Indice del forum
Home Gallery
Report
Itinerari
AlbumAlbum    FAQFAQ     CercaCerca     GruppiGruppi    RegistratiRegistrati     Lista utentiLista utenti   ProfiloProfilo     Messaggi privatiMessaggi privati     Log inLog in  
Baroni al Diavolo, Diavolino e sconfinamento in val Seriana

 
Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> Dove siamo andati !
Precedente :: Successivo  
Autore Messaggio
Vezz



Registrato: 23/11/08 22:05
Messaggi: 2159
Residenza: Segrate (MI) - 115 m s.l.m.

MessaggioInviato: Lun Ago 27, 2012 11:03 am    Oggetto: Baroni al Diavolo, Diavolino e sconfinamento in val Seriana Rispondi citando

15-16 agosto 2012

PRIMO GIORNO

Con Francesco, vista la buona sintonia al Disgrazia, ci eravamo accordati per tentare la cresta Baroni al Diavolo di Tenda, con conseguente discesa per il Diavolino, da me non ancora salito. Siccome l’appetito vien mangiando, con il trascorrere del soggiorno a Carona coglierò inoltre l’occasione per fermarmi a dormire all’idilliaco bivacco Frattini, così da proseguire con l’esplorazione di qualche altra cima nella conca del rifugio Brunone.

Armati di normale dotazione alpinistica, ci incamminiamo alla volta del rifugio Longo dove, dinanzi alla consueta fetta di torta, riceviamo la solidarietà del gestore che, conoscendoci singolarmente, ci mostra il suo apprezzamento per quanto ci apprestiamo a compiere. Svoltiamo quindi per il passo della Selletta mentre in cielo è già cominciata la danza di nuvole più mattiniere del solito. L’abituale visione della val Camisana ci strappa per l’ennesima volta un sospiro di ammirazione. La foschia della quale è preda non è certo motivo di giubilo e fa sembrare i Diavoli meno aguzzi di quel che effettivamente sono.

Usciamo sconfitti dal rebus del traverso che, no so per quale motivo, non riesco mai a imbroccare come si deve. Costeggiamo i contrafforti del Rondenino con una discreta andatura. Ci abbeveriamo alle sorgenti del Brembo, per poi puntare diritti alla cresta ovest della montagna: quella scelta dalla guida Baroni per la sua salita a fine Ottocento. Giunti all’attacco della via, nemmeno la vista dello scuro e dentellato crinale, può scalfire la nostra convinzione. Ai limiti della superbia.

In ottica alpinistica, i quattro che abbiamo davanti sono potenziali scaricatori di pietre. Normale volerli superare. Lo facciamo immediatamente, su terreno agevole. Ne risulta che siamo ora noi a dover prestare attenzione per non muovere sassi. Impresa ardua. Con baldanza, guido il gruppo alla ricerca della retta via. I primi risalti vengono superati agevolmente, i successivi richiedono cautela essendo la roccia completamente inaffidabile, un terzo ci causa qualche apprensione in più. Siamo saliti abbastanza: ci leghiamo. In testa è ora Francesco che guida con una conserva corta. Giunti ad una spaccatura nella cresta, restiamo perplessi in osservazione. Da che parte si passerà? Consultatici, decidiamo di riportarci sul filo con la speranza di poter poi aggirare l’apparentemente inaccessibile passaggio. Con una rudimentale sicura, mi dirigo verso il lato settentrionale. <È di qui, si passa>. Francesco mi raggiunge e riparte. L’ultimo centinaio di metri che ci separa dalla cima non presenta problemi di sorta, pur offrendo un’arrampicata sempre piuttosto continua. Cogliamo l’occasione per esercitarci ad inserire protezioni veloci. In poco tempo siamo in cima. Le abituali nebbie tardo-mattutine avvolgono la piramide di vetta e ci invogliano ad affrettare la traversata.

