Mittell-EIGER: Orco cane che cresta!

[Franz]

EIGER, 3970m
↑ Cresta Mittellegi: 600m/D/IV;
↓ Traversata Colle Nord ---> Colle Sud dell’Eiger ---> Monchjoch : AD+/IV

(Foto di Giovanni, salendo assieme allo Schreckhorn nel 2009)

Fin da adolescente la parola EIGER evocava in me quello che di più pericoloso e pauroso si possa associare all’attività alpinistica. In effetti, affianco al Monaco (Monch) e alla Vergine (Jungfrau), il dispettoso Orco (Eiger) stride e contrasta un po’…proprio per il suo aspetto… Anche i profani della montagna stranamente conoscono questo nome, grazie alla diffusione mediatica che se ne diede tanto tempo fa. Questa “erronea” sensazione è legata infatti alle tante morti accorse (dagli anni 30 del 900 in poi) nel tentativo di superare per la prima volta l’arcigna parete nord di questa possente montagna svizzera. Tuttavia, nonostante il contrasto della muraglia con i verdi prati di Grindelwald affollati da placide mucche al pascolo sia molto forte, è questa una montagna splendida e anche la parete, oggigiorno, infatti, viene salita ripetutamente in periodi più consoni rispetto al passato (in primavera) con attrezzatura più avanzata (picche e ramponi all’avanguardia) abbattendo notevolmente i rischi cui erano soggetti gli alpinisti del tempo, dato che la parete risulta anche “addormentata” in questo periodo. Rimane tuttavia una salita di altissimo livello, riservata a pochi “eletti”. L’exploit di qualche anno fa della “Swiss Machine” Ueli Steck, proprio su questa parete, l’ha riportata agli albori della cronaca.

Un’altra storica salita alla sua vetta può però affascinare l’alpinista medio, neanche troppo sgamato (ad esempio l’appena percorsa traversata della Meije, ad esempio, è molto più ingaggiosa!), che abbia però voglia di sborsare una bella somma di quattrini (se opta per l’accesso classico dal carissimo trenino). Salita per la prima volta dal giapponese Yuko Maki con tre guide svizzere nel 1921, la cresta MITTELLEGI è un’elegantissima soluzione per giungere sull’Eiger. Maki fu tra l’altro uno dei finanziatori per la costruzione della capanna Mittellegi.
http://www.summitpost.org/first-ascent-of-the-eiger-s-mittellegi-ridge/172535
Con il proseguimento ai Colli Nord e Sud fino al Monchjoch questo itinerario regala una delle traversate più appaganti delle Alpi. I 200 metri di canaponi installati sul percorso non disturbano più di tanto la progressione, non impedendo un’arrampicata “pura” utilizzando gli infissi solo come ancoraggi per protezioni volanti. In realtà poi i pezzi dove si arrampica proprio senza infissi o chiodi in loco non sono pochi ed anche divertenti. Alcuni tratti di equilibrio come su una cresta nevosa con un piede davanti all’altro con il baratro ai lati sono agghiaccianti ed emozionanti. La roccia è uno strano calcare con intrusioni di marmo che forma degli agglomerati a piccoli tasselli accavallati, ma lungo il percorso risulta sempre molto sana e solida. Il raggiungimento della Capanna Mittelegi è già parte integrante della salita dato che non è assolutamente banale. Se vogliamo il passaggio più difficile di tutta la traversata (una liscia placca di IV-) si trova proprio qua. Per arrivarci ci si deve fermare col trenino alla stazione sotterranea di Eismeer e seguire un inquietante tunnel che porta ad una finestra sul ghiacciaio dove si viene abbacinati dal sole… Dopo il suddetto tiro di roccia segue una traversata “psyco” su detriti e placche inclinate senza possibilità di protezioni. Ma quando si giunge alla bella capannuccia arroccata sulla cresta e gestita egregiamente dalla simpatica e gentile Corinne tutto si dimentica e lo sguardo è solo attratto dalla meta dell’indomani…


(Da AlpineExposure)

