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   Traversata corni di San Fermo e del Negrino (via Gheza), 23/03/2019
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Onicer  Beps65   
Regione  Lombardia
Partenza  Navertino (Borno)  (1000 m)
Quota attacco  2000 m
Quota arrivo  2352 m
Dislivello della via  400 m
Difficoltà  AD- ( pendenza 40° / III in roccia )
Esposizione in salita Varia
Rifugio di appoggio  Nessuno
Attrezzatura consigliata  NDA - Utile corda da 50m
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento A distanza di qualche mese, ritentiamo questo giro, su creste che offrono svariate possibilità sia di salita che di discesa nei diversi canali (a sud), l’ambiente ancora parzialmente innevato e la via in questo periodo non è per nulla da sottovalutare. Da Borno, il gruppo Camino appare estivo e fin quando non si entra nel vallone oltre la chiesetta degli alpini, non si tocca neve, consentendo un avvicinamento veloce. Qui visto l’innevamento continuo e il fondo ben rigelato prendiamo la decisione di tentare il giro partendo dai corni di San Fermo, seguendo fedelmente la via Attilio Gheza. Mettiamo i ramponi e via fino in cresta dove l’esile sentiero è quasi completamente pulito, tolti i ramponi saliamo senza particolari problemi fino all’anticima del primo Corno, ora inizia la via vera e propria, i cambi sono continui, tratti innevati che riusciamo a passare con la sola picca, tratti di ghiaccio, e tratti puliti, cosi fino ai due grandi corni di San Fermo. Ora la via che ben conosciamo in estivo, ci mostra il suo aspetto piccante, abbiamo con noi una corda da 30m e la utilizziamo sfruttando i numerosi spit con anelli resinati, in quanto la roccia in ombra si presenta a tratti ghiacciata o coperta di neve, procediamo con cautela, i 15m delle doppie non sono sempre sufficienti e siamo costretti a più calate corte, per fortuna ricordiamo bene la via, in un paio di punti infatti, scaviamo nella neve e rompiamo il ghiaccio che ha incrostato o nascosto gli anelli di calata. Arriviamo alla sella tra i corni di San Fermo e quelli del Negrino, ora sappiamo che la via fino al primo, sarà tutta pulita e conosciamo bene il resto avendolo salito lo scorso dicembre, infatti in meno di mezz’ora siamo sull’ultimo corno, una bella tappa rilassante e giù, mezz’ora più tardi siamo di nuovo al colletto. Il canalino si presenta ghiacciato, picca e ramponi fino a toccare il ghiaione sottostante, la neve buona, in poco raggiungiamo la chiesetta degli alpini dove cambiato assetto, ci apprestiamo all’ultima discesa nel bosco fino alla rilassante tappa enogastronomica all’agriturismo di Navertino.
Giro favoloso, in ambiente solitario e dolomitico, le difficoltà in roccia sono max IV grado, ma fatti in senso inverso, noi avendo azzerato con delle calate ci siamo trovati difficolta di III, quindi direi AD- nel nostro giro.
Foto: sulla via.
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