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Monte Secco di Ardesio, parete NE, 08/02/2020 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | luca.trovesi |
Regione | Lombardia |
Partenza | Albareti di Ardesio (826 m) |
Quota attacco | 1150 m |
Quota arrivo | 2267 m |
Dislivello della via | 1100 m |
Difficoltà | TD- ( pendenza 80° / IV+ in roccia ) |
Esposizione in salita | Nord-Est |
Rifugio di appoggio | Nessuno |
Attrezzatura consigliata | Da alpinismo su ghiaccio ed eventuale ritirata |
Itinerari collegati | nessuno |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Eccellenti |
Valutazione itinerario | Eccezionale |
Commento | Si tratta della parete più alta della mia amata Valcanale... Ogni volta che si ammira la sua immensa sagoma durante le escursioni in alta Val Seriana, la sensazione di sgomento si mescola al sapore dell’entusiasmo di un’eventuale salita. Specialmente quando il primo sole del mattino infiamma la sua parte apicale, essa sfoggia tutta l’eleganza di una grande parete dolomitica.
Le condizioni sono veramente eccellenti, il vento degli ultimi giorni deve aver pulito bene i tratti rocciosi e pressato parecchio la neve che, al nostro passaggio, si presenta perfetta. Attacchiamo la parte sinistra del nevaio e senza grandi difficoltà ci portiamo, obliquando prima verso sinistra e poi destra, all'unico passaggio obbligato della salita, di IV grado in roccia, poco proteggibile. Per successivi pendii di mughi e neve/isiga ci arrampichiamo fino alla prima cengia. Superatala, torna molto utile la precedente esplorazione di Yannick il quale consiglia di salire per un canale sulla destra: esso è tuttavia sbarrato nella sua parte superiore da una divertente goulotte di ottimo ghiaccio e misto. La cengia superiore è più ampia e permette facilmente di guadagnare 150 metri di quota, in direzione di uno stupendo coloir di 200 metri. Usciti dalle difficoltà maggiori rimangono da affrontare gli ultimi più appoggiati pendii che portano in cima al vero Monte Secco. La parete ci ha tenuto impegnati per ben 10 ore: l’intensità della scalata mi ha letteralmente fatto esaurire le energie per cui scendo da solo verso la Baita del Fop e poi a Parre dove mi aspettano i due amici scesi dalla Cresta Est del Secco e poi ad Albareti per riprendere l’auto. Forti Asso e Yannick su ghiaccio/misto, che mi hanno letteralmente ‘tirato su’ nei punti più difficili ed esposti! Grazie a Yannick per aver proposto e ritentato la salita di questa parete dopo due tentativi precedenti. In futuro, allorché volgeremo lo sguardo a questa muraglia abbozzeremo in viso quel malizioso sorriso dell’alpinista consapevole di aver superato una grande arrampicata. Mòla mia, leù! Foto 2: il tracciato nella parte alta (dopo la seconda cengia) Foto 3: il passaggio più bello della parete |
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