Machaby (AO), "Mitico Vento"

matteo81 · Inviato: Mar Apr 19, 2011 1:49 pm Oggetto: Machaby (AO), "Mitico Vento"

16.04.2011

Nome via: Mitico Vento
(Corna di Machaby, Paretone Case Fara)

Regione: Valle d’Aosta
Gruppo Montuoso: Alpi Pennine

Località Partenza: Arnad (AO)
Autostrada Torino-Aosta; prendere l’uscita per Pont Saint Martin e proseguire per Verres e Arnad. Superato Bard (con l’inconfondibile forte di Bard), si è già in vista del caratteristico paretone; ancora prima di giungere ad Arnad, svoltare a destra in direzione dello stesso. Si giunge ad un bar osteria con parcheggio riservato al “climbing”; attraversare il prato, posto dietro l’osteria, verso destra, fino a raggiungere il bosco ed un sentiero (presenza di vecchi muri in pietra) che in pochi minuti conduce ad una deviazione che riporta verso la parete: su un terrazzino in erba si trova l’attacco della via.

Quota partenza: 400 mt. slm.
Quota arrivo: 800 mt. slm
Avvicinamento: 10 min.
Sviluppo: 400 mt., 12 lunghezze
Esposizione: SUD-OVEST.
Esposizione favorevole, la roccia asciuga rapidamente; zona facilmente interessata da forte ventilazione.
Rifugio di appoggio: bar-osteria con parcheggio.
Materiali: classico da arrampicata, caschetto, integrazioni non necessarie.
Tipologia itinerario: Via moderna
Roccia: Granitica tipo Gneiss (modellata dall’antico ghiacciaio della Dora), a tratti scivolosa.
Chiodatura: .
Difficoltà: 6b (5c obbl.)

Condizioni itinerario: Ottimo
Valutazione itinerario: Ottimo

Con un piacevole viaggio raggiungiamo la frazione di Arnad (AO), lasciando l’auto al parcheggio (“riservato climbing”) del bar-osteria di Arnad (ottime “merende”, da provare); dopo i preparativi, in dieci minuti scarsi siamo all’attacco della via su di un comodo terrazzamento erboso (tutta la zona circostante è tenuta molto bene, rispettatela e contribuite a mantenerla in ordine).
L’arrampicata si presenta varia con placche (diverse ondulate, a pance sporgenti), piccoli diedri, strapiombi e fessure; si va di aderenza ma vi è anche la presenza di passaggi tecnico/fisici e di decisione. E’ una via moderna di stile, con buona chiodatura prevalentemente ravvicinata ma non sempre (su L6 e L11 con chiodatura piuttosto distanziata), eventualmente ma non necessariamente integrabile. Ottimo ambiente, ma facilmente soggetto – nonostante l’esposizione S-O – a forti ed insistenti raffiche di vento. La presenza della vicina autostrada è causa di costante rumore, quindi è opportuno prestare attenzione ai comandi.
I traversi di raccordo passano su inevitabili zolle erbose e terrose, prestate quindi attenzione (in alcuni punti si incappa in rovi e arbusti).

L1 (5b) – partenza su placca verticale e delicata
L2 (4c) – placca lavorata più appoggiata
L3 (3b) – lungo traverso a destra di trasferimento, sosta su pianta
L4 (4c) – diedro svaso e placchette articolate
L5 (5c/4c) – sperone strapiombante ben protetto, da interpretare, poi placche articolate
L6 (5a) – traversare a destra, superando uno spigolo, poi muretto verticale con roccia ben appigliata
L7 (4c) – salto verticale su spigolo, ben appigliato, poi più appoggiato
L8 (6b, 5c obbl.) – diedro in aderenza e difficile fessura svasata parzialmente azzerabile (ben protetta sulla destra), poi meno difficile
L9/L10 (5a/4c) – rocce abbattute, gradoni fessurati e placchette
L11 (6a) – breve diedro liscio e ripido, traversare a sinistra su piena placca a pance, fessura finale tecnica; tiro impegnativo e lungo (50-55 mt)
L12 (4a) – placchette appoggiate

Discesa: dalla sosta dell’ultima lunghezza abbiamo seguito, sulla destra, la traccia che ci ha portato alla caratteristica frazione di Machaby; qui si possono seguire le indicazioni per la mulattiera oppure scendere per il canale, attrezzato con corde fisse e staffe metalliche.

Sono presenti, sul paretone, numerose altre vie di diversificata difficoltà (ce ne sono anche di facili).

La delicata partenza

Lo strapiombino di 5c

Muretto verticale ben appigliato

Lungo lo spigolo

L8, vista e poi la fessura

L9/L10

L11, diedro tecnico

Contento, a fine via

Salendo lungo la via le raffiche di vento non hanno mai smesso di tediarci, ma la concentrazione richiesta dall'arrampicata e la calma mantenuta nei tratti più difficili, hanno fatto si che i rumori dell'autostrada e il soffiare del vento diventassero un unico rumore bianco, ovvero un sottofondo indistinto, in cui la comunione con i miei compagni di cordata ed una gran bella coppia di svizzeri (marito e moglie) - che ci seguivano a poca distanza - nonchè la soddisfazione della progressione fossero realmente percepite e vissute fino all'ultimo centimetro di roccia.
I nostri amici svizzeri, conosciuti subito dopo le prime lunghezze di corda, ci hanno impressionato per la loro pacatezza, educazione e capacità; mai un cenno a volerci superare, sempre un passo indietro, tanto è vero che dovevamo chiamarli noi alle soste ("dai dai, vieni pure che ti metti in sosta) e anche un poco di buona conversazione in inglese.

Ho avuto la soddisfazione personale di aver gestioto le emozioni e di essermi sempre sentito relativamente tranquillo nei passaggi più difficili, anche se mi sono aiutato un pò nel superarli ma ciò che mi interessava era scoprire come mi sarei comportato ... non ho mollato, ho mantenuto la calma e il controllo senza spaventarmi o agitarmi.