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heliski-guide alpine
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Franz
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MessaggioInviato: Mar Gen 20, 2015 7:59 pm    Oggetto: Rispondi citando

Fermo Giò, sei una valangaaaaa Wink
Beh, meno male che erano con gli heli: soccorsi più veloci Wink
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-Per me i fotoreports di Franz sono come i giornalini pornografici: non leggo il testo, guardo solo le foto. Quindi Franz, continua a postare i tuoi reports che altrimenti mi tocca riabbonarmi a "Le Ore" (un forumista di OTT)
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LorenzOrobico



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MessaggioInviato: Mar Gen 20, 2015 10:23 pm    Oggetto: Rispondi citando

Andiamo bene, la Guida Alpina porta in giro tre clienti con rischio 3-Marcato che rimangono sepolti (tutti e tre insieme...), però tutto sistemato perché "cause naturali".

Invece finiscono sotto due sciatori senza guida e vengono multati e denunciati.

Direi che i segnali del Popi erano premonitori... Shocked
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LorenzOrobico



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MessaggioInviato: Mar Gen 20, 2015 10:24 pm    Oggetto: Rispondi citando

Il bollettino di oggi a futura memoria...


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guidoval



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MessaggioInviato: Mer Gen 21, 2015 1:23 am    Oggetto: Rispondi citando

LorenzOrobico ha scritto:
Andiamo bene, la Guida Alpina porta in giro tre clienti con rischio 3-Marcato che rimangono sepolti (tutti e tre insieme...), però tutto sistemato perché "cause naturali".

Invece finiscono sotto due sciatori senza guida e vengono multati e denunciati.

Direi che i segnali del Popi erano premonitori... Shocked


Non credo che sia tutto sistemato e finisca lì. Se quello gravissimo ci lascia le penne si procede certamente d'ufficio e credo anche che il magistrato debba comunque indagare sull'eventuale reato (reato) di distacco colposo di valanga ecc. (che poi è quello addebitato ai due che sciavano in un'area proibita). Perizie e controperizie per verificare la versione della guida, ecc. Un bel casino, dato che, come alcuni qui dentro dovrebbero sapere, si può far staccare un pendìo anche passandoci sotto e piuttosto distanti. Per non parlare dell'impatto del volo dell'heli.
Comunque sono due casi molto diversi, anche se apparentemente simili. La presenza della guida nel contesto di Livigno fa la differenza, e non solo per via del contratto tipico guida-cliente. Bisogna sapere che a Livigno è al suo secondo anno un progetto molto articolato che non si esaurisce nel solito refrain heliski=soldi e tutto il resto si fotta. Su Skialper c'è un breve box su questa cosa nel servizio dedicato a chi inizia con lo scialpinismo. L'heli è permesso (e strettamente regolamentato in tutti i parametri compreso il numero di rotazioni) solo in determinate aree, individuate e concordate in base a numerosi criteri, il primo dei quali è la quantità e qualità della fauna presente. Poi ci sono invece zone a tutela integrale secondo gli stessi criteri (proibito anche skialp e escursionismo). E zone aperte a tutti ma non all'heliski, ecc. Nel contratto con gli elicotteristi sono previsti alcuni obblighi a loro carico, tra i quali l'intervento immediato in caso di richiesta di soccorso nell'area di Livigno (anche non originata da heliski naturalmente), lavori di bonifica tramite daisy-bell, trasporto del personale che fa i rilievi nivologici ecc.
La cosa è nata da un'evidenza: a Livigno i divieti non funzionano perché l'accesso a monte è facilissimo praticamente in tutta l'area. Se prendi gli impianti del Mottolino riesci a scendere anche in zona albergo Forcola e perfino all'alpe Vago. Per non parlare del Carosello 3000 sulla Val Federia. Praticamente decine di km di possibili accessi su pendìi piuttosto ripidi e solcati da vallettine e canali a non finire, ma ce ne sono a decine anche appena sopra le case, se si taglia dalle piste per i boschi (sono quelli, a fare più travolti). In più il turismo è prevalentemente est-nord europeo più gli inglesi, gente che non ha paura di niente e non si fa problemi a buttarsi in posti sconosciuti.
Insomma, prima, con i divieti, era una strage continua e le guide potevano lavorare solo in zone 'fuoripista' proibite al fuoripista, pericolose per definizione e che le mettevano in una situazione giuridicamente insostenibile. Con l'elicottero ora possono allontanarsi dalla vallata principale, con paese e impianti, e raggiungere le aree dedicate (SI SPERA le meno pericolose, ma come si sa il pericolo zero non esiste).

