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Pizzo Coca per il Dente e la cresta d'Arigna. Senza tregua
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Autore Messaggio
Vezz



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Messaggi: 2159
Residenza: Segrate (MI) - 115 m s.l.m.

MessaggioInviato: Mar Ago 28, 2012 12:02 pm    Oggetto: Pizzo Coca per il Dente e la cresta d'Arigna. Senza tregua Rispondi citando

Sono le 5.30 quando parcheggio l’auto al punto prefissato di Ponte Nossa. Due loschi figuri mi attendono. Uno è Fabio (Ares), nostra vecchia conoscenza (v. cime di Valsanguigno) con il quale avevo preso accordi. L’altro è... Paolo. E sia chiaro che non lo immaginavo. La tentazione di rimettermi al volante e tornare a casuccia è forte. Lui infatti, è un bravissimo ragazzo, ma ha il piccolo difetto di essere un giovane skyrunner semiprofessionista. In coppia con Fabio forma un instancabile duo orobico pronto a scorrazzare (di corsa) in lungo e in largo su qualsiasi terreno. Essere il terzo vuol dire soffrire dal primo all’ultimo passo, specialmente se in programma c’è la non facile salita ai 3050 metri del pizzo Coca, passando per il Dente e le cime d’Arigna. Io, che, seppure a scatola chiusa, ho voluto la bicicletta, adesso pedalo.

Peccato che la bici sia solo metaforica perché mi servirebbe assai per star dietro ai due indemoniati sull'erto sentiero per il rifugio Coca. Nonostante tutto gli sono alle calcagna, ed anzi approfitto di una loro breve pausa per prendere un lievissimo vantaggio, mossa decisiva che mi consentirà di fare l’andatura per la restante metà di salita al rifugio. Rifugio che raggiungiamo nel sorprendente tempo di 1 ora e 5 minuti, ridicolo se rapportato ai 41 di personale di Paolo, rilevante se si considerassero gli oltre 900 metri di dislivello superati. Mentre sul pizzo Porola si concentrano i primi raggi di sole, noi procediamo ad ampie falcate verso la conca dei Giganti, laddove è sito l’ora più che mai placido lago di Coca. La visione dell’omonimo passo è spietata e allo stesso tempo sconfortante: 600 metri buoni di dislivello ci separano da esso, tutti da compiere tra gli scuri sfasciumi che da migliaia di anni a questa parte sono rotolati giù dalle pareti dei tremila orobici i quali, a giudicare dalla quantità di sassi, un tempo dovevano essere alti almeno quanto il monte Bianco.

In ritardo rispetto ai soci (non potevo esimermi da qualche scatto al lago), posso alfine affacciarmi dal valico ad osservare il pizzo di Scotes e la famigerata, e si mormora agonizzante, vedretta del Lupo. Nello spostarsi verso punta Isabella, le vedute si fanno ancora più suggestive: si regolarizzano i profili di Scais e Redorta; compare, slanciata e scurissima, la sagoma del Dente di Coca.

La attacchiamo con decisione. I primi metri servono per prendere confidenza; sui successivi, con l’aumentare delle pendenze, occorre prestare attenzione e, se possibile, evitare di voltarsi. L’arrampicata si svolge tuttavia sempre su roccia ottima e ben appigliata. Sull’esile vetta, insieme a grossi massi pericolanti, una vecchia croce sta a ricordare che anche questo picco ha una sua dignità. La soddisfazione per aver toccato la cima va di pari passo alla smania di appoggiare le proprie chiappe in un luogo meno scosceso. Per la discesa sono allestite due calate su spuntoni, la solidità dei quali noi preferiamo non testare: trattenendo il fiato, disarrampichiamo per una a dir poco esposta paretina gradinata, precipite sulla vedretta di Marovin. Un ciuffo di capelli bianchi ad ogni passo, un sussulto per ciascun sasso che fila giù preda dell'ingorda forza di gravità, una preghiera per ogni appiglio afferrato.

Le cime d’Arigna sono due elevazioni del crinale, raggiungibili alternando passaggi in cresta ad altri sul tormentato versante bergamasco. Minacciose se scorte da ovest, hanno un aspetto quasi bonario se osservate dal versante opposto. Dalla sommità è notevole il colpo d’occhio sui canali che solcano i fianchi del Redorta. Il tratto successivo scorre via liscio anche se una più che comprensibile stanchezza provi ad affiorare. Per raggiungere i 3050 metri del Coca rimane ora da scalare un ulteriore rilievo, per poi affidarsi alle suole degli scarponi su una adrenalinica placca e risalire per camini e risalti l’elevazione finale.

