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   Tour dei laghi del Vivione (VIDEO), 17/10/2018
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Onicer  fabiomaz
Regione  Lombardia
Partenza  Schilpario (valle del Vò)  (1070 m)
Quota massima  2416 m
Dislivello  1450 m
Sviluppo  32 km
Tipologia  AM - All Mountain
Difficoltà  IV / S3 ( S3+ )
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni Salita  Buone
Condizioni Discesa  Eccellenti
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Itinerario completo e paesaggisticamente strepitoso (soprattutto in una bella giornata autunnale) che porta a visitare i bellissimi laghi di Valbona, di San Carlo e di Venerocolo, passando dal passo del Vivione , dal passo del Gatto (cima Coppi di giornata con i suoi 2416 metri) e il passo di Venerocolo, per poi imboccare una lunga e divertente discesa, molto varia, che con 1300 metri di dislivello riporta al punto di partenza.

Lasciamo l'auto a Schilpario all'imbocco della strada per la valle del Vò e cominciamo a pedalare verso il Vivione. 5 chilometri pianeggianti permettono di scaldare degnamente i motori. Le rampe del Vivione, mai dure, immersi nei colori autunnali e con il sole che comincia a scaldarci sono un autentico piacere.
Al rifugio del passo, che da settimana prossima sarà chiuso in settimana, ci prendiamo un thè e una fetta di torta. Giunti alla malga, dove si prende il sentiero 416, scendiamo di sella e cominciamo a spingere. Tranne brevi tratti andrà così fino al passo del Gatto ma sono convinto che la scelta di spingere non appena la salita in sella diventa difficile sia la migliore per gestire le energie e non porti a significative perdite di tempo. Passiamo dal lago di Valbona, dalla caratteristica forma a cuore, salutiamo i profili noti della costiera della Bagozza e giungiamo al passo del Gatto in circa 1 ora e mezza.
Da qui un lungo e panoramico traversone porta ai piedi del passo di Venerocolo. Nel mezzo il punto forse più bello (panoramicamente) della gita, il passaggio dai laghetti di San Carlo. L'autunno qui ha portato i suoi colori ma il freddo è ancora lontano. Una solitaria chiazza di neve resiste in un angolo d'ombra. L'acqua scura dei laghi non presenta alcuna traccia di ghiaccio. Un nevaio sparuto in lontananza si insinua nel ventre della parete est del Gleno.
Arrivati ai piedi del passo di Venerocolo si risale per circa 80 metri a spinta, sbucando nella piana del lago superiore. 200 metri pianeggianti portano al passo dove la vista si apre a Ovest, verso l'alta Valtellina e l'Aprica e si interseca la ciclabile d'alta quota.
Un breve saliscendi, una pausa per bere e rifocillarsi e comincia la bellissima e lunga discesa che riporta al punto di partenza.
Mentre ci si abbassa dalle rocce, ai pascoli, al bosco si alternano con grande varietà e divertimento tratti spaccati, tratti prativi, mulattiere sassosse, single track terrosi e molto flow e tornantini fino a sbucare su una carrozzabile sul fondo della valle del Vo'.
Qui avremmo potuto (e voluto, almeno io) tagliare in direzione della cascata del Vo', passando attraverso il bosco ma mi sono perso la deviazione e siamo arrivati dritti dritti allo Chalet del Vo' (chiuso mannaggia!).

Me lo avevano consigliato come il più bel giro delle Orobie. Non ho molta esperienza ma di sicuro non ci ha deluso. L'autunno e i suoi colori e la bella giornata di sole hanno messo del loro. A livello di impegno fisico, grazie alla scelta di non sfiancarci pedalando nei tratti duri di salita, che comunque sono perlopiù fattibili in sella secondo me con una e-bike o gambe da campione, l'impegno fisico non ci è parso eccessivo. La discesa è tecnicamente interessante ma assolutamente non estrema.
Con Calimero, che quando c'è in infrasettimanale è come un bollino di qualità della gita.

foto 1: in salita verso il passo del Gatto
foto 2: ai laghetti di S.Carlo
foto 3: guardando verso il traversone



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