Home Gallery
Reports
Scialpinismo
Escursionismo
Roccia
Ghiaccio e Misto
Mountain Bike
Archivio
Itinerari
Scialpinismo
Escursionismo
Roccia
Ghiaccio e Misto
Fenio...menali
Forum
Ricerca
   Croda Rossa d'Ampezzo, via Grohmann, 02/06/2009
Inserisci report
Onicer  al   
Regione  Veneto
Partenza  Malga Ra Stua  (1668 m)
Quota attacco  2800 m
Quota arrivo  3146 m
Dislivello della via  346 m
Difficoltà  AD ( pendenza 60° / II in roccia )
Esposizione in salita Varia
Rifugio di appoggio  Bivacco
Attrezzatura consigliata  2 picche, almeno 40 metri di corda (calate gia' attrezzate)
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Dal mio punto di vista, via di gran lunga piu' raccomandabile e sicura con le condizioni di oggi (neve dura, pericolo valanghe 0, temperature basse - andava bene anche un po' meno basse ...) rispetto che d'estate. Non ho salito le altre vie della Croda Rossa, ma credo di avere minimizzato i rischi per arrivare in cima. Sicuramente ho corso molti meno rischi oggi da solo (e chi mi seguiva fino a qui con il rischio di un dietro front alle prime difficolta' dopo oltre tre ore di fatica?) che lo scorso agosto con Gianpietro, amico-guida molto capace ed esperto, nonostante il tempo fosse perfettamente stabile anche allora. Spero che la relazione invogli altri ad andarci (magari con gli sci nella prima parte, ma per quello bisognera' probabilmente aspettare la prossima primavera) perche' a mio avviso ne vale veramente la pena.

Da Malga Ra Stua (raggiungibile per comoda strada aperta, quest'anno, fino al primo Sabato di Luglio) si raggiunge il Bivacco Dall'Oglio in Val Montesela. Il sentiero c'e', ma trovarlo e' un bel passatempo che diventa estremo se ci si prova con il buio. Oltre a leggere la relazione su http://www.magichedolomiti.it/ilpalo/lerosa/lerosa1.htm, consiglio di memorizzare le forme delle montagne ai due lati della valle in modo da aggiustare il tiro quando si arriva verso il limite del bosco.

Dal bivacco il percorso e' evidente: si risale la valle verso est puntando all'evidente forcella tra Crodaccia Alta a sinistra (tutte le indicazioni si riferiscono al verso di salita) e anticima nord della Croda Rossa a destra. Oggi niente neve fino al bivacco, neve dura dal bivacco in poi. Poco prima della forcella si vede a destra un'evidente conca rossa che sale verso un'altrettanto evidente forcelletta sulla lunghissima cresta che scende dall'anticima nord e chiude verso nord la Val Montesela. (La cresta stessa sarebbe piu' agevolmente raggiungibile per svariati altri canali piu' in basso, ma dopo credo ci sarebbe da divertirsi un bel po' per raggiungere la forcelletta.) Per provare a giungere fino qui sorridenti nel caso l'innevamento sia piu' abbondante rispetto ad oggi e' necessario avere gli sci.

L'unica cosa che non si vede guardando la conca rossa e' come uscirne, ma un camino dritto sotto la forcella c'e' davvero. Si risale la conca puntando verso la forcella (oggi evidente rigola pochi metri a sinistra rispetto alla linea di salita), su neve che dagli iniziali 40° passa ai finali 50° circa. Questa parte, senza neve, pur presentando solo difficolta' discontinue di I, e' di gran lunga la piu' brigosa della via Grohmann, soprattutto da scendere, ed il motivo per cui e' caduta in disuso. In cima alla conca si vede il camino di 60 metri circa che porta dritto in forcella. Fin qui si possono portare gli sci e la discesa fino a Ra Stua e' OSA, piu' in alto non ho idea se possano essere usati in discesa con condizioni ideali di innevamento (vedi seguito). Il camino d'estate e' di II grado su roccia migliore di quanto il colore possa fare immaginare, da arrampcare pero' con gli scarponi bagnati e sporchi di argilla. Con neve nella conca diventa una goulotte prevalentemente ghiacciata con pendenze dai 50° ai 60°. Si risale la goulotte, eventualmente deviando ai lati se il ghiaccio e' troppo poco o la neve inconsistente, notando sui due lati svariati cordoni per le calate (e per le soste in salita; solo all'inizio della goulotte non c'e' nulla) fino ad arrivare nei pressi della forcelletta. Oggi conveniva deviare a sinistra poco prima della forcelletta, il cui accesso era poco innevato (altro che temuta cornice!), per un canalino di neve a 50°, passando tra l'altro nei pressi dell'ultima calata attrezzata (che non e' proprio in forcella, il che rende in parte brigoso accedervi in discesa).

Arrivati (poco sopra) alla forcelletta, oggi si toglievano i ramponi e si traversava lungamente la parete sud-ovest per cenge e brevi salti (I), seguendo gli ometti e i segni, in leggera ascesa stando sotto la cresta di collegamento tra anticima nord e cima principale, fino a raggiungere la poco marcata sella tra le due. (Speravo che qui ci fosse neve perche' sarei andato piu' veloce, ma l'unico nevaio sopra era inutilmente in alto, non so se con ottime condizioni questo traverso sia percorribile in discesa con gli sci, comunque sarebbe almeno OSA+ vista la pendenza e il salto sotto.) Poco prima della sella, oggi si rimettevano i ramponi, raggiungendola per un traverso su neve (e poco ghiaccio). Dalla sella si segue la cresta verso sud-est, deviando principalmente sul suo lato sinistro per aggirare i torrioni. Un primo bel canalino a 55° circa sembra portare sulla cima, ma mancano ancora la spaccata (I) ed il camino finale di 10 metri (II+). Quest'ultimo oggi era senza neve fino all'uscita del passaggio piu' scomodo, poi ghiacciato (ma poco ripido), quindi andava fatto con i ramponi. In ogni caso, anche non facendo un tiro di corda e' possibile passare un cordone sul masso a sinistra del leggero strapiombo ed autoassicurarsi con una longe per il breve passaggio.

Dalla cima si ripercorre l'itinerario a ritroso con una doppia di 10 metri sul camino finale (chiodo di calata sulla sinistra orografica) e con svariate calate ai lati della goulotte, la prima, come detto, un po' sulla destra orografica della forcelletta. Con una corda da 40 metri le ho fatte tutte (anche da meno di 10 metri), non sapendo esattamente quando fosse la successiva; probabilmente gia' con 50 metri se ne possono saltare alcune. In ogni caso l'ultima calata che porta sulla conca e' di 20 metri esatti. Poi si scende la conca, oggi faccia a monte ma in completo relax, soprattutto pensando a quale esperienza psichedelica sia scenderla senza neve! In caso di nebbia l'unica parte che credo possa dare problemi e' la traversata della parete sud-ovest, perche' non e' difficile orientarsi ma se si e' piu' in alto o in basso di dove si dovrebbe puo' essere problematica. Dalla forcelletta in giu' impossibile perdersi.

Foto 1: la goulotte vista dalla forcelletta

Foto 2: la cresta finale dalla sella

Foto 3: il camino finale
Report visto  2561 volte
Immagini             

[ Clicca sulla foto per ingrandire ]
Fotoreport  Clicca qui per andare al foto-report