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Monte Bianco - Normale italiana, 18/07/2021 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | merenderos |
Regione | Valle d'Aosta |
Partenza | Val Veny (1700 m) |
Quota attacco | 3071 m |
Quota arrivo | 4810 m |
Dislivello della via | 1800 m |
Difficoltà | PD+ ( pendenza 35° / I in roccia ) |
Esposizione in salita | Varia |
Rifugio di appoggio | Rif Gonnella, bivacco Vallot |
Attrezzatura consigliata | N.d.alpinismo d'alta quota |
Itinerari collegati | nessuno |
Rischio valanghe | 2 - Moderato |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Eccezionale |
Commento | Gran bella normale, senza contare il fatto di essere sul tetto d’Europa, che già di per se, rende l’itinerario eccezionale. Scesi dalla normale francese, che però non regge il confronto con la salita dal Gonnella.
Condizioni del percorso davvero molto buone, nonostante il caldo alla partenza dal Gonnella all’ una di notte, e il vento forte dal Dom du Gouter alla cima. Partiti con l’idea di scendere dai tre monti, abbiamo ripiegato sulla normale francese causa condizioni non al top. Logisticamente se non si hanno 2 macchine non è il massimo. Si arriva in Val Veny, dove è possibile parcheggiare alla sbarra se si arriva molto presto, altrimenti si è obbligati a parcheggiare dopo i campeggi, e a prendere la navetta (ogni 30 min). Dalla sbarra si prosegue per strada fino alla cabane du Combal, e da qui a destra si arriva sulla morena sinistra del ghiacciaio del Miage. Si può scendere subito dentro al ghiacciaio coperto dai dietriti, oppure stare sulla morena e scendere verso la fine di questa. Nel ghiacciaio ci sono grossi bolli gialli nella prima parte, e poi ometti. Il percorso non è obbligato. Attenzione a qualche crepo ma si passa tranquillamente. Si percorre tutto il ghiacciaio superando il ghiaccio del Bianco e quello del Dom, sulle cui rocce di sinistra sorge il Gonnella ben visibile. Con larga curva verso destra ci si porta su queste rocce, e con percorso attrezzato (attenzione) si giunge al rifugio (4,30-5h) Dal rifugio si prosegue per sentiero e nevai fino a salire sul ghiacciao del Dom (al momento ben innevato). Si segue la traccia che, superando due brevi muretti di neve a 35, e qualche passo di misto facile (I-II), porta in cresta. Da qui la si segue con percorso in alcuni tratti aereo, fino ad un pianoro sotto il dome du Gouter. Si transita sotto la calotta del Gouter, e si arriva ad un grosso pianoro dove la via italiana si collega a quella svizzera. Si sale per ripido pendio, e si arriva al bivacco Vallot (4362m). Da qui verso destra si inizia la cresta delle Bosses che si segue fino alla cima (6-8h) DISCESA: Dalla normale francese. Si ritorna al bivacco Vallot, e da qui si segue la traccia che rimane sulla destra della calotta del Gouter. Si scende poi la parete, che velocemente porta ad una cresta nevosa. Seguendola si arriva al ben visibile rif Gouter. Da qui per sentiero attrezzato si scende fino al rifugio Tete Rousse (2-2.30 h). Fare molta attenzioni al sentiero che al momento è pieno di neve e sfasciumi, e all’attraversamento del Grand Couloir. Arrivati nella conca nevosa del rifugio, andare a destra verso una piccola casetta. Da qui scendere nella valle dietro, seguendo il sentiero bollato per il Nid D’Aiglè (qui non si trovano cartelli o paline). Arrivati poco sotto una sorta di baita in cemento, scendere verso sinistra, fino ad arrivare ad una strada carrozzabile. Andare a destra dove si trova la stazione del trenino a cremagliera (ultima corsa 6-6,30 pm). Col trenino si arriva fino a Bellevue (seconda fermata), e da qui con la teleferica si scende fino al paese. Tramite pullman si arriva fino a Chamonix. Eventualmente altro pullman per tornare a Courmayeur. Ultimo pullman dal centro di Courmayeur per la Val Veny alle 19. Foto1: Il ghiacciaio del Dome Foto2: Sul pianoro dopo il Gouter Foto3: La cresta della bosses |
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