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Pizzo Ligoncio,dove lo sci passa in secondo piano.
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Autore Messaggio
mame



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Residenza: Dintorni di Lecco

MessaggioInviato: Ven Mar 11, 2011 12:49 pm    Oggetto: Pizzo Ligoncio,dove lo sci passa in secondo piano. Rispondi citando

Come ha ben scritto "Nano" nel suo report "Una volta nella vita , ma una sola volta è il caso di fare questa salita con gli sci. ".

Chi si mette in mente questa meta non può non aver ben chiaro ciò che lo attende: luoghi selvaggi, impervi e ostici (in salita ci chiedevamo come si poteva vivere nel paesello di Frasnedo, abbarbicato a soli 1300 m di quota ma in totale isolamento quasi da apparire anni luce distante dalla rassicurante Valchiavenna) dove la presenza umana deve essere stata scarsa anche nei secoli scorsi e dove abbiamo anche sorprendentemente notato l'assenza di tracce di vita animale selvatica.

La valle è stretta,lunga interminabile, con il versante N tetro e ombroso con neve già dai 1000 mentre quello S è ancora più ripido, incombente e minaccioso, completamente spoglio sia di vegetazione che di materia bianca.

I sentieri sono comunque abbastanza agevoli e i boschi -forse complice la particolare conformazione e l'asprezza del terreno - ancora sufficientemente praticabili.
Scorrono i km per poter guadagnare un pò di dislivello e nel frattempo si incontrano gruppi di baite o malghe isolate, molte delle quali in fase di risistemazione.

La relazione in nostro possesso è chiara però ci accorgiamo che le condizioni sono nettamente diverse: la tanto aspirata neve compatta che avrebbe dovuto consentire in salita un agevole superamento degli ostacoli e in discesa un meno fatiscoso scivolamento a valle non c'è: al suo posto una modesta farina inconsistente appoggiata su un infido fondo interamente ghiacciato (terra, erba, ruscelli, risorgive...tutto è ancora cristallizzato dal gelo).

Presso il "faggio solitario" perdiamo per qualche metro il sentiero e per superare il risalto son dolori. Avanziamo in diagonale sci ai piedi, con qualche su e giù, con la certezza che al ritorno è impensabile sciare se non con le pelli montate.

Giunti alle ultime baite in riva al fiume (da qui per superare gli ostacoli presenti avremmo dovute salire a destra e poi scendere lungo una balza poco rassicuarnte) ci rendiamo conto che siamo messi male: l'alveo del fiume insciabile in quanto costellato da innumerevoli massi di ogni forma e dimensione e la poca e sempre impalpabile neve rendono ancora più ostici i pendii da superare.

Dopo un primo momento di delusione e sconforto, ci giochiamo una (pen)ultima carta, passando sul versante opposto dove imbocchiamo -rigorosamente sci in spalla - il bel sentiero estivo che ci fa guadagnare quota velocemente. Nel frattempo lanciamo continue occhiate a quella che sarebbe stata la via da seguire secondo la relazione a nostre mani , rendendoci conto della sua non facile intuibilità ma soprattutto delle condizioni attuali, a dir poco proibitive visto il ghiaccio affiorante un pò ovunque.

Raggiunta un' ultima malga semidiroccata riusciamo a rimettere gli sci e con un traverso puntiamo verso il fondo della valle, chiusa da una doppia barriera rocciosa apparentemente inaccessibile(il buon Fabrizio mi aveva comunque dato le dritte per forzare l'ostacolo). Intanto guardiamo sconsolati la quasi totale mancanza di neve non solo nell'alveo del torrente ma anche-per lunghi tratti - lungo la ripida bastionata di destra che avrebbe dovuto consentire lo scavalcamento della barriera e quindi l'accesso ai pendii sottostanti il rif. Volta.

Piccolo conciliabolo e qui ci giochiamo l'ultima carta a nostra disposizione: alla nostra sinistra sfocia un autentico budello, ripido e abbastanza stretto che sembra poterci portare ai plateau sommitali e che nella parte bassa interseca ogni tanto il sentiero estivo. La cartina confermerebbe questa ipotesi e quindi ci infiliamo, non senza un pò di apprensione non tanto per la stabilità del manto -ben consolidato - quanto per ciò che ci sta sopra , piccole ,per fortuna, candele di ghiaccio, risaliti rocciosi, strapiombi e terrazzini sospesi nel vuoto .