Per i riders senza guida, che calano a Livigno da tutta Europa per ovvie ragioni legate alla qualità della neve e all'orografia della valle, il progetto riduce le aree sempre chiuse al fuoripista ad alcune di quelle appena attorno e sopra strutture, piste ecc. Alcuni altri percorsi fuoripista vengono segnalati (balisèes come in Francia) e non trattati meccanicamente. Il progetto prevede, invece dei divieti estesi nel tempo e nello spazio (che oltretutto possono venir contestati proprio per la loro indeterminatezza), la massima informazione sempre aggiornata tramite web (Livigno.eu mi sembra) con indicazioni sulle aree consigliate, quelle sconsigliate, sulle condizioni della neve, del rischio, della qualità sciistica ecc.. Stesse info alle partenze degli impianti su maxischermi, su Telemonteneve, sui pullman gratuiti che portano in giro la gente, alla radio locale, e in una specie di welcome party che organizzano ogni domenica sera per i riders. Hanno organizzato una rete di stazioni di rilevamenti, si coordinano regolarmente con Bormio e Davos, ecc ecc; non mi ricordo tutto quanto ma siamo prossimi alla fantascienza, per l'Italia. Poi ci sono i tracciati facili e segnalati per lo skialp tradizionale (uno parte in zona Latteria, paline verdi, l'altro zona scuola sci Azzurra in paese e ne verranno aperti altri) con discesa per le piste o per aree semiboschive 'sicure' (…lo so, lo so). A inizio stagione ci avevo trovato già un bel po' di gente che aveva noleggiato tutto quanto e li risaliva, belli contenti. Tracciano e segnalano anche percorsi per racchette da neve, alcuni lunghi e non banali. Non i soliti contentini da mettere sul depliant della stazione di morti di fame a fianco di 'abbiamo l'aria buona'. Magari un giorno questi delle pelli noleggiate vanno poi a fare un giro in elicottero, un altro ciaspolano, un altro fanno fondo, un altro alle terme, uno discesa…non si accende un barlume di idea a qualche piagnone
bergamolecchesebrescianossolanocuneese ecc ecc, invece di elemosinare regolarmente sussidi pubblici da buttare nel cesso per un altro anno ancora e poi per sempre nei secoli dei secoli, amen?
La chiosa di quello che sta seguendo il tutto a Livigno (un professionista, studioso del settore nivo meteo e turistico, non il solito salumiere prestato alla politica locale) era stata: 'finchè non ci mettono dentro…', perché la legislazione quadro italiana prevede solo il meccanismo delle ordinanze sindacali di divieto tipo Piani di Bobbio, Grignone, L'Aquila ecc.

Vorrei ricordare il caso de L'Aquila, perché secondo me è premonitore di quello che succederà in un paese come l'Italia, con il meccanismo dei divieti che a tanti benpensanti sembra così opportuno: anno 1 divieto di fuoripista-scialpinismo-ciaspole con rischio 4. Anno 2 ordinanza di divieto con rischio 3 perché magari nel frattempo c'è stato qualche incidente sul Gran Sasso con rischio 3, la sicurezza non è mai troppa, e soprattutto siamo sempre in clima elettorale e volete che l'opposizione non addebiti gli incidenti agli amministratori in carica? Quindi l'anno 3 si conferma il divieto con rischio 3 ma, dato che l'ordinanza di divieto è stata emessa con burocratico ritardo solo dopo un travolto fianco ski-lift, anche con pericolo 2 a discrezione dell'apposita commissione comunale.
Piaciuto?

