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marcog
Registrato: 29/01/10 12:44 Messaggi: 45 Residenza: Gorgonzola
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Inviato: Lun Set 19, 2011 5:22 pm Oggetto: Via Terzulli all'Adamello (no cima) |
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Ciao a tutti,
è un po' che latito, ma la gita di sabato mi ha dato uno spunto in più per "riattaccare". A me l'ispirazione per i report sul forum viene spesso durante il rientro dalla gita... e quella di sabato è stata sicuramente un'ottima occasione perchè di tempo per rimuginare ne ho avuto...
La gita comincia settimana scorsa quando devo organizzare qualcosa per il wend, do' un'occhiata al meteo, ai report segnati e una spolverata ad un vecchio consiglio di un collega che tornato dalla Terzulli mi disse:- se ti capita vai che è proprio una bella gita!. E così è stato.
Ho scelto questa gita perchè mi piace far gite lunghe, con qualcosa di un po' impegnativo e per vedere una zona nuova. Ultimo ma non ultimo volevo "iniziare" a gite non semplicemente escursionistiche la mia amata Chiara, che se un giorno esaurirà la fiducia in me, me le darà e me ne dirà talmente tante con gli arretrati che dovrò stare un mese in ospedale.
Torniamo alla cronaca, partenza dal ponte del guat alle 8:30 di sabato mattina, leggeri con il materiale ma soprattutto con il morale per la bella giornata che ci aspetta. Il meteo promette di reggere fino alla sera. Salendo cerchiamo di essere veloci ed infatti passiamo la scala Miller abbastanza presto, al ritorno mi accorgerò di quanto pensassi solo alla meta e non notassi questo tratto incredibile per pendenza. Ripenso a chi l'ha tracciato e a chi per la Guerra (scrivo una cagata?) lo doveva percorre con tutt'altro spirito.
Raggunta la parte alta, quota 2000 circa si rifiata un po' verso il rifugio Gnutti con il tipico paesaggio delle valli glaciali, in particolare a me affascina sempre vedere il fondovalle graffiato e smussato dal ghiacciaio che anticamente gravava su questi terreni.
La giornata è fresca e luminosa, c'è qualche nuvola che però si dissolve lungo la cresta e che non ci occlude la vista della meta.
Di passaggio al rifugio noto ovviamente la sorpresa del rifugista per l'orario in relazione alla meta, e lo rassicuro che sapremo ripiegare se sarà troppo tardi. Torniamo a percorrere la val Miller, i cui gradoni spezzano molto il ritmo. Nei tratti in cui il sentiero spiana si può godere in pieno di questo ambiente, con le rocce granitiche e numerose placche, pilastri, scudi e pareti che mi fanno immaginare itinerari che forse non avrò mai la capacità di salire, ad esempio sopra al laghetto di quota 2250 questo fantastico "scudo".
Verso l'attacco della via Terzulli si comincia a calcare detrito morenico, che proprio fermo sotto i piedi non sta e che testimonia ancora una volta come doveva essere quando il ghiaccio ha modellato tutto il territorio.
Incontriamo anche dei giovani stambecchi che qui si sentono più a casa di noi, posano rilassati per le foto e quando si muovono non devono fare tutta la nostra fatica per stare in equilibrio.
Il ritmo è un po' calato ma mi va bene così perchè arrivare all'nizio della via completamente fusi non è igienico. Ammiro questa parete sud (cima del laghetto? sulla sinistra della foto) ripromettendomi di documentarmi se c'è qualche itinerario; sembra abbastanza abbordabile e continua per il mio livello.
Ecco finalmente l'attacco del tratto finale, lo raggiungiamo mentre scendono altri alpinisti-escursionisti (alpinisti per questo itinerario è una parola grossa?), con cui scambiamo 2 chiacchiere come buona consuetudine per integrare le informazioni che ho con le loro impressioni.
Alle 13 circa attacchiamo la via, l'ottima tenuta del granito e la completa assenza di neve ne fanno un percorso che in salita è molto godibile per chi ha un minimo di dimestichezza con l'arrampicata; alcuni tratti di corda fissa permettono di salire i punti più esposti con una tranquillità in più. A questo proposito mi vengono in mente le varie discussioni sull'opportunità di proteggere un itinerario e quanto queste protezioni o aiuti possano intaccare la bellezza della sfida. Semplicemente le protezioni sono li, non deturpano il paesaggio e se uno ne sente il bisogno le usa, altrimenti può salire senza. In questo, io per "divertirmi" di più non ho sfruttato i monconi di corda, mentre Chiara, che aveva bisogno di sentirsi più sicura, ha potuto godere grazie a queste protezioni e dell'intero itinerario. I vari diedri appoggiati lungo cui si sviluppa la via alternati a cenge un po' più esposte sono proprio una buona palestra per prender confidenza con la roccia e soprattutto l'aderenza.