Superato un ostico restringimento, andiamo ancora avanti per poi capire che con un giro a destra avremmo recuperato i rassicuranti pendii terminali ( terminali per modo dire, visto che siamo solo a ca 2200m di quota) : detto fatto e finalmente il tutto si apre, l'ambiente si fa rassicurante, spazioso e solatio e la meta (che ahimè non raggiungeremo) è chiara e inequivocabile.

Il panorama pur essendo limitato alla quasi sola Valle dei Ratti è a dir poco grandioso nel suo isolamento:ad Ovest lasciamo le ripide pareti che formano il Sasso Manduino,verso Nord si staglia la cuspide del Ligoncio con il deposito sci e l'ultimo tratto di salita da fare a piedi, ad Est la severa Cima del Calvo e il Desenigo dalle cui basi si buttano nel vuoto spllendidi pendii che offrirebbero sicuramente una discesa di prim'ordine con gli sci fino al fondovalle. Più lontano il Legnone continua a proteggere l' accesso alla Valtellina mentre le Orobie si presentano da una prospettiva inusuale.

Ci immergiamo nella nostra marcia solitaria (d'ora in poi senza alcun patema d'animo o incertezza sul da farsi) e nei nostri pensieri, constatando che la neve non è proprio il massimo: pur essendo passate già molte ore teniamo un discreto ritmo, ma la fatica avanza inesorabile.

Sostiamo ad un tiro d'arco dal deposito sci e quindi dalla cima e , fatica, ora un pò tarda, neve difficile da sciare in discesa e soprattutto l'interminabile calvario del ritorno ci convincono a stoppare la gita: abbiamo dato tutto o quasi, siamo comunque contenti e appagati, ci dispiace immensamente rinunciare anche perchè "Una volta nella vita , ma una sola volta è il caso di fare questa salita con gli sci. ", però , basta e ora di riportare le ossa e la pelle a valle.

Scendiamo con prudenza vista la neve non eccelsa (e la completa solitudine in cui siamo immersi senza sapere se in caso di emergenza il cellulare prenda);il budello ci impegna nei punti più stretti e ripidi e dopo un traverso con qualche racchettata siamo al capolinea della neve.
Da qui in poi scenderemo lungo il sentiero estivo per gran parte della valle ,baciati dal sole del tardo pomeriggio e oltrepassando gruppetti di baite.Solo presso Moledana ritorniamo sulla traccia ombrosa della mattina e riattraversiamo il singolare omonimo invaso da cui parte il noto "tracciolino" che seguiamo per qualche centinaio di metri prima di percorrere gli utlimi ripidi metri di sentiero, interrotto ogni tanto dai lavori per il'inutile (?)prolungamento della strada in costruzione.

Dopo quasi 10 ore le nostre membra doloranti riassaporano la comodità di un sedile e la praticità di un veicolo a motore e la inimitabile quanto effimera goduria di una birra fredda e spumeggiante, vero lubrificante per la gola riarsa!! e via verso casa, almeno , per questa volta con pochi km da percorrere.

Oggi è il "day after", le cose si possono guardare con un pò più distacco e lucidità e con meno coinvolgimento emotivo.
Sapete cosa vi dico: "Una volta nella vita , ma una sola volta è il caso di fare questa salita con gli sci. ", non mi pento di averla fatta nonostante tutte le diffcoltà e le fatiche!!!!!!!.

Un grazie infinito a Giuliano "Nano" che ci ha creduto e ha condiviso questa bella esperienza compresa la piccola/grande delusione di non aver toccato la croce della cima .

Ciao.

PS: se non avete avuto la comprensibile pazienza di leggere questo mio" saggio letterario" , a breve metterò un pò di meno tediose e più interessanti foto!