Dopo un anno di collaborazione con quelli degli elicotteri, a Livigno dicono che la cosa sembra funzionare bene. Io ci andrei piano, a ridurre tutto a no-heliski e alle guide avide. Quando sono a Livigno, manco mi accorgo che ci sono gli elicotteri. Gli elicotteri possono anche servire a tante altre cose ed è meglio averli lì vicini, pronti e con i motori caldi, se sei Livigno o un altro posto simile. Se non piacciono gli elicotteri a Livigno, si evita Livigno e si va in tutti quei tantissimi posti dove non volano elicotteri.
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Nibi



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MessaggioInviato: Mer Gen 21, 2015 9:13 am    Oggetto: Rispondi citando

Grazie Guido per il bel post, chiaro e costruttivo.
La mia simpatia per Livigno è sempre stata piuttosto bassa così come quella per l'heliski ma occorre ammettere che l'intero progetto che hai descritto è veramente fantascienza per il resto del paese che continua a vivere di ipocrisia e ignoranza sotto questi aspetti.
A parte le connotazioni più "turistiche", solo il fatto di aver costruito una rete di stazioni meteo e di avere un servizio nivometeo autonomo e personalizzato è una cosa fantastica, avvenieristica e degna dei più grandi complimenti.
Intanto nel resto d'Italia nei comprensori sciistici si va avanti a multare, reprimere e nel contempo buttare soldi pubblici.
Un altro caso che ho avuto modo di conoscere bene al corso AINEVA 2b è comprensorio monterosaski, un altro esempio di gestione piuttosto "illuminata" per quanto riguarda il distacco artificiale ed i divieti/non divieti.

In ultimo, io sono estremamente sensibile alla questione heliski, ne penso tutto il male possibile ma non sopporto la strumentalizzazione degli incidenti. Poniamo pure che il distacco sia stato indotto, può capitare e sarebbe potuto capitare anche a semplici scialpinisti...gli errori vengono fatti da tutti, guide, istruttori e scialpinisti della domenica. Non è sugli incidenti che bisogna basare la polemica scialpinisti/heliski.

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guidoval



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MessaggioInviato: Mer Gen 21, 2015 12:20 pm    Oggetto: Rispondi citando

Nibi ha scritto:

sono estremamente sensibile alla questione heliski, ne penso tutto il male possibile ma non sopporto la strumentalizzazione degli incidenti. Poniamo pure che il distacco sia stato indotto, può capitare e sarebbe potuto capitare anche a semplici scialpinisti...gli errori vengono fatti da tutti, guide, istruttori e scialpinisti della domenica. Non è sugli incidenti che bisogna basare la polemica scialpinisti/heliski.


In effetti strumentalizzare gli incidenti non va mai bene. Un po' per decenza, un po' perchè c'è sempre qualcuno un po' più incidentato e si rischia la farsa dopo la tragedia. Per esempio in questo inizio stagione si potrebbe quasi parlare di strage, tra gli scialpinisti classici, solo per restare alle cifre di morti e feriti. E a tanti altri è andata bene e non se ne sa niente o quasi. Il Giò ha fatto bene a postare e si è astenuto da commenti, ma ne leggo altrove.

Anche a me non va giù l'heliski, e l'esperienza di trovarsi il pendìo tritato (male) da quattro sfigati portati su in un 1' e depositati 15' prima del tuo arrivo dopo che te lo sei tracciato in salita per due ore è raccapricciante. L'impatto ambientale c'è, anche se mi sembra meno violento di come lo si descrive spesso. Per esempio le motoslitte mi sembrano più invasive sotto la maggior parte degli aspetti. Però penso anche che non è un fenomeno di massa e mi sembra che tenda alla autoregolamentazione, nel suo stesso interesse (tutto tritato, tutto permesso, il valore scende e di seguito domanda, prezzo, utile). Per questo, penso che le guide debbano insistere sulla loro presenza nell'heliski piuttosto che demonizzarlo e restarne fuori. Il vuoto verrebbe subito riempito da altre figure 'professionali' create ad hoc (nell'anarchia delle autonomie regionali basta qualche settimana di vacanza regalate a qualche assessore). Eventuali Ski guides come negli USA sarebbero meno sensibili agli aspetti etici e ambientali. Il collegio nazionale delle guide secondo me è il posto giusto per dibattere, formare e diffondere codici comuni a tutta la categoria.