Noi saliamo slegati, pensando che probabilmente useremo la corda in discesa. Gli ancoraggi che ci sono su questa via sono ingegnosi, e permettono di usare la corda in maniera rapida e sufficientemente sicura progredendo eventualmente in conserva. Mi immagino come possa essere l'itinerario quando è sporco di ghiaccio o neve, in quel caso alcuni fittoni saranno sicuramente nascosti nel ghiaccio, ma altri fruibili o almeno evidenti come segnavia. Il tratto di ghiacciaio esposto dal passo in pratica non trabocca più nella valle, ma è magnetico per lo sguardo.
L'ultimo tratto è segnalato con una variante ed una normale, probabilmente la variante è il tratto più impegnativo. Noi l'abbiamo fatta in discesa, salendo per la normale. Col senno di poi è meglio fare il contrario, perchè si sa, in discesa è sempre più difficile.
Raggiunto il passo Adamello (h 14:30) è troppo tardi per andare verso la cima, anche se mi attrae moltissimo, è una montagna mitica. La rinuncia però non mi pesa perchè la giornata è già perfetta così, e poi ci aspetta una lunga discesa.
Indossato l'imbrago e legatici in cordata cominciamo a scendere passando per la variante, la corda torna proprio utile per superare questo passaggio di circa 15 metri, poi il percorso a ritroso permette di godere dell"impresa" appena compiuta. Altri tratti si superano con il lieve aiuto della corda, ma si scende molto serenamente. Come volevasi dimostrare a metà via troviamo su una cengia altri 2 stambecchi, che si stanno godendo il sole. Raggiunta la base della via, nel tratto dai 3000 a circa 2700 di quota il sentiero è piuttosto rognoso per la discesa, ricco di trabocchetti con terriccio e pietre semovibili.
Noi ci muoviamo con un po' di fretta per cercare di on prendere la pioggia, dato che le nubi che si sfilacciavano sulle creste ora cominciano a passarle indenni e ad incombere a tratti scure sul percorso. Raggiungiamo il rifugio alle 18:15, e proprio all'inizio della discesa dalla scala Miller fa due gocce di pioggia. Fortunatamente smetterà fino a quando saremo quasi alla macchina. Qui c'è la sorpresa di come sia irto questo sentiero e mi sorprendo di come non l'abbia percepito in salita. Un piccolo albero offre riparo dalla pioggia a 2 o 3 tornanti di queste scale!
Comincia a fare buio ma ormai siamo alla macchina, e come ciliegina sulla torta, appena siamo al riparo comincia un bel diluvio! come dire... le nostre tracce sono già cancellate.
Scusate per il report un po' lungo ma spero di aver trasmesso un po' delle belle sensazioni che ho provato Sabato grazie a chi era con me e alla montagna.
p.s. tra poco tiriamo fuori gli assi! _________________ la motoslitta e' intestata al cane |
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Ultimoarrivato
Registrato: 04/02/09 21:30 Messaggi: 1176 Residenza: Castegnato
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Inviato: Lun Set 19, 2011 6:29 pm Oggetto: Re: Via Terzulli all'Adamello (no cima) |
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Bel racconto e belle immagini, ti dev'essere proprio piaciuta la zona...
marcog ha scritto: |
.... Ammiro questa parete sud (cima del laghetto? sulla sinistra della foto) ripromettendomi di documentarmi se c'è qualche itinerario....
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Eccolo QUI
Ciao! _________________ Brindo a voi e a questa vita pace amore e gioia infinita....
Negrita |
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lupin-3
Registrato: 13/02/07 23:58 Messaggi: 3644
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Inviato: Lun Set 19, 2011 7:36 pm Oggetto: |
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Bel racconto,mi hai fatto rividere i momenti della mia salita,sulle scale del miller
Per la vetta,no problem,è sempre lì
 _________________ http://www.asbbi.it/ |
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Franz Event manager
Registrato: 13/02/07 00:33 Messaggi: 9722 Residenza: Berg...scia...Verona
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Inviato: Mar Set 20, 2011 8:24 am Oggetto: |
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Bello!
Hai proprio trasmesso.
Era bello fare così magari...
http://www.on-ice.it/onice/onice_view_report.php?type=4&id=2630
la prossima volta dai
Per ora complimenti a te e soprattutto alla tua compagna!!! _________________ -Per me i fotoreports di Franz sono come i giornalini pornografici: non leggo il testo, guardo solo le foto. Quindi Franz, continua a postare i tuoi reports che altrimenti mi tocca riabbonarmi a "Le Ore" (un forumista di OTT) |
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