Sul re delle Orobie si parla in dialetto. Se abiti in territorio bergamasco, sarà come varcare la porta di casa: potrai incontrare vecchie conoscenze, fare nuove amicizie, indicare una cima, confrontarti su questo o quel percorso. Se invece, come me, sei milanese, potrai sentirti ospite nella dimora altrui oppure lasciarti andare a contemplare quello che, lo si voglia o no, è uno dei più bei panorami delle montagne lombarde: la conca dei Giganti da una parte, la val Morta e l’invaso del Barbellino dall’altra; sullo sfondo una moltitudine di alpi retiche.

Il tratto di discesa che sta tra la vetta e la bocchetta dei Camosci lo ricordavo più lungo. Al contrario, molto più breve mi sembrava il sentiero fino al lago di Coca. La fitta che ripetutamente sento al ginocchio destro è invece decisamente nuova. La sensazione che si ha nel camminare sotto la pioggia, quella no: la ricordo bene seppur non abbia ancora capito se mi piaccia o se la detesti.



Il rifugio è risvegliato dal primo sole


E anche la restante vallata si appresta ad esserlo


L'invitante cuspide del pizzo Porola (ma non son certo sia quella a destra)


Il passo Coca è lassù


Simmetrie al lago


Il passo è raggiunto, sono le 8.30


Il Dente di Coca si mostra minaccioso


Ambientone orobico


Scais, torrione Curò e fetta di Polenta


Sferriamo l'attacco al Dente


Il panorama è sempre, nel suo piccolo, maestoso (si vede chiaramente che Ares sta correndo)


Sull'esile picco


Incomincia la delicata discesa


L'esposizione? Giudicate voi..


Il Dente è ora alle nostre spalle, le difficoltà maggiori sono superate


Il regno dei canali


Laggiù il lago


Una, udite udite, pausa sulla cima d'Arigna


Si prosegue per cenge


La parte più camminabile della cresta


Dalla cima il bacino del Barbellino


La Valmorta


Anche il Diavolo di Tenda vuol essere della partita


E un'occhiata all'immancabile Disgrazia


Rieccomi

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L'ultima modifica di Vezz il Mar Ago 28, 2012 12:40 pm, modificato 5 volte
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fabiomaz



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MessaggioInviato: Mar Ago 28, 2012 12:09 pm    Oggetto: Re: Pizzo Coca per il Dente e la cresta d'Arigna. Senza treg Rispondi citando

Vezz ha scritto:
[i] Rifugio che raggiungiamo nel sorprendente tempo di 1 ora e 5 minuti, ridicolo se rapportato ai 41 di personale di Paolo,

Il panorama è sempre, nel suo piccolo, maestoso (si vede chiaramente che Ares sta correndo)


Tempi normali eh Fabietto?
Mavafanculo va!

Bravo Vezz!
Sono molto impressionato.
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Ovviamente per essere statoi dietro a quei due (e pure davanti): ci mancava solo Njiek e poi sarebbe stato un girone infernale.
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Peggy



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MessaggioInviato: Mar Ago 28, 2012 12:54 pm    Oggetto: Rispondi citando

Shocked ricordo anche io lo scorso anno di aver tenuto un tempo di poco superiore all'ora con loro 2 più njek sulla salita al Rifugio,
devono in qualche modo darti quel qualcosa in più su queste salite Laughing
E sia chiaro, non sono tempi "normali" Exclamation

Complimenti per la traversata Wink
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Vezz



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MessaggioInviato: Mar Ago 28, 2012 1:06 pm    Oggetto: Rispondi citando

Come vado a ripetere da un po'.. l'asticella in terra bergamasca si sta alzando.
Quello che una volta era considerato alpinistico, seppur facile, ora è dato escursionistico.
Non so se sia solo una mia percezione frutto di piccoli miglioramenti personali, e a che conseguenze questo possa portare, però non definirei la cosa "normale". Stesso discorso per i tempi.
E Ares, nel suo piccolo, temo che c'entri qualcosa. Rolling Eyes


Affinchè non si creino malintesi, sottolineo che in discesa li ho lasciati andare: non li ho visti più fino al rifugio. Laughing
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Ares88



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MessaggioInviato: Mar Ago 28, 2012 1:08 pm    Oggetto: Rispondi citando

belle davvero! quella coi profili poi Wink

è sempre una gita di soddisfazione l'arigna
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Franz
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MessaggioInviato: Mar Ago 28, 2012 1:21 pm    Oggetto: Re: Pizzo Coca per il Dente e la cresta d'Arigna. Senza treg Rispondi citando

fabiomaz ha scritto:
Vezz ha scritto:
[i] Rifugio che raggiungiamo nel sorprendente tempo di 1 ora e 5 minuti, ridicolo se rapportato ai 41 di personale di Paolo,
Il panorama è sempre, nel suo piccolo, maestoso (si vede chiaramente che Ares sta correndo)

Tempi normali eh Fabietto?
Mavafanculo va!
Bravo Vezz!
Sono molto impressionato.
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Ovviamente per essere statoi dietro a quei due (e pure davanti): ci mancava solo Njiek e poi sarebbe stato un girone infernale.

