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mtt_87
Registrato: 12/05/09 11:02 Messaggi: 470 Residenza: Albino (BG)
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Inviato: Gio Nov 10, 2011 10:30 am Oggetto: |
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Io non riesco a vedere la parte affascinante della storia...
Due persone hanno rischiato e purtroppo sono morte... e di una morte terribile... per loro e per noi che speravamo e morbosamente ci informavamo tutti i giorni...
Avranno sempre il mio rispetto ma non la mia approvazione
RIP
ps detesto sentir parlare gente che di montagna e situazioni così non ne sanno NULLA e che sbroccano pretendendo il pagamento dei soccorsi... per me questa situazione è paragonabile ad un incidente stradale... Carabinieri, Vigili del Fuoco ed Ambulanza nessuno mai paga di tasca propria prima di uscire dall'ospedale... _________________ MARIO MERELLI � sempre con noi |
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guidoval
Registrato: 27/05/07 22:14 Messaggi: 3563
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Inviato: Gio Nov 10, 2011 11:01 am Oggetto: |
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shottolo ha scritto: | io chiederei ai soccorritori cosa ne pensano di questo (egocentrico?) romanticismo che li ha obbligati a mettere le loro vite in pericolo
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non posso citare chi e dove avevano recuperato in una situazione limite per difficoltà e pericolo perchè è un amico, ma soprattutto ha molti critici ( secondo me invidiosetti siamo alle solite). I soccorritori dicevano che per loro era il massimo che potevano sperare: per la tecnicità della cosa, in cui mettevano in gioco tutte le loro capacità; per il piacere di collaborare con uno serio, non il solito merendero; per la necessità assoluta dell' intervento; soprattutto guardacaso per "il sapore" dell' intervento su una grande parete storica, in inverno e in condizioni di pericolo.
A me dei soccorritori è sempre piaciuto quel lato "romantico" che non si è mai staccato dalla solidarietà tra uomini che è un elemento fondante dell' alpinismo a partire dall' uso della corda. Posso sembrare melenso o retorico. Non so, a me pare di constatare FATTI molto concreti, e l' alpinismo, forse, è l' ultima / unica attività umana di massa dove nella pratica di tutti i giorni, non solo nell' eccezionalità dell' incidente, si verifica questa collaborazione vitale.
Certo, era andato tutto bene e invece qui stiamo parlando dopo due morti tragiche e sofferte. Peró mi pare un buon modo per ricordare e onorare due persone che si sono messe in gioco. _________________ Forecast reliability: poor
Bù ma mia cuiù |
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Topocane
Registrato: 14/10/08 15:40 Messaggi: 166
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Inviato: Gio Nov 10, 2011 11:03 am Oggetto: |
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guido,
perchè esuli così tanto il discorso guida-cliente?!?! perchè li vedi come due semplici (!) alpinisti che prendon su e vanno, a loro insindacabile giudizio e rischio?!?
mi sfugge qlcs?!?  _________________ «La serietà dell'alpinista puro è inesorabile come quella di Don Chisciotte; ma una cosa dell'hidalgo forse gli manca: la finissima inconsapevole ironia».
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guidoval
Registrato: 27/05/07 22:14 Messaggi: 3563
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Inviato: Gio Nov 10, 2011 11:33 am Oggetto: |
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Topocane ha scritto: | guido,
perchè esuli così tanto il discorso guida-cliente?!?! perchè li vedi come due semplici (!) alpinisti che prendon su e vanno, a loro insindacabile giudizio e rischio?!?
mi sfugge qlcs?!?  |
perchè per il mio personalissimo sentire in questo specifico E PARTICOLARE caso l' epicità della lotta di due uomini per la sopravvivenza sovrasta in importanza quel discorso. Lo so che esiste e ne parlerei volentieri aprendo però un 3d distinto. All' inizio dell' intervento di apertura avevo accennato alle componenti che NON avrei voluto sviluppare qui dentro e tra queste avevo messo "...le Guide".