L'ultima modifica di mame il Ven Mar 11, 2011 2:39 pm, modificato 1 volta
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Orzo Bimbo



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MessaggioInviato: Ven Mar 11, 2011 2:03 pm    Oggetto: Rispondi citando

Quando ci si imbarca in un avventura simile non si sa mai come andra'.
Comunque il saper rinunciare è da grandi !
Complimenti anche se la cima non raggiunta rode . Wink
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La felicita' c'è l'ha chi la coglie !
Per altre foto :
http://alpinline.blogspot.com/
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nano



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MessaggioInviato: Ven Mar 11, 2011 3:04 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao a tutti.
Massimo ( Mame) ha descritto magistralmente la nostra avventura.
Con il ligoncio lì a due passi e con la consapevolezza che non ci sarà un'altra possibilità ci siamo fermati stremati . Sopratutto ci preoccupava il lungo ritorno con gli sci in spalla.
Un dato su tutti . Su 10 ore di camminata ben 6,30 con gli sci in spalla
Aspettando quelle del Mame comincio a mettere qualche foto

Le baite salendo dopo Frasnedo. Siamo ad oltre 1300 niente neve





Poco prima della baita diroccata di quota 1850 ancora con gli sci in spalla dopo 3.30





Quì ci aspettavamo un meraviglioso bianco, ed invece , che delusione!





Un provvidenziale e repulsivo canalino sale in direzione del Manduino. Ci infiliamo non sapendo dove ci porterà





Nel canale che stiamo salendo cìè un pò di tutto





Mame in salita nel canalino





Il canalino è lungo e sbuca completamente a sinistra sotto il sasso Manduino






Là, in mezzo il Volta





In alto la nostra meta, sembra vicina mah!





Ed arriviamo veramente molto vicino al Ligoncio





Da questa foto presa a quota 2700 sembra ci sia un mare di neve. non è così!





In discesa nel canalino. al termine ci aspettano 3 ore di discesa con gli sci in spalla




Un grazie a mame per averci provato


Ciao Giuliano
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homer_gio



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MessaggioInviato: Ven Mar 11, 2011 3:17 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ragazzi complimenti per la voglia e la tenacia, avete battuto di gran lunga il record mio e di leo per la punta baroni in val di mello dua anni fa (2h30 sci in spalla). Senz'altro una bella gita ma da fare in annate più nevose!
_________________
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"Siamo nani sulle spalle dei giganti"
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claus_



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MessaggioInviato: Ven Mar 11, 2011 4:37 pm    Oggetto: Rispondi citando

bravi per la tenacia e la voglia! complimenti

lo farò prima o poi. aspetto l'inverno nevoso. e poi magari la spezzo in due giorni
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mame



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Residenza: Dintorni di Lecco

MessaggioInviato: Ven Mar 11, 2011 7:20 pm    Oggetto: Rispondi citando

Eccomi qua con un pò di foto.

Già il buon Nano ha dato un'idea dell'ambiente (piccola errata corrige: la prima foto postata da Nano non si riferisce alla salita bensì alla discesa, all'incirca a quota 1250 m in località Tabiate lungo il sentiero estivo.)

Verso le 7 attraversiamo il piccolo ma impressionante bacino di captazione di Moledana


Pizzo Ligoncio, dalla Valle dei Ratti - 3.2011 030 di mame1964, su Flickr

continuiamo sulla sinistra orografica, fino a calzare gli sci dopo il passaggio del "faggio solitario", a circa 1100 metri di quota


Pizzo Ligoncio, dalla Valle dei Ratti - 3.2011 032 di mame1964, su Flickr

La penuria di neve e le condizioni critiche (ghiaccio e erba) dei pendii posti a N ci fanno optare per il comodo sentiero estivo, completamente sgombro di neve


Pizzo Ligoncio, dalla Valle dei Ratti - 3.2011 035 di mame1964, su Flickr

Una volta raggiunto lo spallone ci assale la delusione:la neve latita e pensiamo seriamente di ritirarci, ma decidiamo comunque di arrivare allo sbarramento della valle


Pizzo Ligoncio, dalla Valle dei Ratti - 3.2011 037 di mame1964, su Flickr

di passare a destra non se ne parla e allora su per un budello stretto e minaccioso,


Pizzo Ligoncio, dalla Valle dei Ratti - 3.2011 039 di mame1964, su Flickr

ma che ci permette di giungere velocemente ai pendii sommitali


Pizzo Ligoncio, dalla Valle dei Ratti - 3.2011 045 di mame1964, su Flickr

ora la meta ci appare nella sua completezza, sembra vicina ma la prospettiva e lo zoom ingannano


Pizzo Ligoncio, dalla Valle dei Ratti - 3.2011 046 di mame1964, su Flickr

e intanto procediamo immersi nei nostri pensieri e nei vasti spazi circostanti


Pizzo Ligoncio, dalla Valle dei Ratti - 3.2011 048 di mame1964, su Flickr

fino a che la fatica, l'ora un pò avanzata, la neve non al top e soprattutto il pensiero di ciò che ci attende per tornare a casa non ci fanno dire stop.

