato il Dome, c'è questo vezzo diffuso nell'ambiente, difficilmente a viso aperto e molto più spesso dietro le quinte. Questa salita ha quasi completamente zittito i detrattori che non ci hanno trovato grandi argomenti di critica, ma affiora sempre e comunque qua e là l'insofferenza al 'vendersi'. Si vede che questi, quando lavorano, non si fanno pagare ma gli basta un 'grazie' sincero.

Wink non è che ogni commento diverso da benebravobis vada considerato polemica, sennò si chiude.
Il discorso diventa invece interessante e costruttivo, secondo me, quando coinvolge aspetti legati a professionismo e semiprofessionismo in questo teatro in cui molti attori, e tutti gli spettatori, accostano ancora impropriamente elementi che in altri mondi sportivi se ne stanno ognuno al proprio posto svolgendo la propria funzione: regole 'sportive' - anzi proprio sportive senza le virgolette - etica - parola troppo grossa che schiaccia perfino le montagne -, informazione specializzata e - orrore! Shocked generalista, collaborazione con le aziende di settore e non, sfruttamento dell'immagine ('sfruttamento'... Shocked) dopo la vendita ('vendita'... Shocked) della stessa, confronti stra-impropri tra il dilettantismo romantico dei pionieri (50-100 anni fa, quindi socialmente un'era geologica) e la 'mercificazione' contemporanea. Ne consegue una discussione pubblica impazzita e parte del disordine è causato proprio da una quota consistente di protagonisti che nel caos ci sguazzano predicando argomenti etici, e razzolando però tutto quello che possono senza farsi troppo notare anzi spacciandolo per riservatezza. Non tutti, ma tanti.
Guarda che le aziende cominciano a parlarsi, perlomeno tra manager giovani e professionali, invece di farsi la concorrenza cieca di prima distribuendo due lire a uno e tre all'altro. Oggi finalmente comincia a funzionare meno il 'se mi dai 3 scarponi invece dei 2 che mi dava l'altro vengo da te' (in cambio di un nome di mediocre livello, di fama ristretta a due valli, e nient'altro). Ma sono ancora tantissimi 'quelli che chiedono' e se gestisci la pagina FB aziendale o il marketing (non dico gli atleti), butti via montagne di tempo con dei signor nessuno morti di fame che chiedono, chiedono, chiedono. Poi te li ritrovi sui blog, nei forum, su FB e più spesso in giro a fare la predica su Moro. Ma Moro fa, comunica, organizza, studia, si aggiorna, sviluppa, lavora.
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Stambek 1



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MessaggioInviato: Lun Mar 07, 2016 11:47 am    Oggetto: Rispondi citando

NON E' PROFESSIONISMO QUANDO UNO SALE E SCENDE IN ELICOTTERO....... :wink
QUANDO UNO SFRUTTA SEMPRE IL LAVORO DEGLI ALTRI ASPETTANDO
AL CAMPO BASE....... Laughing Razz Very Happy
MI SA CHE IL PAKISTANO DOVRA MANTENERLO PER UN BEL PO'........
I POLAKKI DOVE SONO ANDATI E PERCHE'.......... Wink
ALLE ALTRE SPEDIZIONI CHI C'ERA SEMPRE HHHO RUSSI O...O...O...
E' STATA UNA BELLA ESPERIENZA MA COME...........
ESCONO SEMPRE DOPO GLI INTRIGHI O GLI ACCORDI............ Idea
MI SEMBRANO UN PO' MERICANATE .........
NON E' PIU' L'ALPINISMO DI UNA VOLTA........
OGGI GUARDANO SOLO AI SOLDI BASTA METTERSELO NEL SEDERE UNO CON L'ALTRO COME FANNO HHHA ROMA BLA...BLA...BLA....
PER PASSIONE NON PER SOLDI.............
ANDIAMO HHHA PESCARE CHE E' MEGLIO.......... Wink
REGALO DUE PICCHE PER UNA CANNA DA PESCA AL CARBONIO...........
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kurtsk8



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MessaggioInviato: Lun Mar 07, 2016 1:44 pm    Oggetto: Rispondi citando

guidoval ha scritto:
....Oggi finalmente comincia a funzionare meno il 'se mi dai 3 scarponi invece dei 2 che mi dava l'altro vengo da te' (in cambio di un nome di mediocre livello, di fama ristretta a due valli, e nient'altro). Ma sono ancora tantissimi 'quelli che chiedono' e se gestisci la pagina FB aziendale o il marketing (non dico gli atleti), butti via montagne di tempo con dei signor nessuno morti di fame che chiedono, chiedono, chiedono. ...

Confermo Laughing Laughing
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Zeno



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MessaggioInviato: Mar Mar 08, 2016 8:01 pm    Oggetto: Rispondi citando

Più semplicemente credo che a molti non piaccia la comunicazione incessante per ogni sciocchezza, soprattutto prima della salita. Capisco benissimo la necessità di quest'ultima e non la giudico ma credo tuttavia che "faccia presa" su una categoria diversa dell'orobico medio che scrive su on-ice. (Es: Non corro a comprarmi l'ultimo marchingegno Garmin perchè Simone Moro ha appena postato un video dove ne esalta l'essenzialità per la sua impresa. Al contrario, forse, se fossi un profano che segue con apprensione le vicende sul Nanga nel scegliere lo zainetto per l'ufficio prendo quello North Face). Molto similmente , qua, mi passa la voglia di leggere il report-papiro, questione di gusti personali.
La perseveranza, competenza alpinistica e imprenditoriale di chi è arrivato su è indiscussa.
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