Comunque sai che sono della vecchia scuola, e in più l' età mi rende ridicolmente sentimentale. Il fatto che CERTAMENTE abbiano sbagliato, e che la guida è il principale / l' unico responsabile de iure e de facto dell' errore, esiste, pesa, è innegabile e bisogna anche parlarne se non altro per una maggiore conoscenza di questo "pericolo soggettivo" della montagna. Un professionista non garantisce comunque dall' errore umano, figuriamoci dalla forza della natura. Però, appunto, mi piacerebbe tenerlo distinto. E poi ammetto anche che non me la sentirei di aprirlo: adesso per ...inopportunità, o troppa opportunità che alla fine sono la stessa cosa. Poi, perchè comunque posso concordare su ALCUNI argomenti dei critici delle guide; ma anche in quei casi non riesco a togliermi dalla testa che è un lavoro di merda sotto gli aspetti della responsabilità "umana" prima che giuridica, oltretutto espostissimo intrinsecamente e conseguentemente a un giudizio etico pubblico. L' accostamento tra campi etici e pubblici mi fa tremare. _________________ Forecast reliability: poor
Bù ma mia cuiù |
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Topocane
Registrato: 14/10/08 15:40 Messaggi: 166
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Inviato: Gio Nov 10, 2011 11:40 am Oggetto: |
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si, ok... mentre rileggevo ho capito cosa intendevi. quel che poi hai ben spiegato nel tuo ultimo
perquello, allora... per un discorso da sentimentalone romantico innamorato della montagna e delle sue vicende, mi permetto di quotarti due riche scritte da Schen, su FV (magari lo conosci, schen.. nn so)
che mi pare che ci sia quasi passato o cmq è venuto a contatto con storie simili
Citazione: |
Dopo giorni e notti immobili, al freddo, il maltempo incessante, l'unico impulso che può venire, se ancora resta un briciolo di forze, credo sia proprio quello di tentare comunque di scendere. Con quel tempo, visibilità nulla, deve essere stata un'impresa pazzesca già solo fare quei pochi metri fuori dal buco.
Guardi davanti a te e non vedi niente, nessun punto di riferimento, sei già debole, il freddo ti morde, il vento è frastornante, la neve turbina intorno.. chi è dietro ti segue solo perchè tiri la corda ma non ha più volontà.
Prima cerchi di scuoterlo, incitarlo.. ma poi guardi il tuo compagno negli occhi e capisci. Allora ti siedi con lui, e aspetti. Un piccolo lumicino in fondo al cuore ancora ti dice che magari, un miracolo.. qualcuno salirà presto a piedi e ti porterà riparo, liquidi caldi, cibo, conforto morale. Vedrai che ne usciamo.
E mentre aspetti, piano piano arriva la rassegnazione, senti sempre meno il tuo corpo, ti chiudi nel torpore, ti assopisci. |
 _________________ «La serietà dell'alpinista puro è inesorabile come quella di Don Chisciotte; ma una cosa dell'hidalgo forse gli manca: la finissima inconsapevole ironia».
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guidoval
Registrato: 27/05/07 22:14 Messaggi: 3563
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Inviato: Gio Nov 10, 2011 11:42 am Oggetto: |
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mtt_87 ha scritto: | Io non riesco a vedere la parte affascinante della storia...
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finalmente qualcuno risponde NO chiaro alla domanda di apertura del topic.
Perchè comunque mi resta sempre il dubbio di essere dalla parte sbagliata per eccesso di idealizzazione, quindi vorrei sentire tutti i pareri sul tipo di emotività che questa tragedia ha suscitato. _________________ Forecast reliability: poor
Bù ma mia cuiù |
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Topocane
Registrato: 14/10/08 15:40 Messaggi: 166
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Inviato: Gio Nov 10, 2011 11:42 am Oggetto: |
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..porcamerda
quel Citazione: | Prima cerchi di scuoterlo, incitarlo.. ma poi guardi il tuo compagno negli occhi e capisci. Allora ti siedi con lui, e aspetti |
è terribilmente vero. oltreche da brivido lungo la schiena  _________________ «La serietà dell'alpinista puro è inesorabile come quella di Don Chisciotte; ma una cosa dell'hidalgo forse gli manca: la finissima inconsapevole ironia».
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guidoval
Registrato: 27/05/07 22:14 Messaggi: 3563
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Inviato: Gio Nov 10, 2011 11:59 am Oggetto: |
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Topocane ha scritto: | ..porcamerda
quel Citazione: | Prima cerchi di scuoterlo, incitarlo.. ma poi guardi il tuo compagno negli occhi e capisci. Allora ti siedi con lui, e aspetti |
è terribilmente vero. oltreche da brivido lungo la schiena  |
Sì, grazie per averlo portato di qua.