La discesa verso il Diavolino è discretamente verticale ma non propone passaggi particolarmente impegnativi, ad eccezione di un ultimo salto, peraltro evitabile se si mantenesse il filo di cresta come ha saggiamente fatto Francesco. Dall’intaglio tra i due pizzi, la scalata si fa più verticale nei primi metri per quietarsi successivamente allorquando, per rocce rotte e taglienti, si perviene alla pendente croce di vetta. La veduta sulla cresta Baroni sarebbe privilegiata, ma un lattescente mantello di nebbie non la permette.
Mantenendo alta la concentrazione ci caliamo zigzagando tra roccioni e torrette fino al passo di Valsecca, divenuto ormai riserva di caccia di cornuti stambecchi maschi.

Mentre Francesco fa ritorno a Carona, io mi appresto a proseguire alla volta del bivacco Frattini con un tuffo nelle tipiche e per nulla invitanti nebbie seriane. Ho piacevoli ricordi del crinale sul quale è posta la rossa scatoletta del bivacco. La posizione è meravigliosa, ma quest’oggi non del tutto godibile. Ciò mi fa rabbia.
Non sarò il solo a fermarmi per la notte: oltre a me e ad un poco sopportabile puzzo di vernice, ci sarà un altro ragazzo venuto per fotografare alba, tramonto e stellata. Tornerà ahimè a mani vuote.

Guardo l’ora: non sono ancora le 15. Un tempo avrei santificato tutto questo tempo con un dolce far nulla, felice di esser giunto in un luogo che in pochi hanno la volontà di raggiungere. Ora mi sento un animale in gabbia. Comincio con l’andare a far scorta d’acqua, faccio poi fuori un terzo delle ingenti scorte alimentari che mi sono tirato dietro, fingo un pisolino. Forse ingannate, le nubi lasciano per qualche minuto spazio a sprazzi di azzurro. Si vede distintamente la cuspide del pizzo Tendina. Esce addirittura il sole. Temporeggio ancora un altro po’.

Decido infine di provare a salire il poco addomesticato pizzo Tendina. Da qui è un invitante baluardo che abbellisce il crinale che precipita a meridione nella Valsecca; in altra ottica, è rilievo poco più che insignificante. In ogni caso rientra nel computo delle montagne bergamasche di oltre Duemila metri e di conseguenza s’ha da conquistare. Saltello verso di lui serbando la speranza di una decisiva schiarita. Aggiro il primo torrione per immettermi in un canalino erboso che mi innalza fino a metà dalla vetta. Vetta alla quale mi consegna un secondo solco, stavolta più roccioso ed esposto. Raddrizzo lo scoliotico omino a guardia della cima. Lancio in là lo sguardo. Intuisco Lizzola e poco altro. Non trovo altro da fare… incomincio la discesa.

Rifaccio il pieno alla borraccia, spazzolo via altro cibo, studio il comportamento degli stambecchi drogati che stazionano sul davanti del bivacco, scambio quattro chiacchiere con il mio compagno di serata, e, preso atto che mai vedrò le cime mira dell’indomani, mi stendo sotto due buoni chili di coperte.



Giochi di luce sul passo Selletta


Fioriture e pizzi Torretta-Sardegnana-Becco


Cercando di non perder troppa quota in val Camisana


Il Rondenino svetta sulla curiosa pietraia sotto i Diavoli


Verso la cresta Ovest


Alcuni potenziali scaricatori di pietre ci precedono


Passaggio delicato (vista la qualità della roccia)


L'esposizione non manca


A picco sul nevaio a nord


Altri escursionisti in vetta


In discesa dal Diavolone


Suggestivo passaggio all'intaglio


La seconda vetta di giornata


Quel che ci è concesso vedere della cresta Baroni


Il guardiano del passo di Valsecca


L'idilliaco bivacco Frattini


E i suoi stambecchi "drogati"






Una fulminea schiarita mi convince a ripartire alla volta del pizzo Tendina


Era fulminea, appunto


Scende la sera. Approfitto di una seconda schiarita per osservare il pizzo Gro


E per fare un ultimo scatto al Tendina



Continua...
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
Vezz



Registrato: 23/11/08 22:05
Messaggi: 2159
Residenza: Segrate (MI) - 115 m s.l.m.

