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Canale SAUDAN alla Tournette: il Bianco che non ti aspetti!
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Autore Messaggio
Franz
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MessaggioInviato: Gio Ago 15, 2013 10:21 am    Oggetto: Canale SAUDAN alla Tournette: il Bianco che non ti aspetti! Rispondi citando

Monte Bianco, La Tournette, 4677m: Canale Saudan (o delle Guide) 1000m/60°/IV/D+

Il versante W del Monte Bianco dall'Aiguille de Tre-la-Tete nel 2011 (con condizioni di innevamento ben diverse ovviamente). In verde la salita alla Capanna Sella dal ghiacciaio del Monte Bianco, in rosso il canale Saudan.

Non passa nemmeno una settimana e tre frontali sono di nuovo sulla morena del Miage a cercare la propria instabile traccia su blocchi accatastati. Quello che poteva sembrare un insuccesso (la gita finita al Sella del weekend scorso) si rivelerà in realtà un’ottima (seppur onerosa per il sottoscritto) strategia di attacco. Stiamo pur sempre parlando di una via dal forte sapore di alpinismo dei tempi andati e allora era d’uopo fare sopralluoghi che non portassero direttamente in vetta al primo tentativo, ma che ne creassero i presupposti. Sono questi presupposti che viaggiando veloci sulla morena al buio, attaccando in scioltezza la lingua del ghiacciaio del Bianco e in seguito i Rochers ci portano in 8 ore comprese le soste e soprattutto (!) questa volta senza intoppi, alla superlativa Capanna Quintino Sella.
Lo Sperone della Tournette è stato per anni nelle mie mire, ma la lettura di varie relazioni e un’attenta osservazione, della via, anche se da lontano, avevano evidenziato come fosse un crestone, sì estetico, ma sfasciumato con difficoltà basse. Ben più attraente e intrigante il canalone lungo 1000 metri che vi corre affianco, il Canalone delle Guide.

Il Canalone Saudan (nel settembre 2011 dall'Aiguille de Tre-la-Tete) con ovviamente meno neve.

