PIZZO RODES

[gino78]

Partenza dalla località Briotti. Seguiamo i cartelli con le indicazioni per il Rifugio Donati. Il sentiero passa attraverso dei pascoli per poi entrare nel bosco alzandosi di quota. Superiamo l’alpe diroccata di Panone e arriviamo così al muraglione della diga del primo lago di S. Stefano con chiesetta poco distante e qui teniamo la sinistra. Segue un tratto pianeggiante che ci porta alle baite di Quai, circa 1800 metri, e intanto ci godiamo la bellissima visuale del Druet e la Valle Arigna sotto di noi. Il percorso prosegue in uno scenario veramente bello: ruscelli, pascoli multicolore, fiori , pareti rocciose, nuvole e azzurro. Poi , intorno ai 2400 metri di quota l’ambiente cambia, prevalgono le pietraie e i dossi rocciosi arrotondati dai ghiacciai con chiazze di neve ancore residue. Improvvisamente , dopo essere sbucati sull’altopiano di Reguzzo, ecco spuntare il doppio tetto del rifugio Donati. Per entrare nel rifugio vero e proprio bisogna chiedere le chiavi, mentre nella costruzione più piccola è sempre aperto un mini bivacco con brandina, stufa e dispensa di super emergenza: pulito e veramente essenziale. Bellissima pausa in questo anfiteatro in cui l’inverno resiste alle graffiate dell’estate e infatti il laghetto di Reguzzo è ancora quasi totalmente coperto dal ghiaccio. Noi dobbiamo puntare alla bocchetta di Reguzzo per accedere al Rodes e quindi ci lasciamo il Donati sulla sinistra per puntare al canalino di sfasciumi ed erba che si legge frontalmente. Nessun segno o bollo, soltanto una traccia di capre comunque evidente. Dalla Bocchetta indossiamo le ghette per risalire la conca glaciale ancora colma di neve prima di approdare alla cresta che collega il pizzo di S. Stefano al Rodes. Qui la neve non c’è e ci divertiamo in semplici passi di arrampicata fino alla vetta. Finalmente possiamo ammirare il maestoso panorama che la scorsa volta le nebbie avevano nascosto. Nuvole in movimento, ma il sole è potente. Redorta, Scais, Coca, Lago di Venina e tutto il resto. Ci godiamo questa pace. Per la discesa non vogliamo ripercorre lo stesso percorso e così puntiamo alla Bocchetta di S. Stefano, circa 2300 metri, da dove scendiamo ai tre laghi sottostanti respingendo gli attacchi di qualche milione di zanzare. Nell’ alpeggio tra lago di mezzo e primo lago inferiore acquistiamo un bel pezzo di formaggio giovane per la cena, quindi ci ricongiungiamo al sentiero della mattina nei pressi del muraglione della diga e giù fino a Briotti. Giornata molto calda, o meglio sole veramente forte. Affondare nella neve era una goduria per i muscoli accaldati. Avanti con l’estate.

CHE BELLEZZA



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FRESCURA



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DOPPIO DONATI



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RODES DALLA BOCCHETTA DI REGUZZO




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LA CUSPIDE FINALE



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A QUATTRO ZAMPE




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VETTA



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SI AFFONDA



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I TRE LAGHI DI SANTO STEFANO DALL'OMONIMA BOCCHETTA



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TREMOLII



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[mauroedani]

Bella zona selvaggia anche con gli sci...

[lupin-3]

Splendido il rodes che mi manca!! Bravi!!!
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http://www.asbbi.it/

[GIO4000]

se 6 sciatore alpinista tienilo da fare con gli sci che è ancora meglio, io lo ripeterei volentieri a me piace sempre questa montagna d'inverno.
Ciao Giò.

[gino78]

La prima volta, 2 anni fa, eravamo saliti dalla località le Piane, pernottando nel bivacco degli alpini super spartano:in pratica avevamo unito le due panche di legno sulle quali stendere i sacchi a pelo. Avevamo incontrato neve prima della bocchetta di S. stefano, ma non era stato necessario ricorrere alle ciaspole. L'unico tratto delicato ci era sembrato il canalino di accesso alla Bocchetta di Reguzzo. Niente sole e nuvole basse con un freddo cieco e cane in cima

[lupin-3]

[calimero]

bello il Rodes !
Mi manca, ero salito , per il vostro stesso itinerario, alla Punta di S. Stefano.
Da recuperare in skialp, come hanno detto Lupo e Gio4000.
Bravi coniugi, ennesima tacca.
Bellissima tra l'altro Briotti, zona paradisiaca.

ciao !
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calimero