PuntaD'Odenzana e Becca di gay

[nano]

Due giorni da incorniciare in val Piantonetto, dove puntiamo a due cime prestigiose con base al rifugio Pontese.
Siamo in 5: Io , il Grigna, il Bestia, Corvonero ed il Kikko. Si parte presto ed alle 8,45 siamo al Pontese dove lasciamo le cose per la notte.
Poi: partiamo decisi ( Grigna e Bestia un pò meno) per la punta D'Odenzana. Noi tre con gli sci saliamo spediti, i ciaspolatori dopo mezz'ora tornano a dormire al rifugio temendo la neve molle al ritorno.
Al colle di Teleccio vediamo che la nostra cima non è stata tracciata. Bene! ci penseremo noi, con parecchia fatica saliamo la parte finale su ghiaccio vivo ricoperto da 15 cm di farina.
Puntiamo alla cresta di sinistra, poi ci accorgiamo che è troppo difficile e con un traverso da brivido traversiamo alla cresta di destra.
Un Divertente tratto di cresta è la ciliegina sulla torta. La discesa nella parte alta è spettacolare su farina 00 su fondo duro, poi in basso neve marciotta . Siamo di ritorno alle 16 al Pontese, una partita a carte e la cena concludono la giornata.
Domenica sveglia alle 4,10 per anticipare i folti gruppi Piemontesi presenti al rifugio.
Usciamo e siamo nella nebbia fitta, Il Kikko non se la sente di venire per un problema agli occhi e ha paura della nebbia.In fondo al vallone andiamo in palla e perdiamo le tracce per la becca di Gay, poi incontriamo un corso S.A.2 di Torino che ha la nostra stessa meta e ci accodiamo.
A quota 2900 buchiamo le nuvole, ora ci avviciniamo al lungo e ripido canale che è il punto chiave della salita. Percorriamo un tratto del canale con gli sci e poi a piedi tra il traffico dei corsisti e tra proiettili di ghiaccio staccati da chi stà sopra.
Fuori dal canale vediamo la tranquilla parte finale, ora siamo davanti a tutti ed il piacere di tracciarla è nostro.
Deposito sci: un divertente e ripido pendio ci fà arrivare in cima alla becca di Gay. Un panorama grandioso sul Gran Paradiso ci aspetta, ma un vento gelido ci consiglia di scendere a ripararci sul più caldo versante Piemontese.
Grigna e Bestia scendono subito, noi ci attardiamo un pochino e li raggiungeremo nel canale che scenderemo in parte senza sci.Il resto della discesa è abbastanza divertente anche se la fatica ora si fà sentire.
A mezzogiorno siamo al rifugio precedendo di una mezz'ora i ciaspolatori. Un piatto di pasta conclude la nostra avventura al Pontese.
Metto qualche foto aspettando il contributo degli altri amici.

SABATO.


Salendo al rifugio Pontese

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Il Pontese ed il Becco della Tribolazione







Il vallone di Piantonetto







La nostra prima meta: la punta D'Odenzana con la parete vergine da firmare







Corvo nero sulle mie tracce prima della cresta







Un tratto divertente di misto per la cima




La vetta della punta D'Odenzana con alle spalle il Becco di Valsoera






DOMENICA

Salendo alla Becca di Gay, a quota 2900 buchiamo le nuvole ed appare il becco della Tribolazione







Nel lungo e ripido canale passaggio chiave della salita alla Becca di Gay







Fuori dal canale vediamo la Becca di Gay. In centro e in alto alla foto






Dopo il divertente tratto alpinistico il Grigna buca la cornice







E... arriva anche Corvonero




Il Gran Paradiso e il ghiacciaio della Tribolazione







Verde fastidio in cima alla Becca di Gay






Tra l'Herbetet e la Gran Serra spunta il Bianco e la Gran Jorasse







Ciao a tutti


Nano

[rediquadri]

Bellissimo e come al solito vedo un gran gruppo! Bravi!
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"Go hard or go home" (Jake la Furia)

[Fabrizio Righetti]

Bravi ragazzi, due belle salite scialpinistiche. L'Odenzana mi manca e so essere un bell'itinerario.
Tra l'altro vi è andata bene che con le temperature basse il canale della Becca di Gay si sarà mantenuto con buona neve. Vista l'esposizione ad est è spesso con neve troppo molle al mometo della discesa.
Fabrizio

[grigna]

Ecco anche il mio contributo.