Sono stavolta con Mara e Vim. Sono le 11 e siamo fuori dalla capanna a crogiolarci al sole in una magnifica giornata. Il tempo del pranzo e via in branda a recuperare sonno ed energie. Prima di cena andiam a perlustrare la discesa al ghiacciaio per l’indomani cogliendo l’occasione di prendere della neve da fondere. Dopo poche ore, all’1:30, saremo di nuovo su questa neve ad attaccare il pendio che ci porta nel bacino superiore del ghiacciaio del Bianco. Il primo tratto di 200 metri con una pendenza di 50° è per metà in ghiaccio (nero, detritico, duro e repulsivo…) tranne una propizia striscetta di neve pressata affianco alle rocce. È su di lì che procediamo veloci alla volta della calotta sommitale. Oltre questo punto, dal bivacco, la via Saudan e lo Sperone della Tournette ci erano preclusi alla visuale, quindi non potevamo farci nessuna idea circa le condizioni, se non grazie ad una foto scattata proprio settimana scorsa in discesa (di giorno) dal ghiacciaio del Miage. E da quella foto si vedeva una fantastica linea di neve e ghiaccio continua, che l’impavido sciatore estremo (per quei tempi, oggi viene ripetuta più spesso) Sylvain Saudan aveva sceso nel 1973 “togliendogli” il precedente nome di Couloir delle Guide.
Siam così sul plateau superiore e traversiamo una zona crepacciata delicata per portarci alla base dei 1000 metri della nostra parete. Anche se è buio pesto e l’unico chiarore è il cielo zeppo di stelle all’inverosimile e rischiarato da qualche detrito atmosferico che riempie le nostre teste di desideri non espressi, la maestosità della parete che ci sovrasta si sente incombente. Ancora di più quando le frontali illuminano la muraglia di ghiaccio che costituisce spesso l’ultimo grande ostacolo all’attacco della via: la crepaccia terminale. Una decina di metri a piombo su neve dura e ghiaccio (con accesso su un ponte precario che poco durerà) ci permettono in seguito di tirare un sospiro di sollievo, quando vediamo che il pendio comincia a divenire lineare. Tra le rocce individuiamo anche il nostro couloir che parte con un tratto di ghiaccio e neve couic-couic divertente. Giusto in tempo perché le prime luci da est tolgano luce alle stelle in cielo. Ed ora è un gran “pedalare” su neve ottima; talmente buona che, nonostante la pendenza costantemente sui 50°, si riesce anche a progredire di lato, risparmiando fatica ai polpacci che gridano vendetta. Da sotto non tutto il percorso è evidente. Di quando in quando scrutiamo la foto fatta da fondovalle e “disegniamo” virtualmente la linea che stiamo seguendo. Dopo un’altra strettoia verso sinistra troviamo un’ottantina di metri di ghiaccio per dare un po’ di pepe alla salita. Gli ultimi 200 metri invece tornano ad essere in neve morbida e con progressione facile, se non per un tratto un po’ delicato. L’uscita poi al sole per la cornice ci consegna alla cresta esattamente sulla normale delle Bosses, dove esterrefatti soggetti arrancano verso la vetta guardandoci e non capendo da dove diavolo stiamo sbucando. In mezz’ora, sferzati da un forte vento che solo qua imperversa, raggiungiamo anche noi per l’ennesima volta la calotta sommitale e per l’ennesima volta ci emozioniamo. Sarà anche che siamo soli in cima ed è una rarità. Sono le 11. Il vento non ci consente sosta e scendiamo quindi veloci alla Vallot dove dà una leggera tregua. Ancora molte cordate si trascinano lungo la cresta in salita verso il sogno di una vita…ma forse in questo momento pare loro più un incubo dalle facce che hanno…ma si sa che solo a casa si somatizzano certe sofferenze. Oltre il Dome du Gouter scendiamo per esili tracce (ormai poche cordate in questa stagione salgono da qua) e aeree creste al Pitons des Italiens donde al Col des Aiguilles Grises. Sono le 14. Scendere dal travagliato ghiacciaio del Dome ora sarebbe alquanto rischioso, come da consiglio del rifugista del Gonella sentito al telefono giorni prima. Su mia domanda, mi consiglia come “ottima scelta” la discesa dalla Cresta des Aiguilles Grises, rassicurandomi anche della presenza di ometti. Sia la guida del TCI che anche la Damilano la citano come “excellent” alternativa al ghiacciaio del Dome se troppo crepacciato. Aggiudicato, si prova per di lì. Giungiamo sulla Calotte des Aiguilles Grises, 3816m per cresta nevosa e scendiamo per sfasciumi molto instabili in cresta fino a raggiungere dei gendarmi. Ne seguiamo il filo per un primo pezzo finché le difficoltà divengono elevate. Proviamo a scendere quindi per un canale sulla destra, come segnato nelle relazioni, con anche una doppia, ma risulta troppo pericoloso: si muove tutto all’inverosimile con blocchi giganteschi instabili. Siam sotto i 3600. A malincuore decidiamo di tornare sui nostri passi. Arriviamo al Colle des Aiguille Grises alle 18 e ormai il ghiacciaio è andato in ombra, possiamo quindi affrontare la discesa, anche se vista la precarietà di certi passaggi non sarà una passeggiata. Alle 20 al rifugio riceveremo le gradite scuse del rifugista che confessa di non aver mai percorso la cresta e che effettivamente pochi o nessuno la percorre ormai più, soprattutto in discesa.
L’indomani rapidamente scenderemo a valle pieni di nuove giornate di Bianco che lasceranno per molto tempo nella nostra memoria i ricordi di questa ennesima avventura su un versante che non ti aspetti... Diversi modi per raggiungere il tetto d’Europa. Alla prossima? Da dove? Lo scopriremo strada facendo…le idee senz’altro non mancano!

Sulla lingua del ghiacciaio del Bianco, rieccoci!

Salendo per i Rochers del Bianco

Dalla Capanna Sella relax e il percorso che faremo la prossima notte.

Cosa voler di più dalla vita?

Interni

Location magnifica

L’indomani: la “crepaccetta” terminale

Alba sulla Tre-la-Tete dal Saudan

Okkey

Pendenze

E su

Un tratto di ghiaccio: sennò le viti cosa le abbiam portate a fare?

Sempre più in alto

Cambio della guardia: Mara passa al comando: siamo rovinati!