MessaggioInviato: Lun Ago 27, 2012 11:38 am    Oggetto: Rispondi citando

SECONDO GIORNO

Al trillare della sveglia, metto fuori il naso dal bivacco. Strabuzzo gli occhi in cerca di una stella che possa stimolarmi a partire. Ne scorgo una, poi un’altra e una terza. E molte altre. Sono le 5.00 ed è il segnale che attendevo: si parte alla volta del rifugio Brunone dove mi incontrerò con un nuovo amico.

In una mattinata senza luna sto percorrendo il sentiero delle Orobie alla luce della frontale con poche certezze. Non sono passati nemmeno venti minuti ma delle stelle non c’è più nemmeno l’ombra: sparite. Inghiottite dalle nebbie. Abbandono l’idea di salire il Gro. Se non avessi un appuntamento avrei anche potuto cedere alla tentazione di tornarmene a letto e a casuccia. Ogni montagna si tiene stretta la sua nube, il Brunone è maledettamente lontano e, come se non bastasse, fa un caldo indescrivibile!

Alle 6 di una mattinata priva di speranze, sto marciando a torso nudo senza una meta precisa. Se non son matto poco ci manca. Dannate Orobie, maledetta val Seriana: disabitata e perennemente preda delle nebbie.

Ci ragiono su. Concludo che conviene fermarsi per colazione. Un paio di yogurt, quelli sì, dovrei apprezzarli. Ed in un battibaleno, la schiarita che non t’aspetti: i Diavoli svettano possenti. E con loro il pizzo dell’Omo, il Poris, il Salto. Insieme. In una sublime visione. E poi… l’alba. E i primi raggi di un timido sole che scaldano e colorano quelle severe pareti. E in men che non si dica torno ad innamorarmi di queste bistrattate montagne. Ne percorro idealmente il crinale, me lo disegno in testa, in un anfratto dove poter andare liberamente a ripescarle tutte le volte che vorrò. Più concretamente le fotografo.

Al rifugio Brunone faccio la conoscenza di Marco, altro appassionato orobico. Insieme ci incamminiamo verso il passo della Scaletta, punto di partenza per l’aerea e panoramica traversata in cresta Cantonasc-Medasc-Soliva-Cavrin. Che vorremmo fare. Il condizionale è d’obbligo dal momento che le nuvole continuano a stazionare su tutti i picchi della valle. Con un buon ritmo raggiungiamo il suddetto intaglio: possiamo finalmente scorgere la valle di Caronno con il lago di Scais e la capanna Mambretti. Senza tentennamenti, proseguiamo verso ovest superando una prima elevazione. Certi tratti di cresta strapiombano in Valtellina ed il loro superamento necessita attenzione. Cautela che, per la verità, non viene meno neppure per le seguenti risalite e discese. Almeno fino alla bocchetta di Cantonasc. Durante tutto ciò le nebbie non ci danno tregua, permettendoci solo raramente di osservare parte del percorso che ci attende. Arrivano anche le prime gocce di pioggia, ma la nostra cavalcata verso la più alta delle cime del Medasc continua.

Proprio mentre stiamo per mettere piede sulla vetta però, udiamo un tuono in lontananza. Lanciamo un esclamazione di sorpresa mista a terrore. In men che non si dica torniamo sui nostri passi fino alla bocchetta di Cantonasc, che, considerata la dizione di “bocchetta”, dovrà offrire un più o meno agevole percorso di rientro verso il sottostante sentiero delle Orobie. Per ripidi prati di umida festuca ci caliamo verso valle. Raggiungiamo il sentiero bollato nell’istante in cui chiazze di blu intenso sovrastano le nostre cime. Fortunatamente sarà solo un fuoco di paglia e, comunque, non avremmo avuto la forza per rifarci i 500 ripidi metri per la bocchetta. Per quanto mi riguarda, l’appuntamento con le altre due cime è rimandato al giorno nel quale avrò la voglia di rifarmi una tale trafila per l’avvicinamento.

