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   monte madonnino invernale 1998, 22/06/2006
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Onicer  oscarrampica   
Regione  Lombardia
Partenza  carona  (1100 m)
Quota attacco  2300 m
Quota arrivo  2502 m
Dislivello della via  200 m
Difficoltà  PD ( pendenza 40° )
Esposizione in salita Nord-Est
Rifugio di appoggio  calvi
Attrezzatura consigliata  picca e ramponi
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento L’1dicembre del 1998, parto da lodi dove risiedo da ottobre essendomi appena sposato. Ho voglia di riprendere con l’alpinismo invernale e come meta scelgo il Monte Madonnino. Arrivo a Carona, bel paesino della Val Brembana che tante volte mi ha visto arrivare in bicicletta, prima che potessi acquistarmi la mitica Alfasud. Parto dal paese alle 9.30 iniziando a camminare sul ripido fino al bel borgo di Pagliari (10’) e alla sua bella fontana.Alle 10.45 transito per il bel pianoro della Baita Almentarga tralasciando il bivio per il Longo, fino ad arrivare al rifugio Calvi a mezzogiorno,posto in splendida posizione al centro di una bellissima conca circondata da alcuni dei più frequentati monti della zona (Aga, Poris, Grabiasca, Madonnino, Cabianca, Vallerossa, Monte dei Frati, ecc..). E’ una giornata fantastica e dopo pranzo il silenzio e la solitudine mi conducono nell’incanto dei ricordi dei tanti bei momenti passati nel locale invernale dove salivo per cercare un senso alla vita che a valle facevo fatica a trovare. Poi alle 14 mi scuoto dal torpore, scendo nella conca sottostante e imbocco l’ancor visibile nella neve sentiero n. 226, che mi condurrà al Passo della Portula attraverso una serie di conche e conchette. Arrivo così al Passo della Portula alle 14.45 e da qui proseguo fino al Passo del Portulino (2305 Mt) che raggiungo 10 minuti dopo. La neve finora non ha rallentato eccessivamente il mio passo ma ora devo risalire la ripida dorsale nord e inizio ad usare la piccozza; la neve è dura ma riesco a segnarla bene con gli scarponi, senza ramponi. Il percorso è molto faticoso e ripido, ma è lo sforzo finale. Arrivato alla spalla, procedo sulla per arrivare ai piedi della piccola madonnina sulla panoramica cima che tocco alle 15.45. Piccola sosta, niente foto perché ho scordato la macchina fotografica e vista la tarda ora invernale inizio la discesa sulle tracce della salita, prestando attenzione al primo tratto ripido vs il Portulino, poi mi butto a scendere a saltoni e alle 17 sono già al Calvi. Preparo la frontale che accenderò dopo poco e al buio ma in compagnia delle stelle rientro a Carona per le 18.45.
Circa un mese dopo ritorno con mio fratello, a confronto c’è tantissima neve e partiti da Carona alle 8,siamo al Calvi per le 11. Pausa lunga con pranzo fino alle 12 e ripartenza tragicomica con Walter che senza ciaspe continua a sprofondare nella conca dietro il rifugio suscitando il tifo e le risate degli avventori del Calvi cui avevamo spiegato le nostre intenzioni. Riusciamo ad arrivare al Passo della Portula con immense fatiche , io davanti a fare da spazzaneve e walter dietro a seguire la traccia ma poi desistiamo perché ormai siamo due pupazzi di neve stremati dalla battaglia con Biancaneve troppo forte e alta per noi.
Foto 1 Vs il Portula Foto 2 la cresta finale Foto 3 la madonnina

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