L' avevo letto questa notte (anche per dire quanto mi colpisce questa vicenda), dopo che il Fabiomaz aveva scritto che aveva letto in giro e sono andato subito su FV che, sarà anche piena di scazzi e smazzi, ma in genere garantisce interventi non banali.
Eh, sì...efficace e realistico è dir poco. Personalmente, direttamente mi è bastata un' unica volta 25 anni fa, modalità diverse ma quel momento è stato comune. Ci vogliono anni e molta rielaborazione per astrarne. Sul momento, le cose sono inesorabilmente semplici. _________________ Forecast reliability: poor
Bù ma mia cuiù |
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airborne
Registrato: 07/08/08 19:43 Messaggi: 1370 Residenza: Bergamo- Trento
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Inviato: Gio Nov 10, 2011 12:18 pm Oggetto: |
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il "sublime" del romanticismo (nel senso dei viaggiatori nelle alpi di fine '700/inizio '800) era il godere di visioni di pericolo, di potenza della natura ecc.. da posizioni però distanti e sicure. (es. stupido, un seracco che crolla è un paesaggio che da emozioni profonde e intense se si è dal lato opposto della valle su un tranquillo sentiero. se sei sotto è orribile)
i viaggiatori romantici non scalavano le montagne, le guardavano. forse i sentimenti che questa storia suscita hanno qualcosa del genere. noi da casa "vediamo" il lato potente e terribile della montagna. da casa però
o forse è qualcosa di più moderno. è "bello" sapere che nel 2011 c'è ancora spazio, e nemmeno lontano da noi, dove essere soli, dove non siamo onnipotenti e non possiamo intervenire sempre. ridà anche serietà al gioco. erano col cellulare, a 15 minuti di elicottero dalla vita civile, eppure non si poteva andare a prenderli
e questo mette in evidenza qualcosa che, almeno da parte mia, me li fa in qualche modo ammirare. volevano fare una via relativamente facile per i canoni alpinistici moderni, con attrezzature e allenamento che sono incredibilmenti migliori di quelle dell'epoca dell'alpinismo "eroico". però si sono riservati pochi margini di sicurezza, mantenendo quindi uguale almeno l'impegno dal punto di vista umano. è andata male ed è bruttissimo
e poi forse chissà, è anche colpa dei libri di bonatti, desmaison e vari. una storia del genere tira fuori i ricordi legati ai loro racconti. li toglie da quell'aura leggendaria e avvicina al quotidiano
shottolo ha scritto: | io chiederei ai soccorritori cosa ne pensano di questo (egocentrico?) romanticismo che li ha obbligati a mettere le loro vite in pericolo
sto diventando una vecchia e polemica zitella
EDIT a scanso di equivoci il mio pensiero è questo: l'andare in montagna non è un'attività individualista e solitaria nel momento in cui vuoi che qualcuno venga a tirarti fuori dalla merda... questo gli alpinisti spesso lo dimenticano (o fingono di non ricordarselo alla partenza salvo poi chiamare i soccorsi) |
il discorso di guido era molto meno tecnico e quindi forse la cosa migliore sarebbe glissare e lasciare questi discorsi al bar sport, e in più espo ha più anzianità per dire la sua in merito. dal mio punto di vista è discorso molto sterile. hanno rischiato la pelle loro, gli è andata male, hanno chiesto aiuto e questo non è potuto arrivare. e sarei pronto a scommettere che erano consapevoli che il soccorso non è dovuto.
e, per riallacciarmi a guido, qui sta forse la "bellezza" dei soccorsi in montagna. non è il vigile, che se non arriva ti incazzi (giustamente) perchè lede un tuo diritto. è qualcosa di meno istituzionale e più umano. poi approfondendo questo ramo del discorso si rischia di perdersi, o almeno io non mi ritengo in grado di argomentarlo come si deve. prendilo come una sensazione a pelle  _________________ Audaces fortuna iuvat
Kiss! (Keep It Simple, Stupid!) |
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shottolo
Registrato: 12/02/07 22:53 Messaggi: 511
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Inviato: Gio Nov 10, 2011 12:29 pm Oggetto: |
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indubbiamente la montagna regala scenari romantici, momenti intimi e quanto si voglia... non fraintendentemi, non sono immune a queste cose, anzi vado in montagna per questo.