L’avventura sarebbe finita qui, se non che io debba sciropparmi ancora circa altre 6 ore di cammino per il rientro a Carona. Delle quali almeno 2 e mezza, quelle in territorio seriano, le ho trascorse con il pensiero prevalente di quanto sanno essere indisponenti le Orobie, ampia parte delle restanti, invece, l’ho occupata facendo considerazioni su quanto fossi stanco, esausto, distrutto, dolorante.
La distanza dal lago del Prato a casa l’ho coperta in un tempo imbarazzante.



Abbandonata ogni velleità alpinistica, mi concedo una pausa colazione


E magicamente tutto si mostra


Omo e Diavoli


Loro due


One


Ino


Sull'altro versante: Redorta e Scais


In poco tempo tutto è però nuovamente avvolto dalle nebbie


Il rifugio Brunone. Sempre un'impresa raggiungerlo


Dal passo Scaletta il lago di Scais


Puntiamo al pizzo Cantonasc


Tratto delicato


Un'occhiata a Scotes e Scais. Non li rivedremo più


Verso il gruppo del Medasc


Bagnaticcio


Il Brunone lambito dalle nubi


La punta Anna Maria


Svogliate pure loro


La mia preferita


Il selvaggio canalone che porta al passo del Diavolo


Ancora lei: la Viola Comollia


Gitanti orobici al bivacco Frattini


Maestoso (e precario?) Poris


Al passo di Valsecca, nuovamente sul versante brembano

_________________
Le montagne da lontano paiono azzurre...
...solo avvicinandole puoi scoprire il loro vero colore.

Qualche mia foto
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
rediquadri



Registrato: 29/08/10 09:53
Messaggi: 3001
Residenza: Vipiteno/Sterzing (BZ)

MessaggioInviato: Lun Ago 27, 2012 3:03 pm    Oggetto: Rispondi citando

Grande Vezz! Sempre giri e foto spettacolari! Wink
_________________
"Go hard or go home" (Jake la Furia)
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
calimero



Registrato: 06/10/09 15:27
Messaggi: 1246
Residenza: colle brianza

MessaggioInviato: Sab Set 01, 2012 9:34 pm    Oggetto: Rispondi citando

La vena letteraria si sta esaurando, da quattro puntate a due.... Wink
Bella la Baroni.
Per te ormai poco più che una scarpinata.........
_________________
calimero
Top
Profilo Invia messaggio privato
marcomoratti



Registrato: 07/06/11 22:37
Messaggi: 168
Residenza: Albino -BG-

MessaggioInviato: Sab Set 01, 2012 9:40 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ehi Luca!!!

Foto magnifiche!!! E Che racconto! Pure scrittore sei, complimentissimi!

Spero di incontrarti ancora per qualche salita, orobica o no magari!

Ti ringrazio tanto per la compagnia, è stato un piacere enorme conoscerti
_________________
BUONA MONTAGNA A TUTTI!
Top
Profilo Invia messaggio privato Invia e-mail
Vezz



Registrato: 23/11/08 22:05
Messaggi: 2159
Residenza: Segrate (MI) - 115 m s.l.m.

MessaggioInviato: Dom Set 02, 2012 11:18 pm    Oggetto: Rispondi citando

calimero ha scritto:
La vena letteraria si sta esaurando, da quattro puntate a due.... Wink
Bella la Baroni.
Per te ormai poco più che una scarpinata.........


La vena letteraria si è esaurita sul nascere con la salita al Badile, l'unica finora veramente fuori dal mio standard.
_________________
Le montagne da lontano paiono azzurre...
...solo avvicinandole puoi scoprire il loro vero colore.

Qualche mia foto
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
Vezz



Registrato: 23/11/08 22:05
Messaggi: 2159
Residenza: Segrate (MI) - 115 m s.l.m.

MessaggioInviato: Dom Set 02, 2012 11:19 pm    Oggetto: Rispondi citando

marcomoratti ha scritto:
Ehi Luca!!!