Splendida...
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Secondo me sono sprecati su quei terreni...
Se solo si spostassero più ad ovest Twisted Evil Wink
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-Per me i fotoreports di Franz sono come i giornalini pornografici: non leggo il testo, guardo solo le foto. Quindi Franz, continua a postare i tuoi reports che altrimenti mi tocca riabbonarmi a "Le Ore" (un forumista di OTT)
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Vezz



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MessaggioInviato: Mar Ago 28, 2012 1:44 pm    Oggetto: Rispondi citando

Già han cominciato a calcare le Retiche..
Si sposteranno, si sposteranno (qualcuno molto a breve se non erro, e che ovest).
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Ares88



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MessaggioInviato: Mar Ago 28, 2012 1:57 pm    Oggetto: Rispondi citando

Vezz ha scritto:
Già han cominciato a calcare le Retiche..
Si sposteranno, si sposteranno (qualcuno molto a breve se non erro, e che ovest).


non solo lui........ ......... ........

comunque visto l'andazzo che sembra prender la stagione...ho seri dubbi!
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calimero



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MessaggioInviato: Mar Ago 28, 2012 3:49 pm    Oggetto: Rispondi citando

cavolo, tu ed Ares siete anche agghindati allo stesso modo ( maglietta e casco ).
Intercambiabili, come il Big Jim..
Sei quasi nell'esosfera Orobica, ormai..... Wink
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fabiomaz



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MessaggioInviato: Mar Ago 28, 2012 3:54 pm    Oggetto: Rispondi citando

Vezz ha scritto:
Come vado a ripetere da un po'.. l'asticella in terra bergamasca si sta alzando...


...totalmente d'accordo con te e totalmente contrario alla tendenza.
Quando Ares ha messo come escursionistica la salita della ex nord della cima di Rosso (lo sfasciume dove c'era la Bonaccossa e la cresta che altri, mica scarsi, hanno definito pericolosa, sono rimasto parecchio perplesso.
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Nibi



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MessaggioInviato: Mar Ago 28, 2012 6:07 pm    Oggetto: Re: Pizzo Coca per il Dente e la cresta d'Arigna. Senza treg Rispondi citando

cioè, fatemi capire, avete fatto tutta la traversata senza usare la corda? disarrampicando dal Dente?
però!! congratulazioni

Ares, quando vado a fare i rilievi al Lupo a settembre voglio che vieni su al Corti a dormire ed il giorno dopo mi porti (senza corda) al Porola o al Dente (magari CON la corda) Laughing

Vezz ti chiederò qualche foto del Ghiacciaio del Lupo (soprattutto se ne hai una dal Passo di Coca), che, ti confermo, è tremendamente agonizzante, così come tutti gli altri Crying or Very sad

p.s. ma com'è sta storia che le vette hanno bisogno di una croce per avere dignità? brutta caduta di stile Exclamation Exclamation Exclamation Exclamation

p.p.s. ssstttttt,riguarda un attimo la postproduzione che si vedono aloni enormi sui bordi ad alto contrasto, non è da te Wink
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grigna



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MessaggioInviato: Mar Ago 28, 2012 6:24 pm    Oggetto: Rispondi citando

che postacci infami Shocked Shocked Shocked
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Ares88



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MessaggioInviato: Mar Ago 28, 2012 11:27 pm    Oggetto: Re: Pizzo Coca per il Dente e la cresta d'Arigna. Senza treg Rispondi citando

Nibi ha scritto:
cioè, fatemi capire, avete fatto tutta la traversata senza usare la corda? disarrampicando dal Dente?
però!! congratulazioni


bah sono io che travio tutti...piuttosto che appendermi a ronchioni marci con una corda...preferisco affidarmi alle mie mani e ai miei piedi....mi fido molto di più delle mie forze.

comunque non esageriamo...la cresta di Arigna è facile ma pur sempre una salita che in certi punti richiede attenzione, come tante altre simili. Soprattutto per la roccia. La discesa del Dente in particolare...su questo non ci sono dubbi
Wink Wink Wink
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LorenzOrobico



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MessaggioInviato: Mer Ago 29, 2012 12:01 am    Oggetto: Rispondi citando

Bel girone di quadricipiti. Comunque non c'è niente da fare, la superiorità della scarpa da trail verde fastidio è innegabile...
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Ares88



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MessaggioInviato: Mer Ago 29, 2012 9:42 am    Oggetto: Rispondi citando

LorenzOrobico ha scritto:
Bel girone di quadricipiti. Comunque non c'è niente da fare, la superiorità della scarpa da trail verde fastidio è innegabile...


sai che io mi trovo molto meglio con le salomon... Wink
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