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Spigolo Parravicini, recupero e le calate?

 
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beBo



Registrato: 21/12/11 22:09
Messaggi: 61

MessaggioInviato: Mer Lug 01, 2015 5:57 pm    Oggetto: Spigolo Parravicini, recupero e le calate? Rispondi citando

Giusto per capire meglio e "spiegare" come ci si cala dalla spigolo parravicini
questo è quello che dice l'itinerario di on ice:
“Discesa: seguire degli ometti verso destra, NE, trovando la prima di 4 doppie da 45 metri che depositano nel canale di discesa, usato anche come attacco per chi sale solo l'ultimo salto. Nella prima doppia tenere la sinistra, faccia a monte. (se si sbaglia e si sta a destra con 60 metri esatti si raggiungono 2 chiodi normali con maillon in un grande diedro chiuso da un tettone. SCONSIGLIATO) Nell'ultima andare in obliquo a destra sempre faccia a monte. "
La guida "solo granito" dice invece di scendere diritti per le prime 3 doppie e l'ultima obliqua a destra. (vedi foto per le doppie).
la prima calata per 10 metri è diritti, poi si incontra una cengia con spuntone e cordoni marci da cui partono 2 diedri, quello di sinistra scende in maniera verticale, quello di destra obliqua di molto a destra. E' qui che lo sperone NE divide la montagna in 2 pareti. (ovviamente dall'alto non si nota questo) Seguendo la relazione di on ice e lo schizzo di "solo granito" prendiamo il diedro di sinistra. dopo qualche metro diventa una placconata immensa verticale con un tetto obliquo di moderate dimensioni sulla destra. la sosta non c'è! impossibile farne una su una placca del genere, c'è solo uno spuntoncino misero e crepato alla base facendo un pendolo di diversi metri verso sinistra. Calarsi su quello vuol dire ammazzarsi sicuramente. Tralasciando dettagli del tempo perso a cercare una sosta inesistente pendolando da tutte le parti, scendendo e risalendo la corda, arriva il soccorso alpino che lascia una guida alpina in cima al torrione (c'è vento non riescono a recuperarci in elicottero), recupera il climber in parete e si cala secondo le indicazioni che gli danno via radio dal rifugio con la guida in mano e il binocolo puntato, e da altri noti super scalatori in contatto telefonico: "la sosta è più a sinistra del ragazzo". si cala, pendola da tutte le parti, risale con la jumar, la sosta non c'è!
decide di inventarsi una discesa lui calandosi sullo sperone NE senza seguire i 2 diedri. Fa sosta su uno spuntone che canta a vuoto a 60 metri spaccati dalla sosta a spit della cima. (non pesatevi troppo su questo, e se avete le corde di 59.9 metri non ci arrivate allo spuntone). Siamo esattamente sulla destra del diedrone della via bonatti che è esattamente sullo sperone NE, sopra di noi un tettone con ancora le soste del '53 (non ci sono maillon, la metà dei chiodi di sosta penzolano nel vuoto attaccati a cordini fatiscenti).
altra doppia in obliquo a destra per non entrare nel diedro "bonatti" ci porta a una sosta spit. l'ultima calata in oblioquo a destra ci porta sulla cengiona che percorre tutta la montagna.
ma le soste a spit non devevano essere a sinistra faccia a monte o al massimo diritte sotto la sosta?
vi metto la foto almeno capite meglio cose è successo. il diedro della bonatti è evidente, mentre alla sua destra passa un'altra via "via crabiare". le calate dovrebbero passare tra queste 2 vie.
probabilmente la seconda doppia parte sotto quella specie di tettone che ho segnato con una riga blu, quindi la prima calata è perforza in obliquo verso destra. e l'ultima sosta a spit è completamente su un'altra parete rispetto a quella che segna "solo granito".
ovviamente ringrazio il soccorso e la guida alpina (che ha due coglioni giganteschi) che ci hanno salvato veramente il culo.
schizzo del libro:

le calate:


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s_u



Registrato: 29/03/12 11:10
Messaggi: 107

MessaggioInviato: Gio Lug 02, 2015 9:12 am    Oggetto: Rispondi citando

scusa, ma parli della Parravicini alla cima di Zocca?

può capitare a chiunque di non trovare le soste di calata, ciononostante è notorio che le guide VS a dispetto del nome sono alquanto imprecise e approssimative (buone per le falesie, per tutto il resto guardare altrove)

per il resto: googlando in rete ho trovato questa, non so se combacia

[Discesa: dalla vetta recarsi in direzione sud est fino a identificare la prima delle soste di calata (due spit con maillon) in corrispondenza di un ometto. Effettuare quindi quattro calate (tutte da 45-50 metri) di cui tre in verticale (soste scomode!) e una in diagonale (spostandosi verso destra, faccia a monte) riportandosi sul colletto dove è stata effettuata la doppia per raggiungere l'attacco della via. Da qui bisogna ridiscendere il canale franoso oltrepassando il canale/diedro risalito in avvicinamento, fino a portarsi in corrispondenza di un'altra sosta a spit segnalata da ometti. Con una doppia da 45-50 metri si perviene su di un terrazzone dal quale risulta possibile raggiungere (a sx, scendendo) l'inizio del canale percorso durante l'avvicinamento.]
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beBo



Registrato: 21/12/11 22:09
Messaggi: 61

MessaggioInviato: Gio Lug 02, 2015 5:14 pm    Oggetto: Rispondi citando

si parravicini alla cima di zocca....da quello che abbiamo trovato noi non è affatto così la prima calata...ok che nelle guide ci possono essere delle imprecisioni...ma sbagliare completamente la parete è assurdo....piuttosto non mettere la foto...
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Kammerlander



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MessaggioInviato: Sab Lug 04, 2015 11:59 am    Oggetto: Rispondi citando

Ciao, qualche anno fa ho salito lo spigolo con un amico...in via tutto ok ma le doppie un'avventura. Il socio e' partito dalla prima sosta cercando la sosta successiva come sulla guida e dopo una buona mezz'ora senza sentire nulla per via del vento mi sono calato io. Ho trovato il mio amico appeso in parete su due friend, cordino su un bello spuntone gia attrezzato con altri cordini e calata di 50mt....scende il socio e altro spuntone un po' meno affidabile del primo ma ha tenuto....calati su una cengietta abbiamo trovato un chiodo dal quale siamo arrivati sulla cengia basale. In parete abbiamo trovato altri cordini su spuntoni segno che qualcun'altro ha sbagliato prima di noi, cio nonostante non capisco nemmeno io come si possa pubblicare in una guiida una linea di calata completamente sbagliata.
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LorenzOrobico



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MessaggioInviato: Mar Lug 14, 2015 8:28 pm    Oggetto: Rispondi citando

Purtroppo, e non è una battuta, con gli anni le discese cambiano in base a riattrezzature, situazioni di emergenza (che possono portare qualcuno di passaggio a togliere materiale) o anche in base alle mode del momento. Quindi le relazioni nel tempo possono diventare non più affidabili.

Ad esempio nel '92 non si facevano doppie per scendere da lì.

Ogni buon alpinista dovrebbe comunque saper improvvisare all'occorrenza, quindi utile qualche chiodino/nut in più o qualche relazione alternativa da seguire, tipicamente le versioni "classiche" TCI CAI seguivano le vie normali a ritroso. Alla disperata si torna dalla via di salita, ecc...
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