Home Gallery
Reports
Scialpinismo
Escursionismo
Roccia
Ghiaccio e Misto
Mountain Bike
Archivio
Itinerari
Scialpinismo
Escursionismo
Roccia
Ghiaccio e Misto
Fenio...menali
Forum
Ricerca
   Mengol, canale nordovest, 22/03/2015
Inserisci report
Onicer  oscarrampica   
Regione  Lombardia
Partenza  Schilpario  (1200 m)
Quota attacco  2000 m
Quota arrivo  2420 m
Dislivello della via  400 m
Difficoltà  AD+ ( pendenza 45° / I in roccia )
Esposizione in salita Nord-Ovest
Rifugio di appoggio  no
Attrezzatura consigliata  picche e ramponi
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Dopo il tentativo dell’anno precedente con Cecco terminato per i pericolosi cornicioni che incombevano sull’uscita, ritorno con Nadir il 22/03 del 2015. Dal Passo della Presolana, scendiamo in Valle di Scalve, arrivando a Schilpario e proseguendo fino alla località I Fondi 1260mt. dove parcheggiamo. Poco prima delle 9 lasciamo l’auto e penetriamo nel bosco a destra seguendo tracce varie di scialpinisti, ciaspolatori e alla fine anche tratti battuti da motoslitta che ci fanno recuperare una piccola parte del tempo perso nei vari ghirigori fra gli abeti. Da subito fra gli abeti s’intravede talvolta il magnifico cono nevoso del Canale che dovremo risalire incastonato fra Cima Mengol a sinistra e il Casse Larghe a destra. Alle 10.20 dopo aver risalito un faticosissimo colle nevoso arriviamo finalmente fuori dal bosco a vedere la grande conca nevosa sotto al Cimone della Bagozza e che diventa la nostra meta finalmente visibile e certa dopo tanti giri vani nel bosco. Il torrione e il Cimone della Bagozza nascondono il sole e brillano nel cielo blu del mattino illuminati da dietro con i bordi rocciosi che sembran trasfigurarsi di luce. Alle 11 raggiungiamo il grande catino nevoso dove a coppa si stendono le mani rocciose del cimone e del mengol a contener le nevi cadute nel lungo inverno e abbandoniamo la destra dove sale il canale verso il P.so delle Ortiche e puntiamo la mancina verso l’evidente invitante e grande canale ovest che docilmente s’alza verso il cielo a sosterlo. La pendenza inizia morbida per poi salire leggermente e andare a sfiorare nei tratti più ripidi i 40° e solo in un tratto di neve rigelata dobbiamo picchiare con le picche e i ramponi per sentirci sicuri al cospetto dello scivolo che pare volersi scrollare di dosso i due moscerini che gli ronzano intorno. Facciamo una breve pausa su delle roccette laterali per mangiar qualcosina e poi ripartiamo all’assalto del tratto finale in un ambiente veramente bello illuminato da una luce e da colori fantastici. Alle 12.30 arriviamo alla quinta rocciosa dove l’anno scorso guardando oltre ci spaventammo vedendo le immense onde di neve che erano appoggiate sulle creste davanti a noi e che se fossero crollate, ci avrebbero spazzato via. Ora invece la strada è aperta verso l’alto e verso il blu e saliamo fra neve e le grandi rocce che abitano la parte superiore del canale fino ad arrivare ai tratti di misto che permettono di arrivare in cresta e all’uscita del canale(pendenza maz 45°) con grandiosa vista sul prossimo e collegato Casse Larghe e sul poco distante Cimon della Bagozza (h13). La cima della nostra montagna si alza invece come piramide di grigio e lucente calcare oltre la rima delle nevi e per arrivarci finito il bianco, traversiamo verso sinistra perimetrandone la base e salendo poi per erbe e facili rocce la sua cresta finale dove incontriamo il blu del cielo un quarto d’ora dopo. Panorama grandioso che si estende ad un sontuoso Adamello il cui spigolo nord taglia netto il cielo e ad una Concarena che in veste invernale sprigiona tutta la sua forza con i canali innevati che come vene ne segnano i fianchi e poi tutta la catena di Scalve fino al Camino e poi la Presolana, l’universo alpino compreso tra l’Adamello e il Carè Alto, il Telenek ad anticipare il gruppo del Bernina e l’immenso bianco compreso fra i Bellavista e i Palù. Infine sotto di noi il colle nordovest da cui siamo sbucati per salire poi quassù sembra ormai appartenere ad un altro mondo. Intanto arriva Nadir che vuole delle foto a torso nudo e lo riprendo verso il misterioso e mai nominato Monte Torsoleto e poi verso i giganti Ortles e Gran Zebrù che si staglia nitidissimo. E poi termino la panoramica vs le Orobie tutte in fila dall’Arera nascosto dietro il Ferrante passando per Pradella,Grabiasca,Diavoli,Tornello, Redorta-Scais finoa Tre Confini , Gleno malgina e infine il Torena. Sotto di noi, vicina tutta la cresta del Baione. Cirilassiamo al sole mangiando qualcosina, ancora qualche foto che la giornata è limpidissima e poi giù a rotta di collo per il canale che ha ormai smollato e che scendiamo velocenente faccia a valle. Mi giro a guardare il lato Nord della montagna, bellissimo di neve candida che luccica nel blu del cielo e pilastri di calcare beige…sognando Mengol Surprise. E continuo a girarmi incantato dalla bellezza e dalla luce di questa giornata. L’ultima foto che scatto al canale ormai quasi arrivati a fondovalle è di rara bellezza con la lucente striscia bianca abbracciata dalle braccia calcaree della montagna che sorreggono il cielo blu..e il tutto incastonato da una verde cornice di abeti. Grazie Montagna,grazie Nadir. Foto1 il canale dall’alto Foto2 picche all’uscita del canale Foto3 Il canale nordovest del Mengol
Report visto  2523 volte
Immagini             

[ Clicca sulla foto per ingrandire ]
Fotoreport