Livigno pare poco simpatico a molti, qualche ragione ce l'hanno tutti (come tutti), ma quando la gente lavora duro e reinveste gli utili anche nel mitico 'territorio' invece che tenerseli tutti per la propria cassa personale, per me: respect. Chiunque esca di 100 metri dal centro per poi salire sulle montagne intorno a Livigno troverà una situazione di cura, utilizzo naturale e tutela che neanche in Svizzera.
'Ma hanno la zona extradoganale!'...e allora? Anche le regioni autonome hanno una fiscalità di favore, però i risultati dell'Alto Adige sono ben diversi da quelli della Sicilia.
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Domonice
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MessaggioInviato: Mer Gen 21, 2015 1:17 pm    Oggetto: Rispondi citando

guidoval ha scritto:
siamo prossimi alla fantascienza, per l'Italia

Prossimi? Leggendo il tuo post ho dovuto chiudere la bocca con la mano.... Shocked
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guidoval



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MessaggioInviato: Mer Gen 21, 2015 1:31 pm    Oggetto: Rispondi citando

Domonice ha scritto:
guidoval ha scritto:
siamo prossimi alla fantascienza, per l'Italia

Prossimi?


...e pensa che stanno studiando come proporre bene anche le cascate di ghiaccio. Non male, per gente che potrebbe vivere da sceicchi della rendita di carburante, stecche di sigarette, zucchero e profumi.
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fabiomaz



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MessaggioInviato: Mer Gen 21, 2015 3:48 pm    Oggetto: Rispondi citando

Domonice ha scritto:
guidoval ha scritto:
siamo prossimi alla fantascienza, per l'Italia

Prossimi? Leggendo il tuo post ho dovuto chiudere la bocca con la mano.... Shocked


Siamo in 2.
E grazie a Guido per il post veramente interessantissimo. Non ne sapevo nulla e il box su Skialper mai mi avrebbe fatto sospettare una realtà del genere.
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guidoval



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MessaggioInviato: Mer Gen 21, 2015 4:20 pm    Oggetto: Rispondi citando

fabiomaz ha scritto:
Non ne sapevo nulla e il box su Skialper mai mi avrebbe fatto sospettare una realtà del genere.


Lo spazio su carta è tiranno e costoso, inoltre il pezzo è fatto per chi inizia. Ogni numero di Skialper è già un tomo dell'enciclopedia britannica più che una rivista. Alp o RdM, ai tempi, con gli argomenti di un solo Skialper ci campavano un anno e mezzo. Credo che stiano pensando a un diverso rapporto carta-web, per certi settori come i materiali. Di là le anticipazioni, di qua il loro sviluppo, ma l'argomento è delicato per i rischi di cannibalizzazione e per le diverse propensioni alla lettura dei diversi destinatari finali. Per le gare e la cronaca è diverso e più facile: sul web e sui social le news, sulla carta lo sviluppo dell'analisi.
Sembrano discorsi oziosi ma fanno la differenza tra lavorare in utile oppure chiudere bottega.
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GIO64



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MessaggioInviato: Mer Gen 21, 2015 5:53 pm    Oggetto: Rispondi citando

Riporto per cronaca comunicato ufficio stampa Apt di Livigno

VALANGA DI LIVIGNO: “ECCO COME SONO ANDATE REALMENTE LE COSE”
mercoledì 21 gennaio, 2015

Valanga di Livigno: “ecco come sono andate realmente le cose”
In merito alla valanga che ha coinvolto martedì 20 gennaio 2015 un gruppo di snowboarder sul Monte Garone, a circa 2300 metri di quota, nel territorio di Livigno, l’ufficio stampa dell’Apt di Livigno ha diffuso una nota per precisare alcuni aspetti della vicenda. Innanzitutto comunicando che il bollettino neve e valanghe locale segnalava il grado di pericolo 3 (marcato). In particolare, le raccomandazioni date dall’Organizzazione Europea dei Servizi di Previsione Valanghe per tale grado di pericolo sono: le possibilità per le gite sciistiche sono limitate ed è richiesta una buona capacità di valutazione locale. Il manto nevoso presenta un consolidamento da moderato a debole su molti pendii ripidi. Il distacco è possibile con debole sovraccarico soprattutto sui pendii ripidi. In alcune situazioni sono possibili valanghe spontanee di media grandezza e, in singoli casi, anche grandi valanghe.