Orka se la cor!

Onore dell’uscita a me…

Cornicetta

Mara vieniiiiii!

Due mondi…

Gente che scende, gente che sale

Soli verso la vetta

Ennesima volta “in cima al mondo”

Contrasti in discesa: bianco-verde

Insolita visuale del Bianco con lo sperone della Tournette a destra

Verso il Dome des Aiguilles Grises

Vim impegnato sui torrioni laboriosi delle Aiguilles Grises

Mai più per di qua. Dobbiam tornare lassù: mi vien male!

Contrasti sul ghiacciao del Dome

Dedalo di crepacci

Buffo passaggio

La via Saudan come la si vede dal ghiacciaio del Miage. Solo quelli son 1000 metri: non si direbbe...

La salita in verde e rosso. Il pallino nero è il Rifugio Gonella. In fucsia il tentativo fallito alle Aiguilles Grises.

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L'ultima modifica di Franz il Mer Ago 28, 2013 2:24 pm, modificato 1 volta
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gustav1971



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MessaggioInviato: Gio Ago 15, 2013 3:36 pm    Oggetto: Rispondi citando

Smile Bel racconto. Bella via.
Non hai fotografato le facce di chi vi vedeva riemergere dall'inferno?
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Marco
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bafio



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MessaggioInviato: Gio Ago 15, 2013 10:46 pm    Oggetto: Rispondi citando

bellissima salita....

la tournette e dintorni mi hanno stregato quando li ho visti dal gonella....
mi è venuuta una gran voglia di salirci di lì....prima o poi....

è inquietante vedere i passaggi che avete dovuto fare sul ghiacciaio del dome....e soprattutto pensare a com'era un mese fa quando ci sono passato tranquillo e pacificco...
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ZioPunzo



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MessaggioInviato: Ven Ago 16, 2013 7:04 pm    Oggetto: Rispondi citando

Mi stavo giusto chiedendo quando il Franza andava a terminare il lavoro.... Wink

Bella salita... Cacchio, Franz! Mi stai facendo venire voglia di andare in bianco..... Rolling Eyes Bah! A fine convalescenza, un giretto, forse Rolling Eyes
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Ho spiegato a mio nipote cos'è il compromesso: se per le vacanze tua madre vuole andare al mare e tuo padre invece in montagna, il compromesso è che si va al mare, ma il papà può portarsi gli sci!!!
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waxy79



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MessaggioInviato: Sab Ago 17, 2013 11:56 am    Oggetto: Rispondi citando

Fantastica la foto all'alba (soprattutto se cerco di "vederla" da dove eravate voi) e impressionante il dedalo di crepacci!
Dal report del grigna di qualche tempo fa, m'era venuta l'insana idea di salire alla capanna Sella (ovviamente passando dall'Y)... solo lì, oltre non sarei mai in grado...ma poi dopo le tue foto, mmm...ho avuto l'impressione di voler pisciare un po' troppo fuori dalla tazza, come si dice Very Happy comunque chissà, magari il prossimo anno riesco a vederla anch'io un'alba da quelle parti
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Domonice
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MessaggioInviato: Sab Ago 17, 2013 9:53 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ho visto il report stamattina alle 5... certo che hai proprio una bella testa ( è un complimento, sia chiaro) !!! Salita stupenda come le foto, ottima e utilissima anche la ricognizione per la discesa alternativa sulla cresta grigia... ammesso che prima o poi ritorni ad andare per monti Laughing
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simon



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MessaggioInviato: Sab Ago 17, 2013 11:19 pm    Oggetto: Rispondi citando

Domonice ha scritto:
Ho visto il report stamattina alle 5... certo che hai proprio una bella testa ( è un complimento, sia chiaro) !!! Salita stupenda come le foto, ottima e utilissima anche la ricognizione per la discesa alternativa sulla cresta grigia... ammesso che prima o poi ritorni ad andare per monti Laughing


ma perche' lo chiamano ghiacciaio del Dome?? avrai mica combinato qualcosa anche li'...
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simon



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MessaggioInviato: Sab Ago 17, 2013 11:20 pm    Oggetto: Rispondi citando