Però trovo molto fastidioso il menefreghismo nei confronti degli altri; mi riferisco al fatto che chi va in montagna in determinate situazioni deve prendersene tutta la responsabilità: ti piace rischiare contro il maltempo? bene, quando sei nella merda non chiamare i soccorsi però perché facendo così estendi il tuo rischio ad altre persone
se poi si vuole indirizzare il discorso su altri lidi per non rendere la discussione "sterile e da bar" bon, mi va bene e scusate l'OT
io non ci vedo niente di romantico... potevano essere vivi se, probabilmente, avessero rinunciato ad un po' di egocentrismo
non li conosco, non azzardi giudizi mortali... io personalmente avrei evitato poi ognuno ha la sua testa e la sua sensibilità verso gli altri
baci  |
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Pippolongo
Registrato: 16/02/07 15:08 Messaggi: 472
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Inviato: Gio Nov 10, 2011 12:50 pm Oggetto: |
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fabiomaz ha scritto: | Giuro Guido che non voglio fare polemica, ma ho letto ora della notizia e non ho potuto non notare i commenti sui siti e forum di montagna.
E giuro che volevo aprire un post per dire che a volte mi sento fiero di far parte di on-ice perchè la nostra smania di protagonismo si esaurisce nel pubblicare minuziose e a volte ridondanti relazioni fotografiche delle nostre più o meno "grandi imprese".
Ma in genere non passa mai al protagonismo di chi vuol assolutamente dire la sua su fatti tragici, di cui alla fine non abbiamo nessuna conoscenza diretta, né capacità di valutare il perchè, il percome, il se e il ma.
Non che tu l'abbia fatto.
Ma il silenzio che fino ad ora c'era stato su una notizia che penso il 99% di noi stava seguendo con apprensione era uno dei migliori post dell'anno.
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Avevo fatto lo stesso pensiero......ti quoto a 1000!!!! _________________ http://alpinline.blogspot.com/ foto e relazioni delle salite!!!
"...al rosso saggio chiedo i miei perch�"
"Perch� io sul lavoro c'ho un casino al minuto!" (Catena) |
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guidoval
Registrato: 27/05/07 22:14 Messaggi: 3563
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Inviato: Gio Nov 10, 2011 3:09 pm Oggetto: |
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Ale, hai espresso considerazioni che avevo già in mente, e altre per me nuove e interessanti i.e. a proposito del soccorso. Nel complesso secondo me contributo importante, e non solo perchè la penso anch'io così.
Shott idem, per il motivo opposto. A volte parto senza cellulare apposta e non dico dove vado anche se mi rendo conto benissimo che non potrò mai raggiungere uno stato di isolamento senza rete. Inoltre in quei casi vado a fare cose su cui ho margine. Qualche volta però mi sono incrodato ugualmente. Be', IN quei precisi momenti in cui ho dovuto pensare e fare cose un po' oltre quello che pensavo di poter fare, non avrei mai voluto che arrivasse qualcuno a tirarmi fuori. Sia chiaro che in quel momento, vedendomi con molto realismo al limite di un volo entro pochi secondi, coglievo benissimo la banalità anzi il ridicolo di una fine da coglione in un posto in cui non si va certamente a coprirsi di gloria. E la imperdonabile stupidità di far star più o meno male alcune persone cui sono legato (tenere presente che non ho moglie e figli).
Però, però... dopo, uscitone IN QUALCHE MODO se no non sarei qui a scrivere, ho ripensato molto a tutte queste ultime cose che ho brevemente riassunto qui. La parte etica - morale mi sembra molto simile a quella che va applicata all' alpinismo protetto e con telefonino: una parte di rischio è riducibile ma ineliminabile. E se la vita ha un valore assoluto, allora l' alpinismo è un' attività intrinsecamente immorale. Ecco, secondo me lo sappiamo tutti o quasi, ma facciam finta di niente o lo neghiamo...per giustificarci, per raccontarla soave alla mamma, perchè temiamo che ci tolgano il giocattolo.