Lunedì mattina con Mara arriviamo a Grindelwald. Sono con noi anche Alessandra e Antonio che non sentivamo ormai da anni, anche loro appassionati di 4000 e sempre in super attività (Alessandra è a quota 81…). L’arrivo al rifugio si rivela una salita molto divertente e già ingaggiosa di suo. Il meteo, non ottimale nel weekend per via di attività temporalesca, sembra ottimale in questi due giorni. Inoltre, essere in settimana alla Mittelegihutte dà qualche possibilità in più di trovare posto, giacché è sempre overcrowded essendo piccolina (una trentina di posti) e avendo sempre dei letti riservati alle guide locali. La serata è magnifica e la cena meno peggio del previsto. Le lasagne di Corinne sono meglio di tante cene consumate in Svizzera. La mattina veniamo gabbati per la partenza (colazioni con turni imposti per via del poco spazio) e saremo gli ultimi. Poco male, zero ressa sui canaponi (che intuiamo davanti) e tutta la montagna per noi. La cresta nevosa finale sulla Nord è emozionante. Purtroppo il caldo dei giorni passati l’ha ridotta notevolmente non risultando più continua e le due picche che abbiam portato per precauzione (dopo aver visto foto di precedenti salite) risultano inutili se non per un piccolo tratto. In vetta l’emozione è tanta e il panorama sublime. Ma non si può temporeggiare: la discesa (se così si può chiamare) è lunga, anche più della salita. Dopo le doppie cominciamo una traversata, ora su granito, altrettanto bella che la salita. Tratti nevosi si alternano a risalti rocciosi e torrioni. Una torre in particolare risulta la più divertente. Uno stretto caminetto/fessura da salire in opposizione strisciando (che fatica io! ) è seguito da un bel camino e da un delicato traverso esposto (IV). Dopo vari saliscendi giungiamo alla cresta nevosa e al facile ghiacciaio che ci permette un periplo completo del Monch per giungere alla stazione dello Jungfraujoch dove frotte di turisti incuriositi, soprattutto giapponesi e indiani, ci guardano come marziani…anche se quelli al posto giusto e con l’abbigliamento adeguato dovremmo essere noi Chissà se sanno che Yuko, un loro “antenato”, era proprio stato il primo a salire la cresta dalla quale proveniamo…?
Anche a questo giro quindi un vecchio sogno realizzato con dei soci “riscoperti” con i quali spero avremo modo di condividere altre belle salite. E da oggi la parola Eiger la assocerò ad un significato differente: felicità, emozione, soddisfazione…


Il report tecnico con consigli e dettagli:
http://www.on-ice.it/onice/onice_view_report.php?type=4&id=5477

E le foto:

Momenti di…viaggio. E nei tunnel dell’Eiger…
(Certo che sono veramente furbo! Passo già un sacco di tempo in treno pendolando da casa al lavoro…e ora ci vado pure nel tempo libero…e a caro prezzo!!! ;-( )

Siamo fuori dal tunnelllll…del divertimento!

L’accesso alla capanna Mittellegi con il primo impegnativo tratto roccioso

Sul bel tiro d’attacco (IV-)
(Fotografato da Mara)

Fiescherhorn di sfondo

In giallo il tunnel di uscita di Eismeer…

Delicato traverso per raggiungere il rifugio

Sull’agghiacciante traverso…altre persone dietro di noi…

Al bel rifugio. La Mittellegi gioca a nascondino con le nebbie

"Le montagne i bambini le disegnano a forma di triangolo"

Le ottime lasagne di Corinne, che gestisce egregiamente la capanna da sola!!!

Panorama serale su Schreckhorn e Fiescherhorn

WOW, che ambientino

Alba: si parte

Ci han fregati…cordate già avanti

Dietro il rifugio e il Wetterhorn

Ecco i canaponi

Profili

Momenti d’alba

Verso la Gran Torre

S-P-E-T-T-A-C-O-L-A-R-E

Canaponeeeeeee

A picco sulla agghiacciante nord

Oberland magie

Sotto la neve della cresta

Affilata

WOW: come Ueli…

Eccoci alla vetta: super!

Arriviamo

Arriva Mara

Il versante ovest della normale, la Kleine Scheidegg laggiù e lontano il lago di Thun

Cominciamo le doppie sulla cresta Sud: come sfondo il Monch e il suo Eis Nollen e la Jungfrau
(salito nel 2012)

Il percorso ai colli Nord e Sud dell’Eiger e l’aggiramento del Monch con lontana la Jungfraujoch

Voltandosi ancora verso la capanna

Dal colle N altri tratti d’arrampicata

Ecco la capanna Mittellegi là in fondo

Ancora bella arrampicata su ottimo granito ora

Passaggi divertenti (IV)

Mara da copertina!!! A destra la Mittellegi e di fronte la cresta sud appena scesa

Ormai siam sul ghiacciaio. Manca poco 1h30) al trenino! Alè!

