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Domonice Site Admin
Registrato: 08/02/07 23:39 Messaggi: 10747 Residenza: Franciacorta
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Inviato: Dom Ago 17, 2008 11:20 pm Oggetto: Oppio al Sasso Cavallo - luglio 2006 |
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Questo report di Lorenzorobico mi aveva colpito in maniera profonda... ve lo ripropongo
Ogni anno prima della partenza per le ferie è tradizione arricchire la stagione alpinistica con una salita di rilievo in compagnia di un socio nella ristretta cerchia dei fedelissimi. L'obiettivo non e` quello di bollare l'ennesima salita da curriculum, ma di passare delle giornate intense da ricordare in futuro e per far questo tipicamente bisogna puntare in alto e soffrire un pochino (la sofferenza induce un ricordo duraturo). Di solito la scelta ricade su una lunga cresta in quota dal fascino particolare, magari condita da una notte in bivacco in qualche luogo remoto. Quest'anno l'unico we disponibile si presenta il 5-6 agosto e le condizioni meteo ci dirottano verso una salita più autunnale... propongo quindi la via Oppio al Sasso Cavallo all'amico Guido, che accetta con piacere.
Mi ritrovo quindi a percorrere al buio quell'odioso tratto di strada tra Bergamo e Lecco, che così spesso devo fare per raggiungere i soci al parcheggio del Bione. Alle 6.30 iniziamo a camminare sul ripido sentiero che si immerge in nella stupenda Val Meria. Solita sfacchinata e chiaccherata in salita, star dietro a Guido in salita... prima delle 9 siamo alla base e ci prepariamo con calma, nel frattempo arriva un'altra cordata che molto gentilmente si accoda a noi sulla stessa via.
Il primo tiro è un buon filtro, 30m di roccia friabile tra il V e il VI-, da fare con calma, poi iniziano i diedri obliqui con numerosi tratti di artificiale, la libera e` dal 6b al 7a, ma vista la lunghezza della via e il tipo di chiodi che si trovano, preferiamo tirar fuori le staffe quando serve e non perdere troppo tempo a provare.
La vista dalla seconda sosta
Guido esce dal primo passo di A2 su un chiodo ballerino piantato dal basso verso l'alto, riesco comunque ad abbinargli un bel tricam in un buco a fianco, che Guido lascerà ai "mastini" che ci seguono... salgono veramente bene e in libera...
Procediamo tiro dopo tiro in mezzo a questi immani strapiombi, dove la linea di salita si infila. Incredibilmente c'e` sempre una fessura per venirne fuori. La difficoltà è costante e la progressione lenta... su queste vie non devi pensare troppo a quanti tiri ti mancano, sarebbe scoraggiante. A ogni sosta mentre recupero Guido consulto la relazione e mi concentro solo sul prossimo tiro.
Prospettive dalla parete
Le soste sono perlopiù buone su chiodi un po' vecchiotti e si cerca sempre di integrare l'esistente, meglio abbondare... qui una sosta su chiodo + friend + clessidra. I "mastini" dietro di noi si confermano gente molto seria, ad ogni sosta, invece di caricare i nostri chiodi si ingegnano in ogni modo per sfruttare altre protezioni... scopriremo il giorno dopo che si tratta di Sandro De Toni e Ralf Steinhilber, il (bellissimo) sito di Sandro lo avevo già visto in precedenza, Ralf è uno da 7a in montagna...
Guido sulla sesta lunghezza, l'ennesima fessura obliqua con arrampicata prevaletemente atletica.
La giornata si mantiene con un clima ideale, il sole va e viene, e` fresco, ma non troppo e scaliamo tutto il giorno in maglietta. Qui sguardi verso la Grignetta e il Rifugio Elisa.
Qui Guido esce spossato dall'ennesimo tiro di "V classico" sui soliti diedri atletici e verticali. La stanchezza si fa sentire, io devo sforzarmi di arrampicare a braccia tese perche` quando chiudo completamente il bloccaggio avverto l'arrivo dei crampi ai bicipiti...
Finalmente arriva il momento tanto atteso, quindicesima sosta, l'ultima in parete e ormai in vista dei prati sommitali, la luce della sera ci investe... siam fuori!!!
La vetta è ampia e panoramica, la vista spettacolare sulle montagne circostanti, la pianura, gli appennini, il lago è il miglior premio. Sono le 18 e abbiamo passato 9 ore in parete.
Scendiamo velocemente dal canalone di Val Cassina e invece di scendere diretti alle auto, traversiamo e risaliamo al Rifugio Elisa, tanto tardi per tardi vogliamo goderci il tramonto e bere una meritata birrozza.
Ne vale la pena perchè l'accoglienza del gestore è favolosa e la pace regna sovrana, uno di quei momenti dove vorresti fermare il tempo...
Guido sbinocola la parete: "Oh! Ma dove cazzo siamo passati ??"
Scendiamo alla macchina quasi col buio col tramonto sulle Grigne e sul lago. "Guido, ce la godiamo fino in fondo questa giornata!".
E piano piano ritorniamo nel mondo delle cose normali...
Lorenz
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brozio
Registrato: 16/02/07 20:46 Messaggi: 5151 Residenza: seriate (BG)
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Inviato: Lun Ago 18, 2008 9:14 am Oggetto: |
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bel report davvero dome...hai fatto bene a riproporlo....gran salita la oppio!!!
lorenz;leggo dei crampi ai bicipiti.... io me li ricordo sugli ultimi due tiri di "non solo pane"(ad arco)...il giorno dopo ero distrutto! _________________ se guardi bene c'è tutto!!!
infondo una cascata o l'altra...ol gias l'è sempre gias!!! |
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michelealebardi
Registrato: 25/04/07 17:32 Messaggi: 1022 Residenza: sarnico
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Inviato: Lun Ago 18, 2008 5:58 pm Oggetto: |
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che dire di una salita del genere .....bravissmi.....
quei mastini che avevano dietro 8)uno lo conosco bene,
ralf è una pasta di uomo e un'ottimo compagno di scalate
ha un'eleganza nei movimenti da urlo
con lui ho salito oceano anni fa lui da primo, io modello saccone da spedezione
ma prima che finisca sta stagione voglio ripeterla  |
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