Una via in "ROSA"

rosi · Registrato: 17/09/12 11:38 Messaggi: 2

Per Tommaso Martedì 11 Settembre è l’ultimo giorno di vacanze prima di rientrare a scuola così Vale, Pietro ed io ci concediamo un giorno di riposo dal lavoro per andare a ripetere la via “HEIDI” insieme a lui. Sarà che io in una stagione faccio 2 massimo 3 vie alpinistiche perciò quando le arrampico me le voglio godere per bene. Goderne anche della levataccia mattutina fino a richiudere gli occhi sul cuscino la sera.
Vale con l’occhio lungo e il fiuto da segugio insieme a Tommaso (classe 1995) riesce a scovare una bella linea dal sapore classico che sale diedri e fessure in arrampicata libera su gradi tradizionali. Così a inizio Agosto aprono la via “HEIDI”.
E’ già da inizio estate che mi aveva parlato di questa linea pieno d’entusiasmo!! E me lo aveva promesso che mi avrebbe portata per una ripetizione. Sono molto onorata di essere salita insieme a loro.
Fiato e gambe te le fai salendo da Carona attraverso la stupenda scalinata della condotta. Si proprio quella della famosa cascata che ti spara dritto al lago di Sardegnana. Dal lago saliamo il vallone a monte lungo il sentiero poco evidente e ne approfittato per consolidare gli ometti. Mentre lo sguardo fedelmente comincia ad osservare tutta la nord del pizzo Becco. Pietro, il nostro fotoreporter d’assalto, fotografa e riprende tutte le nostre cavolate….!!!
L’attacco della via parte dove c’è un chiodo con un bel cordino rosso, il primo tiro lo definirei di riscaldamento, serve per farti assaporare meglio l’elegante diedro del tiro successivo.
E’ veramente bello salire lungo questo diedro dove bisogna comunque porre attenzione perché ci sono alcune scagliette mobili ma l’arrampicata è talmente lineare e bella che con un pochino di malizia non le sfiori nemmeno per il resto la roccia è ottima.
Le soste hanno un cordino o un chiodo e la via e’ tutta da integrare ma ci sono fessure per poterlo fare con i friend. Si sale in perfetta sintonia, Pietro continua il suo lavoro da reporter,Tommy sale e Valentino dirige i lavori…..
Caspita mi sento proprio come quelle vere!!!!!!
Giunti al sesto tiro circa 20mt dritto sopra di noi ecco la famosa lama a orecchia d’elefante. Ahimè non sono riuscita a godermi il passaggio, scappano due gocce e dico veramente due sufficienti a farmi venire l’ansia. Così lo supero sentendomi uno spaventapasseri che rabbia!!! Ora mi devo concentrare sul traversino verso destra che ci porta alla base del diedro finale.
Per fortuna che il traversino va via tranquillo. Vale a spezzato l’ultimo tiro a differenza della prima salita in Agosto per non avere attriti con le corde.
Tommaso si prepara per il diedro finale, ha un ottimo assortimento di friend. Siamo tutti con Tommy, Vale da sotto lo assicura fisicamente e psicologicamente dopo aver preparato una buona sosta su friend piccoli all’inizio della fessura. Intanto Pietro ci confida che è un po’ preoccupato: non tanto per il tiro quanto per la batteria della sua mega macchina fotografica che si sta’ scaricando!!!!!!!!!!!
Tommy si assicura per bene con i friend poi arrampicando le sue mani e le sue scarpette ormai bucate dall’usura diventano complementari con la roccia. E’ bravo Tommaso!! Superati i passaggi chiave ed aggirato lo strapiombino sale fino a raggiungere la vetta del Torrione. Dopo aver attrezzato un’ottima sosta con spuntone e friend, è la volta di Pietro che oltre ad arrampicare deve riprendere Valentino mentre sale(NON VI DICO FACENDO COSA!!!). Infine tocca a me, questo e’ il tiro che m’impegna di più anche perché ho voluto stare alta per superare lo strapiombo mentre conviene stare più bassi e traversare a sinistra sino a raggiungere la placca. Questa si rivela essere proprio una sorpresa: ottimo Verrucano lombardo molto lavorato. Talmente entusiasmante da far dimenticare al primo di cordata la sua poca proteggibilità ed in breve ci si ritrova sulla cima del Torrione.
Pietro nonostante la batteria quasi esaurita riesce a scattare ancora 3 forse 4 foto di rito. In vetta ci godiamo la salita e io sono talmente felice che mi pare di essere su un altro pianeta dopo aver salito una via così “fresca e giovane”!!!
Molti alpinisti potrebbero pensare che non sia una salita appagante perché abituati a trovare più interessanti i soliti o altri itinerari.
Con questo non voglio provocare nessuno, ma io penso che alcune nostre “classiche” potrebbero tranquillamente starsene a godere il mutare delle stagioni perché ormai non ce la fanno più a sopportare altri pesi….!!! Per questo sarebbe bello valorizzare le nostre Orobie ripetendo le nuove vie. Nulla importa se questo pensiero verrà messo alla gogna.

Voglio ringraziare Pietro per aver portato sia in salita che in discesa la mia mezza corda.
Auguro a Tommaso che la “Via Heidi” sia il suo trampolino di lancio.
Ringrazio Vale e gli auguro che “HEIDI” diventi l’orgoglio della sua vita.
In salita lungo i gradini della condotta

Valentino mentre compone un ometto di sassi

Tommy, Vale ed io all'attacco della via

Tommaso mentre giunge in sosta alla base del diedro

Valentino in arrampicata lungo il diedro del secondo tiro

Vale e Tommy in sosta alla fine del diedro del secondo tiro

Io negli ultimi passaggi del diedro

Valentino sulla placca del terzo tiro

Valentino impegnato sul quinto tiro

Tommaso mentre sale il quinto tiro

Il passaggio dell'orecchia d'elefante

Io sul passaggio dell'orecchia

Vale sul traversino verso destra