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Scivolo Nord Cima Brenta

 
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Autore Messaggio
MFR100



Registrato: 06/04/18 10:40
Messaggi: 1

MessaggioInviato: Ven Apr 06, 2018 8:01 pm    Oggetto: Scivolo Nord Cima Brenta Rispondi citando

Qualcuno sa in che condizioni è lo scivolo Nord di Cima Brenta sopra il Rifugio Tuckett?
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LorenzOrobico



Registrato: 08/02/07 23:23
Messaggi: 9209
Residenza: Trescùr (BG)

MessaggioInviato: Lun Apr 09, 2018 9:03 pm    Oggetto: Rispondi citando

Il Bollettino Trentino ti dà l'analisi più completa delle condizioni, a prescindere da quello che "qualcuno" potrà dirti.

"Il manto nevoso è presente con continuità e spessori significativi mediamente a partire da 1400-1600 m di quota; gli strati di neve più superficiali, mediamente di 20-40 cm di neve più recente, anche con neve pallottolare, poggiano su vecchi strati trasformati o croste da fusione-rigelo e localmente su sottili strati di brine inglobate a debole coesione in evoluzione verso forme di fusione. La situazione è molto disomogenea in relazione alla quota e all'esposizione; solo alle quote più elevate il manto nevoso si presenta ancora di tipo invernale. Sono invece molto presenti croste da fusione-rigelo che si indeboliscono nelle ore più calde della giornata. Fino al limite del bosco ed in genere alle quote medio-basse invece il manto è generalmente isotermico di tipo primaverile, rigelato superficialmente nelle mattinate senza copertura nuvolosa e bagnato con perdita di coesione durante la giornata. Nelle zone più riscaldate o esposte all'irraggiamento solare diretto talvolta la percolazione dell'acqua interessa anche gli strati più profondi o fino alla base.

Pericolo valanghe generalmente moderato (grado 2) in locale aumento durante il giorno per riscaldamento.
Sulla maggior parte dei pendii oltre i 1600-1800 m, il manto è perlopiù umido con struttura di tipo primaverile generalmente più stabile al mattino, poi più umida ed instabile durante il giorno, quando diventano anche più probabili distacchi spontanei perlopiù a debole coesione. Questi saranno più probabili dai pendii più ripidi, dalle zone rocciose e dalle zone con fondo erboso o scivoloso in genere oltre che lungo i canaloni ad ogni esposizione. Più in quota possono essere presenti anche vecchi accumuli di neve ventata o strati deboli di brine o neve pallotolare sepolti che possono determinare distacchi di valanghe a lastroni generalmente di neve umida, specie sui pendii ripidi, nelle conche e negli impluvi nelle zone ombreggiate. Durante il giorno il pericolo aumenta per effetto del riscaldamento e dai pendii più ripidi, quelli maggiormente soggetti a riscaldamento diretto e da quelli più carichi di neve, sono anche possibili alcuni scivolamenti di lastroni bagnati di fondo."

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