Foto magnifiche!!! E Che racconto! Pure scrittore sei, complimentissimi!

Spero di incontrarti ancora per qualche salita, orobica o no magari!

Ti ringrazio tanto per la compagnia, è stato un piacere enorme conoscerti


Ciao Marco,
il piacere è stato mio. Purtroppo la logistica e la giornata non era delle migliori. Spero potremo recuperare.
_________________
Le montagne da lontano paiono azzurre...
...solo avvicinandole puoi scoprire il loro vero colore.

Qualche mia foto
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
Panoramix



Registrato: 13/02/08 09:47
Messaggi: 226
Residenza: DOMODOSSOLA

MessaggioInviato: Mar Set 11, 2012 8:53 am    Oggetto: Rispondi citando

Vezz ha scritto:
SECONDO GIORNO

Dannate Orobie, maledetta val Seriana: disabitata e perennemente preda delle nebbie.

Acc. e io che avrei intenzione, meteo permettendo, di tornarci per qualche giorno nelle prossime 2 settimane ... forse e' meglio che ci pensi bene ...
_________________
Socio dal 2008
Top
Profilo Invia messaggio privato Invia e-mail
Vezz



Registrato: 23/11/08 22:05
Messaggi: 2159
Residenza: Segrate (MI) - 115 m s.l.m.

MessaggioInviato: Mar Set 11, 2012 6:36 pm    Oggetto: Rispondi citando

Panoramix ha scritto:
Vezz ha scritto:
SECONDO GIORNO

Dannate Orobie, maledetta val Seriana: disabitata e perennemente preda delle nebbie.

Acc. e io che avrei intenzione, meteo permettendo, di tornarci per qualche giorno nelle prossime 2 settimane ... forse e' meglio che ci pensi bene ...


Pensaci bene, ma tieni conto anche di:

Vezz ha scritto:
...E in men che non si dica torno ad innamorarmi di queste bistrattate montagne...


Wink
_________________
Le montagne da lontano paiono azzurre...
...solo avvicinandole puoi scoprire il loro vero colore.

Qualche mia foto
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
Mario Rossi



Registrato: 16/01/09 18:09
Messaggi: 101
Residenza: Villa di Serio, BG

MessaggioInviato: Mar Set 11, 2012 10:15 pm    Oggetto: ciao Rispondi citando

gran bei giri, una sola curiosita', hai delle foto, e spero di si, dei canalini del pizzo tendina? o qlc immagine dove si capisca qlcs... interessa anche a me, grazie mille, la mail è qll che trovi sul profilo qui su on ice, ciao mario rossi
Top
Profilo Invia messaggio privato
Vezz



Registrato: 23/11/08 22:05
Messaggi: 2159
Residenza: Segrate (MI) - 115 m s.l.m.

MessaggioInviato: Mar Set 11, 2012 10:24 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Mario. Riusciamo talvolta a stanarti con richieste di info eh.. Wink

Foto non ne ho. Le foto "documentative" non sono il mio genere, mi dispiace.
Però posso dirti che i canali sono assolutamente intuibili. Dal bivacco Frattini segui la cresta finchè non sbatti contro il primo pilastro roccioso. Lo aggiri a sinistra e prendi il più che evidente canale erboso, ora visibile, fino alla fine. Da lì alla tua sinistra partono due altri canalini, ne prendi uno qualsiasi finchè non ti deposita in vetta.
Forse sul (per la verità poco attraente) blog di Agazzi trovi qualche foto.
_________________
Le montagne da lontano paiono azzurre...
...solo avvicinandole puoi scoprire il loro vero colore.

Qualche mia foto
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
Mostra prima i messaggi di:   
Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> Dove siamo andati ! Tutti i fusi orari sono GMT + 1 ora
Pagina 1 di 1

 
Vai a:  
Non puoi inserire nuovi argomenti
Non puoi rispondere a nessun argomento
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi votare nei sondaggi





Powered by phpBB © 2001, 2005 phpBB Group
phpbb.it



utenti collegati