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   Pizzo Stella, canalone centrale, 30/03/2019
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Onicer  maurizio1972   
Regione  Lombardia
Partenza  Fraciscio, fraz di Campodolcino  (1400 m)
Quota attacco  2760 m
Quota arrivo  3163 m
Dislivello della via  400 m
Difficoltà  AD ( pendenza 50° / II in roccia )
Esposizione in salita Nord
Rifugio di appoggio  Rifugio Chiavenna (chiuso)
Attrezzatura consigliata  2 piccozze, ramponi, casco e corda
Itinerari collegati  Pizzo Stella (3163m), canalone centrale
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Bellissima giornata. Da tempo pensavo a questo itinerario e la proposta di Ale ha posto termine alla pausa di riflessione che si erano concesse le mie piccozze. L’esposizione del canale è Nord e normalmente sarebbe un po' prematuro affrontarlo a fine marzo. In effetti sarà tutto da tracciare… Ma viste le temperature e l’inverno secco, ormai molti itinerari è meglio anticiparli. L’incognita è data da come il vento della settimana abbia lavorato la neve. Inoltre le termiche in forte rialzo suggeriscono una tremebonda sveglia alle 2.30. Il canale comunque fino alle 11 è in ombra. Come sempre il pensiero è “chi me lo fa fare?”, anche per la soggezione verso quel mondo di vette che inghiotte la strada, che parte spavalda a 3 corsie e quando incontra i monti si fa piccina… Poi col buio si parte da Fraciscio, si ammira la luna che va a nascondersi dietro le creste e lascia la scena all’alba, che incendia il Pizzo Quadro alle nostre spalle. La neve parte da subito, non c’è ghiaccio, solo un leggero rigelo notturno, tanto basta per non sprofondare. La neve è ancora tanta, anche in basso e ci fa capire che la cima non sarà scontata. Arrivati all’Alpe Angeloga (2044mt) infatti il vento gelido ci fa capire che qui è ancora inverno… Qualche vecchia traccia sparisce, rimangono solo le linee degli sci, anch’esse fugaci, mentre il manto nevoso cambia e si fa meno portante e più farinoso. Arriviamo al punto chiave: un traversino ascendente che adduce al canale vero e proprio. Le rocce basali ogni anno si liberano prima dalla neve e spesso bloccano l’accesso al canale. In questo periodo si passa ancora bene, il problema è che qui la neve non ha avuto tempo di trasformarsi ed il vento ha creato insidiose croste e un fondo tutto da cercare con i ramponi. Sul ripido questa neve non è il massimo, e lascio il testimone della tracciatura all’esperienza di Ale, che trova il modo di gradinare. Perdiamo un po' di tempo, ma una volta nel canale avanziamo spediti e più tranquilli. La parte alta del canale ritorna su pendenze moderate e sotto cresta nuovamente troviamo accumuli e sastrugi da vento, che fanno tribolare solo per qualche passo in uscita. Dopo tanta ombra finalmente usciamo al sole. Su questo versante la differenza termica è notevole, non fosse per un po' di vento freddo. Poi percorriamo gli ultimi metri di cresta panoramica, arrivando dopo poco meno di 5 ore in vetta. Soli su tutto l’itinerario e soli a goderci la vetta: un privilegio. Per scendere valutiamo la cresta Nord verso il canale Federica, ma la neve è pessima, scendiamo allora verso il lago di Lei per aggirare la cresta stessa. Ci sorgono però dubbi sullo sbocco del Federica e nel frattempo il sole inizia a cuocere i versanti ed entrare nei canali. Intanto sale un gruppetto di scialpinisti dalla Val di Lei a cui proviamo a chiedere lumi, ma nessuno è salito da Nord. Io non sono molto convinto, per cui dopo esserci consultati, ritorniamo in vetta facendoci 100 mt di dislivello aggiuntivi. Prendiamo quindi la Normale, anch’essa non tracciata e nel primo traverso, non banale. La neve è tutto sommato buona e rimarrà tale anche tornando a Nord. Prima dell’Alpe Angeloga invece diventa, da colla ad acquitrino. Ho così caldo che non riesco neppure a fermarmi al sole… Poi nuovamente in discesa nel bosco a ributtarci nella civiltà…
Un saluto a Syd incontrato al parcheggio di Fraciscio (dove ha temuto per le chiavi…)
Foto 1 – Il Canale Centrale
Foto 2 – Nel canale
Foto 3 – Vetta
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