Dopo aver ammirato il vasto panorama (dalla C. del Calvo al Legnone)


Pizzo Ligoncio, dalla Valle dei Ratti - 3.2011 053 di mame1964, su Flickr

cominciamo la discesa con prudenza , imbocchiamo il budello


Pizzo Ligoncio, dalla Valle dei Ratti - 3.2011 062 di mame1964, su Flickr

e ...addio neve...d'ora in poi ci sarà solo da camminare percorrendo per gran parte il sentiero estivo..


Pizzo Ligoncio, dalla Valle dei Ratti - 3.2011 064 di mame1964, su Flickr

...dopo aver dato un ultimo sguardo al suggestivo bivacco Primalpia


Pizzo Ligoncio, dalla Valle dei Ratti - 3.2011 041 di mame1964, su Flickr

...e alle isolate cime circostanti..


Pizzo Ligoncio, dalla Valle dei Ratti - 3.2011 056 di mame1964, su Flickr

Dopo svariati chilometri torniamo da dove eravamo partiti


Pizzo Ligoncio, dalla Valle dei Ratti - 3.2011 075 di mame1964, su Flickr

e con ultimo sforzo "a scartamento ridotto"...

ci riavviciniamo alla "vita di tutti i giorni"


Pizzo Ligoncio, dalla Valle dei Ratti - 3.2011 076 di mame1964, su Flickr


Per chi volesse continuare il tour fotografico, questo è il link







ma che ci permette in poco tempo
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furbo



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MessaggioInviato: Ven Mar 11, 2011 8:41 pm    Oggetto: Rispondi citando

posso solo dire bravi ragazzi Wink
Il ligoncio dalla val dei ratti è una gita fuori dal tempo e credo lo abbiate capito.
Due estati fa son salito in totale solitudine nel giorno più caldo dell'anno e ci ho lasciato almeno 6 lt di liquidi... quel giorno mi son detto mai più. Oggi so per certo che non rispetterò la promessa! Razz

... con gli sci però non è una gita che mi attira
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La disperazione più grave che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile
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mame



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MessaggioInviato: Ven Mar 11, 2011 9:39 pm    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
posso solo dire bravi ragazzi


fa sempre piacere sentirsi definire ragazzi quando in due si è passato abbondantemente il secolo Wink
Per il resto, il tempo passa, ma dentro ,nel bene o nel male, mi sento sempre un ragazzo Rolling Eyes

Citazione:
Due estati fa .....


avevo letto il tuo report e ieri mentre salivo ci pensavo...con un pizzico di invidia e ammirazione. Per il resto con più di 20° in meno , è un giorno che trangugio liquidi (per la cronaca mi sono appena fatto un bel litrozzo di rossa doppio malto !!!) Laughing ma di ...plin plin...
poco o nulla.

Ciao
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ivanbue



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MessaggioInviato: Sab Mar 12, 2011 10:46 am    Oggetto: Rispondi citando

Mii che viaggio,oserei dire una mincchiaggita,comunque complimenti davvero per la forza di volontà.Non avete incontrato il guardiano della diga?Attualmente dovrebbe essere Oreste Forno.
Ciao Ivan.
_________________
Esteriormente,un paio di sci non presenta per sè stesso nulla di straordinario,nessuno potrebbe immaginare,così a prima vista,il potere che in essi si occulta.A.Conan Doyle
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ilcatena



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MessaggioInviato: Sab Mar 12, 2011 8:41 pm    Oggetto: Rispondi citando