Giustificare cosa, tenerci quale giocattolo? secondo me che mettersi in gioco non è solo adrenalina, ma soprattutto riprendersi la propria struttura atavica e animalesca che si incrocia anche con la sovrastruttura fatta di millenni di storia. Che diversamente dagli ultimissimi anni in cui la si esorcizza al punto che non se ne può neppure parlare ( qui mi aspetto infatti forti opinioni contrarie) ha sempre contemplato la morte come una possibilità normale: da quella per parto e primi anni di vita, a quella per guerra e violenza passando per la maggior mortalità diffusa in ogni fase e contesto dell' esistenza di un uomo. Va da sè che considero solo positivamente anzi entusiasticamente che si muoia meno di prima!!! e che si cerchi di proteggere sempre meglio ogni contesto. Solo, penso che come riconosciamo la nostra identità sociale, forse non riconosciamo chiaramente quella naturale. _________________ Forecast reliability: poor
Bù ma mia cuiù |
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ZioPunzo
Registrato: 11/11/08 13:29 Messaggi: 2518 Residenza: Monte Marenzo (LC) 450mslm
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Inviato: Gio Nov 10, 2011 4:33 pm Oggetto: |
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guidoval ha scritto: | .......... Solo, penso che come riconosciamo la nostra identità sociale, forse non riconosciamo chiaramente quella naturale. |
Questo è un ottimo spunto....
Andando anche al di la del fatto del Bianco, anche al di la dell'alpinismo....
Ho provato esattamente la sensazione che hai cercato di descrivere tu, Guido, sulla mia pelle, una volta, durante i miei 4 mesi di volontariato in Bolivia... mi son ritrovato a vedere morire una signora poverissima, in casa sua, a più di 10 ore di cammino da una strada carrozzabile (questa, a sua volta a 5/6 ore dal più vicno ospedale) ed i figli e nipoti, come se nulla fosse, preoccupati, più che altro, del costo della cassa da morto (glie l'ho regalata io, alla fine!)!Anche a chiedere che problemi aveva (magari potevo aiutarla con quei 4 medicinali che mi portavo dietro), dicevano: " è malata!"
Non è che non glie ne fregasse niente, solo la morte, fa' parte del ciclo della vita; come l'alba e il tramonto, l'estate, l'inverno, il caldo, il freddo, ... ... ...non ci avrebbero, comunque, potuto far nulla (e nemmeno io!!!)
Ora, almeno qui, dove tutto è comodo, tutto è bello, si muore in ospedale, si rinchiude il prima possibile il corpo in una bara e si mette sottoterra per non vederlo più,......
Poi si cercano esperienze estreme per riuscire a "tirar fuori la nostra identità naturale".....
Vabbeh! Vediamo di tornare ad essere un po' più semplici, sicuramente la naturalità salta fuori! (Penso sia ciò che molti di noi cercano "isolandosi" sulle montagne più sperdute!)
Grazie Guido x gli spunti, interessanti che hai tirato fuori da una vicenda come questa! _________________ Ho spiegato a mio nipote cos'è il compromesso: se per le vacanze tua madre vuole andare al mare e tuo padre invece in montagna, il compromesso è che si va al mare, ma il papà può portarsi gli sci!!!
[Anonimo] |
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GIO64
Registrato: 25/02/07 17:58 Messaggi: 124 Residenza: MARIANO COMENSE
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Inviato: Gio Nov 10, 2011 6:29 pm Oggetto: |
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Sicuramente questa storia mi ha preso assai, mi ha coinvolto da un punto di vista emotivo che in queste sere prima di addormentarmi ( lo dico senza pudore) il mio pensiero andava ad Olivier e Charlotte …
Come spesso accade in queste circostanze e comunque nel vivere quotidiano, che ognuno dice la sua…e a me non va in questo momento addentrarmi in discorsi tecnici ; ma mi piace ricordare loro per due semplici aspetti:
- la loro vita era la montagna e la montagna era la loro anima…
- comunque legati assieme nell’eternità… |
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leo
Registrato: 25/02/08 21:43 Messaggi: 6823 Residenza: 3gasio
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Inviato: Gio Nov 10, 2011 8:37 pm Oggetto: |
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Interessanti gli spunti, però non riesco a vedere questo romanticismo in questa vicenda, in primis per il fatto che la coppia era guida/cliente _________________ “quello che facciamo non viene mai compreso, ma sempre e soltanto apprezzato o disprezzato.” |
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