Domonice ha scritto:
Ho visto il report stamattina alle 5... certo che hai proprio una bella testa ( è un complimento, sia chiaro) !!! Salita stupenda come le foto, ottima e utilissima anche la ricognizione per la discesa alternativa sulla cresta grigia... ammesso che prima o poi ritorni ad andare per monti Laughing


ma perche' lo chiamano ghiacciaio del Dome?? avrai mica combinato qualcosa anche li'...
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Peggy



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MessaggioInviato: Dom Ago 18, 2013 7:27 pm    Oggetto: Rispondi citando

Subito tornati per terminalo, ben fatto Franz e soci Wink
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marziano



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MessaggioInviato: Lun Ago 19, 2013 7:45 am    Oggetto: Rispondi citando

È alcuni anni che punto quello sperone. Belle foto e grande salita di alpinismo classico. La crepacciata era in ottime condizioni o sbaglio?
Ciao
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Franz
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MessaggioInviato: Lun Ago 19, 2013 2:16 pm    Oggetto: Rispondi citando

waxy79 ha scritto:
Dal report del grigna di qualche tempo fa, m'era venuta l'insana idea di salire alla capanna Sella (ovviamente passando dall'Y)... solo lì, oltre non sarei mai in grado...

Considera che l'Y è la parte più pericolosa di tutta la salita. Potendo scegliere non ci passerei MAI più!!!!
marziano ha scritto:
La crepacciata era in ottime condizioni o sbaglio?
Ciao

Immagino ti riferisca alla crepaccia terminale. Il passaggio aveva un ponte precario per accedere al muretto. Durerà poco. Probabilmente non si passa già più...
Per quanto riguarda la seraccata del ghiacciaio del Bianco primo tratto nel canale da stare attenti, poi via veloci. Nella parte mediana crepacci giganteschi per fortuna coperti da una possente valanga con neve pressata che nel giro di una settimana aveva già lasciato scoperti dei buchi e dei ponti.
Insomma CARPE DIEM!!!!
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Livio



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MessaggioInviato: Gio Ago 22, 2013 8:14 pm    Oggetto: Rispondi citando

Bravi, bella davvero, me la conservo per l'anno prossimo
E di certo non dico una cosa nuova se dico che il ghiacciaio del Dome fa molta più impressione di giorno che di notte ...
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"Tutti eravamo felici, ci rendevamo conto che stavamo abbandonando dietro di noi la confusione e le sciocchezze e compiendo la nostra unica e nobile funzione nel tempo, andare"
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Franz
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MessaggioInviato: Ven Ago 23, 2013 11:46 pm    Oggetto: Rispondi citando

Livio ha scritto:
E di certo non dico una cosa nuova se dico che il ghiacciaio del Dome fa molta più impressione di giorno che di notte ...

Beh, oddio...l'hai anche percorso quel tre settimane prima...direi che sia di giorno che di notte le condizioni erano ben cambiate...anzi...almeno di giorno "vedi" dove andare e non segui pedissequamente una traccia che potrebbe portare in un baratro con un ponte precario...

Da rilevare invece che il pendio sopra la Capanna Sella se affrontato in condizioni non ottimali di freddo (anche notturne) può scaricare blocchi plurimetrici.
Brutta esperienza raccontata da alpinisti che l'hanno affrontato proprio in quei giorni.
Attenzione!!!!!


Basta essere lì il pomeriggio per vedere la dimensione dei blocchi potenzialmente instabili (dai frigoriferi, alle lavatrici...in un caso anche un monolocale Shocked )...
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Inge



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MessaggioInviato: Mer Ago 28, 2013 10:10 am    Oggetto: Rispondi citando

Bellissimo report e foto che fanno emozionare!
una nuova riga nella lista delle vie da fare
Complimenti!
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LorenzOrobico



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MessaggioInviato: Mer Ago 28, 2013 8:50 pm    Oggetto: Rispondi citando

Bellissimi gli ambienti e anche quel rifugio.

Tempo fa studiando quel versante avevo adocchiato il contrafforte centrale, più a destra, una salita piuttosto sconosciuta che viene data fino al IV su roccia. Ma per andare all'attacco devi stare sotto quei seracchi lì... anche se per poco. Per caso lo avete visto da vicino, come sembrava ?

Complimenti per la giornata piena con il su giù dalla cresta vi siete fatti un bello sbattimento.
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