Peccato per la cima. Comunque complimenti! Non è da tutti sobbarcarsi un viaggio così, però merita Very Happy
_________________
il bello di vivere è essere sempre se stessi e voler superare se stessi

viva il limoncello del panettiere! se ne bevi una bottiglia alla goccia, fai balisio-grignone in meno di 2 ore e mezza - garantito!
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Fabrizio Righetti



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MessaggioInviato: Sab Mar 12, 2011 9:02 pm    Oggetto: Rispondi citando

mame, nano,
Che avventura, ma del resto è quello che si cerca in montagna.
Vi ha fregato la penuria di neve c'è poco da dire, perchè la determinazione c'era.
Certo una gita così non è che torni a farla il week end prossimo e la cosapevolezza di aver sparato l'unica cartuccia nel caricatore un po abbatte. Ma mai dire mai e se presenteranno nelle prossime stagioni le condizioni chissà che non ci si stringa la mano sulla vetta!

E ora basta essere buoni tiriamo fuori lo spirito bastardo di ogni skialpinista, ieri in Val d'Arigna neve dai 1000 m di quota Cool

Fabrizio
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gizzo



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MessaggioInviato: Sab Mar 12, 2011 10:23 pm    Oggetto: Rispondi citando

E si ,
zocca e meloni a ognuno la sua stagione . Anch' io ho una salita a 15 minuti da casa ( val d' Ayas , Becca Torche' ) che aspetto da due anni che sia in condizioni ottimali .....
Forse non era il periodo o l' anno giusto per assaporare al meglio la salita che avete scelto.
Ciao
Andrea
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mame



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Residenza: Dintorni di Lecco

MessaggioInviato: Sab Mar 12, 2011 10:47 pm    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
E ora basta essere buoni tiriamo fuori lo spirito bastardo di ogni skialpinista, ieri in Val d'Arigna neve dai 1000 m di quota


A te faccio fatica dirlo, ma questa è una bastar....a

A parte gli scherzi,

mentre salivo e mi rendevo conto delle condizioni assolutamente non ottimali mi dicevo...ahi..anche a te tocca la minchiagita...però rimuginavo e pensavo che mi sembrava quasi offensivo definire così questo itinerario,seppur con le condizioni trovate: e che cavolo, minchiagita è quando trovi tutto il contrario di ciò che ti saresti aspettato: in questo caso non è così!! Sapevo che c'era da soffrire e da penare e che lo sci avrebbe avuto una parte da controfigura e quindio ero ben conscio di che tipo tipo di itinerario si trattasse, peccato per le condizioni che non ci hanno dato una mano

e vi dirò, mentre scendevo e le mie ginocchia immploravano pietà ero

contentissimo come non lo ero stato da anni a questa parte !!!!!!!!!!
W la montagna!!!

ciao e buonanotte.
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giudirel



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MessaggioInviato: Dom Mar 13, 2011 10:05 am    Oggetto: Rispondi citando

Queste sono cose che mi piacciono.
Una volta ogni tanto bisogna buttarsi dentro a queste grandi ravanate!

Due annotazioni: io quando c'è molto da spallare (ma forse voi non lo prevedevate) preferisco spallare anche gli scarponi e camminare con un paio di scarpe da trekking/sky running.
Un po' di anni fa ho fatto la Cima della Bondasca dalla Val di Mello. allora il MV era in condizioni penose ma ora che è a posto è un bel giro neanche poi massacrante...
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mame



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MessaggioInviato: Dom Mar 13, 2011 10:39 am    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
camminare con un paio di scarpe da trekking/sky running.


a dir la verità ci avevo pensato ma poi eravamo più che convinti di trovare neve sciabile già dai 1100m:in effetti la neve cominciava già qui ed era sufficiente per la salita ma non per la discesa; invece l'ultimo tratto che porta allo sbarramento della valle era di fatto impraticabile con gli sci e per forza bisognava utilizzare il sentiero estivo.
Con il senno di poi consiglierei -anche in annate copiose-di salire a piedi lungo il sentiero estivo, peraltro ben tenuto e mai faticoso: tanto la "sciata" vera e propria comincia a ca. 1800m.

Citazione:
allora il MV

???

Comunque alla 4° salita della Bondasca con gli sci, questa volta da S, ci sto pensando seriamente.

Ciao
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