Nella serata di martedì lo snowboarder svizzero Christoph Lorenz (34 anni), travolto da una valanga sul Monte Garone, è deceduto presso l’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove era stato trasportato con l’eliambulanza.
L’incidente è avvenuto mentre il gruppo composto da 4 snowboarder e dalla Guida Alpina Matteo Galli praticavano una discesa di heliski. Durante la mattinata Matteo Galli aveva già accompagnato altri sciatori su un versante montuoso e, nelle vicinanze dell’accaduto, la Guardia di Finanza con i responsabili del Progetto Freeride di Livigno stavano svolgendo profili e campionature per monitorare le condizioni del manto nevoso di questi giorni.

Il gruppo, che ha raggiunto il Monte Garone con l’heliski, era accompagnato dalla Guida Alpina di Livigno, Matteo Galli, che ha dichiarato: “Stavamo approcciando la discesa nella sua parte più ripida e ho fermato il gruppo in una posizione sicura. A quel punto io sono sceso per primo e mi sono raccomandato con loro di scendere a mio comando, uno per volta e di seguire la mia linea. I primi due sono scesi e si sono fermati accanto a me, quando è partito il terzo abbiamo sentito staccarsi la valanga da molto sopra rispetto a dove eravamo partiti. A quel punto ho urlato di seguirmi e di spostarsi tutti sulla destra, ma loro hanno proseguito dritti verso valle, dove, una volta arrivati su un tratto pianeggiante, sono stati raggiunti e travolti dalla valanga. Il quarto snowboarder non è rimasto coinvolto nell’incidente perché si trovava ancora nel punto individuato in precedenza come sicuro. Tutti erano dotati di Artva, pala, sonda e di zaino con ABS che hanno prontamente aperto. Ho avvertito immediatamente l’elicottero che ha attivato i soccorsi organizzati, quindi mi sono adoperato per liberarli dalla neve. Sono riuscito subito a localizzare e liberare il primo, il secondo l’ho trovato con l’Artva mentre per il terzo il lavoro è stato un po’ più lungo perché il deposito della valanga si era distribuito in due conche. Quest’ultimo ragazzo ha avuto maggiori complicazioni perché è rimasto più a lungo sotto la neve. Al momento dell’arrivo dei soccorsi organizzati, dopo circa 20 minuti dall’incidente, tutti e tre gli snowboarder erano fuori dalla valanga”.
Anche alla luce di questo avvenimento, Apt Livigno si raccomanda di consultare il bollettino neve e valanghe locale che viene emesso ogni mattina ed è visibile sul sito www.livigno.eu, presso gli impianti di risalita, negli hotel e negli appartamenti della località.

arn © a cura di Sara Bovo – foto iLoveLivigno.com
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MessaggioInviato: Mer Gen 21, 2015 9:01 pm    Oggetto: Altra carne al fuoco Rispondi citando

Altra carne al fuoco, intanto lo sciatore in gravi condizioni di ieri a causa della valanga con la Guida alpina Matteo Galli è morto questa mattina all'ospedale di Bergamo: http://www.laprovinciadisondrio.it/stories/Cronaca/eliski-in-valmalenco-le-proteste-del-cai-e-delle-guide-alpine_1100645_11/
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MessaggioInviato: Gio Gen 22, 2015 8:07 am    Oggetto: Rispondi citando

Che sciagura. RIP Sad
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guidoval



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MessaggioInviato: Ven Gen 23, 2015 11:06 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ecco qua:
http://www.skialper.it/SkialpRace/Articolo/6075/livigno-freeride-project-obiettivo-sicurezza.html
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LorenzOrobico



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MessaggioInviato: Mer Gen 28, 2015 12:50 am    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:

http://www.skialper.it/SkialpRace/Articolo/6075/livigno-freeride-project-obiettivo-sicurezza.html


Marketing a vagonate più l'illusione di poter gestire il rischio con l'osservazione, i dati, la tecnologia e, dulcis in fundo, l'esperienza. Tutto questo pur sapendo che fior di esperti hanno avuto brutte esperienze.

"Se si hanno dubbi, è consigliabile servirsi di un professionista"

Questa si commenta da sola considerando il caso in questione.


Una riflessione che vale la pena di leggere:
http://www.mcnabsnowboarding.com/snowboarding/the-times-they-are-a-changing/
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