Una cima dedicata ai numerosi nostri amici gay (Catena, Nesquik, Pippalunga, Ares ecc. ecc…..)
Partiamo sabato mattina dagli ananas e raggiungiamo il Vallone del Piantonetto con le consuete nubi che ormai ogni volta ci accolgono quando ci rechiamo in questo ameno luogo.
Risaliamo su sentiero un po ghiacciato (spruzzata nella notte) la balza che dalla Diga del Teleccio conduce al rifugio Pontese gestito ottimamente dalla mitica Mara e dalla sua coadiutrice Alessandra.
Nel frattempo le nebbie si diradano e il sole prende il sopravvento. Un Corvonero scatenato parte alla conquista della Punta Ondezana seguito da un indemoniato Nano e da un Kikko che si lascia trascinare dai due trattori inferociti.
Io e il Bestia li seguiamo timidamente sapendo che per noi sarebbe stata troppo dura scendere a metà pomeriggio con la neve molle.
Facciamo qualche centinaio di metri di dislivello e poi torniamo al rifugio giusto per il pranzo.
Nel pomeriggio ci concediamo una lunga dormita che ci permette di ricaricare le batterie mentre i 3 tornano tutti baldanzosi dopo aver conquistato l’Ondezana.
Il resto del pomeriggio passa tra una partita a carte con annesse discussioni urlando nel rifugio e più di uno sguardo alle strane manovre di ben 60 allievi della scuola di scialpinismo SUCA di Torino. Ci fosse stato lì il Rosso faceva scuola a tutti ha esclamato il Corvonero….
Cena sempre ottima anche se un pelo inferiore a quella dell’anno scorso e alle 21.30 tutti a letto.
Stamattina sveglia alle 4, veloce colazione pronti via si parte. Nebbione paura, con la luce della frontale vaghiamo alla ricerca di una traccia che ci porta nel vallone della Becca di Gay. Solo con l’uso della bussola dopo diversi tentativi riusciamo a imbroccarla e possiamo così salire spediti verso la meta.
Giunti sul Ghiacciaio della Roccia Viva (esiste ancora?), mentre le nebbie si diradano lasciando spazio ad uno spettacolo mozzafiato, pieghiamo a sinistra e risaliamo il canalone che permette di accedere alla parte finale dell’itinerario. Con picca e ramponi battiamo traccia su neve a tratti marmorea a tratti farinosa. Giunti al Ghiacciaio superiore di Gay, lo risaliamo fino all’attacco della paretina finale.
Un tratto su neve dura con pendenze piuttosto sostenute ci consegna direttamente in vetta bucando la cornice.
Spettacolo pazzesco, tutte le grandi cime sbucano da un mare di nebbie impressionante. In vetta non ci fermiamo molto per via del vento molto freddo che soffiava.
La discesa si rivela veloce a tal punto che alle 13 siamo già con le gambe sotto il tavolo del rifugio.
Gran bel week end in compagnia di grandiosi personaggi.
Peccato per chi non c’era.


Il tetto del rifugio Pontese al mattino del sabato dopo la nevicata della notte.


Il Rifugio Ponteeeeeeeeese avvolto dalle classiche nubi del Piantonetto.


Ieri mattina all’uscita dalle nebbie verso i 3000 metri di quota.


Una lumaca di neeeeeeeeeeeeeve.


Giuliano nel tratto superiooooooooooore dell’itinerario poco prima del deposito sci.


Ancora lui il mitico Julienne Newcastle con la sua giacca a vento color interno cassa da moooooooooooorto.


Il Gran Paradiso visto dall’ometto di vetta.


Sguardo verso le Levanne.


Herbetet, Gran Serz, Grivola. In secondo piano il Bianco.


Zoommata sul Big Paradise


L’arrivo in vetta del pistacchio viveeeeeeeeeeeeeeente.




Finalmente incontriamo Orfeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeo
http://www.youtube.com/watch?v=lh_JOPSN8wg
Il Bestia nel canalooooooone durante la discesa.

[corvo nero]

[corvo nero]

[grigna]

[grigna]

[leo]

Complimenti al video e alla giacca di Julienne
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“quello che facciamo non viene mai compreso, ma sempre e soltanto apprezzato o disprezzato.”

[LorenzOrobico]

[grigna]

[leo]

[grigna]

[leo]

[bestia]