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-Per me i fotoreports di Franz sono come i giornalini pornografici: non leggo il testo, guardo solo le foto. Quindi Franz, continua a postare i tuoi reports che altrimenti mi tocca riabbonarmi a "Le Ore" (un forumista di OTT)

[Kikko 1]

minchia franz spettacolare....non invidia ma ammirazione....
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" il giovedì e il venerdì si scia il sabato e la domenica si tromba (Claus)
"La vita e' troppo bella per sciare male" (_Uli)
"kikko spostati quando arrivo o se no ti faccio i fari" (Righetti)

[Alpe]

Bellissima Franz! davvero un anello Idilliaco!
Alla faccia chi ti diceva che finiti i 4000 non avresti più saputo cosa fare!

ciao

[bughy]

Da quando hai publicato le foto in FB attendevo con ansia questo report...
che dire, chapeau e grazie!

[calimero]

Come i Beatles.
Apri il forum e nelle prime quattro posizioni ci sono tre tuoi report da guardare uno dopo l'altro.
E, cavolo, come i dischi dei Beatles sono uno più bello dell'altro ( belle tra l'altro anche le variazioni grafiche delle immagini affiancate relative alla vita in capanna, bravo).
Questo, forse anche per l'alone mitico che giustamente ammanta la cima ( come le nebbie viste dalla Mittelegi ) mi sembra il ...Meje.
Wow.
E pregasi contabilità precisa dei punti ice scaricati per ste tre botte....
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calimero

[Domonice]

Strepitose le foto. Credo rendano giustizia ad un itinerario completo sotto ogni punto di vista. Ma la via normale all'Orco è in qualche modo frequentata/percorribile?
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www.on-ice.it
- i limiti sono nella tua testa -

[fabiomaz]

Le tue foto rendono giustizia a una salita che, per una volta, mi sembra tu abbia descritto con understatement nel racconto..non è da te. E questo malgrado l'ampio preambolo storico.
Strano!

Certo i canaponi rovinano un po' l'effetto. Ma l'Eiger è sempe l'Eiger, e la Mittelegi è l'unica via percorribile per salirlo per me.
Secondo me l'avete beccata in condizioni super, con grande intuito, sfruttando a vostro vantaggio i problemi che ci sono in quota in questi giorni.

Ottimo come sempre!
Curiosità: costo della trasferta? Tanto per farsi un'idea.
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"TUTTO e' piu' facile delle Orobie" G.Valota

[Livio]

Che dire, Franz, ne state inanellando una più bella dell'altra...
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"Tutti eravamo felici, ci rendevamo conto che stavamo abbandonando dietro di noi la confusione e le sciocchezze e compiendo la nostra unica e nobile funzione nel tempo, andare"
(J. Kerouac, "On the road")

[matteo81]

Eiger, la montagna mito ... la montagna nota per la sua "parete della morte", l'agghiacciante parete Nord uno degli ultimi problemi alpinistici degli anni '30 assai noto.

Di cose nel frattempo ne sono cambiate e sulla famigerata Parete Nord ne sono nate un po' di tutti i colori.



oltre alle 3 Grandi Classiche



Anche se la Parete Nord attira tutta l'attenzione, l'Eiger non ha solo questa parete: ci sono anche un lato Nord-Est con la "via Lauper" (diffilie via di misto del '32), la cresta Mittellegi riproposta da Franz e il versante ovest con le due "vie normali" e la parete sud, che è pur sempre un muro di 700-800mt verticale di roccia.
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Parlare, raccontare è sempre difficile ... Life Time Mountain

[BiancoAtlas]

Davvero incredibileee.......
hai preso il treno
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Andare in montagna con il g.p.s. è come fare sesso con una bambola gonfiabile

[mat69]

ORCO_can che salita

ma tu non eri quello che doveva esplorare il profondo e sconosciuto Est?
ti ritroviamo spesso e costantemente, con piacere all'ovest.

complimenti altro che bla bla bla
massiccio e costante.................

[Franz]

[celaf]

Bella via! Quando all'epoca andammo nell'Oberland per salire i nostri primi 4000 iniziammo proprio da questa cresta perché l'Eiger era più basso e così potevamo acclimatarci meglio....

PS: per quello che ricordo io il tratto più duro consisteva nel passare dal ghiacciaio alle rocce per arrivare alla capanna....
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Sia pur irrazionali, nel lento divenire, certi gesti li compiamo non per apparire ma solo perché siamo