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Durrenhorn - Nadelhorn, in traversata, per la Nadelgrat, 30/06/2019 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Fedora |
Regione | Svizzera |
Partenza | Saas Fee (3330 m) |
Quota attacco | 3600 m |
Quota arrivo | 4327 m |
Dislivello della via | 1400 m |
Difficoltà | AD ( pendenza 50° / III in roccia ) |
Esposizione in salita | Varia |
Rifugio di appoggio | Mischabelhutte |
Attrezzatura consigliata | Corda da 30m, qualche friend e cordino, 2-3 rinvii. Utili 2 piccozze |
Itinerari collegati | Durrenhorn - Nadelhorn, in traversata (4327m), per la Nadelgrat |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Eccezionale |
Commento | Difficile commentare in poche righe una cavalcata come questa… Lunga, faticosa per via delle diverse salite e discese, l’alta quota (quasi sopra i 4000m), le condizioni che possono essere imprevedibili in alcuni tratti, l’esposizione di alcuni punti delle creste, la roccia non sempre buona… E poi la lunga discesa fino a Saas Fee… Insomma, servono grandi motivazioni, soci affiatati e tanta voglia di far fatica! Ma la soddisfazione finale e l’ambiente superlativo ripagano di tutto, come sempre. Partenza alle 2 dalla Mischabelhutte (splendido rifugio… ma 70 euro a testa è davvero troppo!). Raggiunta la neve il rigelo è già buono. Salita al Windjoch senza problemi, così come la lunga discesa di 300m sul versante opposto (45°). La crepaccia terminale si supera abbastanza bene, anche se bisogna fare un saltino. Poi neve bella dura sul ghiacciaio. Comincia a schiarire e così riusciamo a “giudicare” le condizioni dei due possibili canali: dopo una lunga riflessione… optiamo per il secondo (La Selle, in quanto il primo, che porta al Dirrujoch, nella parte finale è totalmente secco), mentre 2 ragazzi ci precedono. Le condizioni sono migliori del previsto su buona neve. Il sole spunta quando siamo già a tre quarti di canale ed è uno spettacolo... Con questa opzione del secondo canale, si fa anche un giro più completo per salire al Durrenhorn, e molto più interessante. Salita divertente per la cresta N, con passaggi di II/III-, che percorriamo sempre slegati. Dalla vetta, purtroppo, anziché scendere sul filo di cresta, seguiamo i 2 ragazzi e ci avventuriamo su un terreno molto infido e sfasciumoso (direi davvero marcio e sconsigliato!). Appena riusciamo torniamo a sx riprendendo così la cresta e andando via veloci verso il Dirrujoch, da dove saliamo poi all’Hoberghorn. La neve è presente solo in brevi tratti, ma ogni volta occorre mettere i ramponi (in tutto almeno 5 o 6 volte). La salita allo Stecknadelhorn è anch’essa su rocce a tratti solide a tratti decisamente meno; bisogna quindi stare sempre concentrati e attenti anche nei tratti più semplici. Dallo Stecknadelhorn raggiungiamo la base del torrione finale del Nadelhorn. Il delicato e ripido traverso a sx è ghiacciato e avendo noi solo una piccozza, decidiamo di superare il gendarme (III°, utile qualche friend). Superato questo tratto, arriviamo nei pressi della normale al Nadelhorn. Ma è già piuttosto tardi, siamo stanchi e con pochissima acqua; inoltre è un 4000 che abbiamo già salito, quindi decidiamo di scendere dalla normale, dove in alcuni tratti si sfonda un po’. Tornati al rifugio dopo più di 13h di tour e una pausa che letteralmente ci rigenera, non ci resta che sobbarcarci l’estenuante discesa dal ripido sentiero fino a Saas Fee, dove giungiamo alle 19,30.
Grazie ai miei soci per la compagnia in questa stupenda avventura, Ivana e Fabio. FOTO 1: L’alba ci colpisce mentre saliamo la parte alta de La Selle, per poi percorrere la cresta N del Durrenhorn. FOTO 2: Dalla base del torrione finale verso il Nadelhorn, sguardo all’indietro sullo Stecknadelhorn e, in secondo piano, l’Hoberghorn. FOTO 3: Dal Windjoch si vede quasi tutta la nostra cavalcata in cresta, dal Durrenhorn (con il canale di accesso “La Selle” da noi salito) allo Stecknadelhorn. |
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