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   Pizzo Coca, Parete Ovest, 31/03/2019
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Onicer  Brecchy   
Regione  Lombardia
Partenza  Valbondione (Fraz.Grumetti)  (950 m)
Quota attacco  2400 m
Quota arrivo  3050 m
Dislivello della via  550 m
Difficoltà  AD+ ( pendenza 60° / II in roccia )
Esposizione in salita Ovest
Rifugio di appoggio  Rifugio Mario Merelli al Coca (locale invernale)
Attrezzatura consigliata  Normale da alpinismo
Itinerari collegati  Pizzo Coca (3050m), parete Ovest
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento FINALMENTE!
Una salita che volevo fare da almeno un paio di anni ma c'era sempre qualche tassello che non andava: o le condizioni, o le gambe, o la testa, o la mancanza del tempo oppure di quella del socio... Quest'inverno era ancora lì e come sempre faccio girare la voce a chi, negli ultimi anni, condivide con me memorabili giornate in montagna; purtroppo però non si riesce a combinare nemmeno stavolta così mi ritorna nella mente l'idea (già avuta ma mai portata avanti) di farla in solitaria, ovviamente in giornata, come piace a me. Dopo un paio di sgambate e parecchi momenti di riflessione, mi decido di tentarla domenica, visto anche il peggioramento meteo previsto (e arrivato) per questa settimana... La sveglia puntata alle 1.45 mi pare irreale, ma alle 2.30 parto da casa; parcheggio l'auto a Grumetti alle 3.40, sistemo lo zaino e alle 4.00 mi avvio nel bosco. C'è buio pesto, non fa freddo e dopo qualche minuto, tolgo già uno strato.
Le stelle, lo scorrere dell'acqua e il fruscio delle foglie mi fanno compagnia...
Ad un certo punto un rumore, sordo, dietro di me; mi volto e vedo una ventina di occhi grigio-verde che mi fissano immobili: metto a fuoco la situazione e tra gli alberi, con un po' di stupore (e sollievo) noto un piccolo branco di stambecchi che si volta e si dirige verso Maslana; forse nel vedermi erano più stupiti loro di me... Riprendo a salire di buon passo e alle 5.10 sono al Rifugio Mario Merelli al Coca; mi fermo una decina di minuti per calzare gli scarponi che avevo legato allo zaino perché da qui comincia la neve, ed è bella dura. Accolto da una leggera brezza che scende dal passo, rimetto uno strato, scatto un paio di foto e con l'alba che mi accompagna, alle 5.50 raggiungo il lago di Coca. Anche qui un paio di foto alla pittoresca conca dei giganti con le sue cime infuocate dal sole; metto i ramponi, un sorso di thè caldo e alle 6.05 comincio a salire sulla sinistra da un canaletto che incide la fascia rocciosa basale; una pernice bianca cammina per tutto il canale qualche metro davanti a me, poi s'invola. Appena sopra si apre la parete vera e propria e dove le pendenze cominciano a farsi sentire sul serio, tolgo anche le piccozze. Do uno sguardo rapido agli appunti che porto con me e salgo in maniera continua voltandomi ogni tanto ad ammirare il panorama; la Est del Redorta in particolare. A metà parete scorgo la goulotte, ma essendo da solo, non mi passa minimamente per la testa l'idea di salirla; sarà un arrivederci. Prendo allora il pendio di destra "scavalcando" una spalla parzialmente scoperta, che mi ricorda la solita qualità della roccia, e risalgo i pendii su neve ottimamente portante dove picche e ramponi lavorano a dovere. Alle 8.20 raggiungo così la cima con la croce sommersa per metà dalla neve, il panorama è fantastico. Mangio qualcosa e scambio due parole con quattro ragazzi che hanno anche loro salito la Ovest, dormendo all'invernale. Passa una buona mezz'ora e ci apprestiamo a scendere ancora dalla parete visto che, come era prevedibile, la neve sulla normale comincia a mollare. In un'ora e venti mi ritrovo al laghetto, con 2/3 della discesa fatta rivolto faccia a monte. Mi fermo ad un grosso masso a sistemare l'attrezzatura, ancora con lo sguardo attratto verso la via appena salita. Aspetto i ragazzi e assieme, raggiungiamo il rifugio da dove poi preferisco scendere diretto senza fermarmi, per evitare che la stanchezza cominci a farsi sentire... Alle 12.15 sono di nuovo all'auto.
Per oggi va più che bene così e l'ora legale, per me, comincia rigorosamente da domani...
Giornata spettacolare sotto tutti i punti di vista!
Via tecnicamente mai tanto difficile (pendenze di 50°-55°), ma dove bisogna sapersi un po' orientare per prendere la giusta direzione sia in salita che in discesa (in parete da farsi per 2/3 faccia a monte); in giornata sono tra l'altro 2100 metri di dislivello...
Aver finalmente salito questa via da solo, come chi tra l'altro mi ha insegnato tanto, per me ha voluto dire molto...
Un saluto alle due cordate incontrate in vetta.
Un saluto anche a chi non c'era ma in fondo, era come se fosse lì vicino a me.
Partecipanti: da solo
Foto1: sguardo verso il basso
Foto2: sguardo verso l'alto
Foto3: vetta
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