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   Pizzo Porola, canale Est-Sud-Est, 05/01/2019
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Onicer  LorenzOrobico   
Regione  Lombardia
Partenza  Valbondione  (950 m)
Quota attacco  2300 m
Quota arrivo  2850 m
Dislivello della via  550 m
Difficoltà  3+ / IV
Esposizione in salita Sud-Est
Rifugio di appoggio  Coca
Attrezzatura consigliata  2 corde da 60m, 4-5 viti corte, nut e friend, qualche chiodo da roccia
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Come dice Fabrizio una splendida "giornata alpina" nel cuore delle Orobie.

Partiamo da Valbondione alle 6 in punto e con la frontale saliamo senza fretta al rifugio Coca e poi all'omonimo lago. Fa molto freddo e un timido sole si presenta all'orizzonte, mascherato da spesse velature che tinteggiano il cielo di rosa. L'attacco del canale è ben evidente, una grossa conoide proprio a destra della base del canale Centrale dello Scais.

Calziamo i ramponi, ci imbraghiamo e ci infiliamo nel canale in pieno sole tra muraglie di roccia compatta. L'ambiente è fantastico e la neve dura e plastica, saliamo le prime gobbe e rigonfiamenti felici come due bambini fino alla base del primo salto difficile. Un bel muro solare di 15m su ghiaccio bianco / neve pressa a 80° (foto 1) con uscita in leggero strapiombo causa "tappo" con vuoto sotto. Il ghiaccio non è il massimo per proteggersi, ma picche e ramponi entrano a meraviglia. Proseguo nel canale per altri 25m e sosto a destra su friend. Il tiro successivo propone due salti di 8-10m in sequenza con ripiano intermedio. Primo muro su neve pressa con sezione quasi verticale, il secondo offre una splendida arrampicata in camino con toppe di ghiaccio sottile, veramente bello. Bisogna tenere presente che non c'è un granché per proteggersi. Esco e con lunga sgroppata raggiungo una roccia strapiombante in pieno sole in alto a destra dove attrezzo una sosta con dadi e friend, mentre Fabrizio è già partito per darmi corda.

Qui il canale principale piega a destra e si infila in uno stretto e suggestivo budello, che si percorre su ottimo ghiaccio a 50° con brevi risalti a 65-70°, poi pian piano (ad un bivio stare a destra) si entra in un grande canale che porta verso la vetta. Lo seguiamo lungamente su neve buona e qui iniziano i problemi con il vento che sotto ci aveva completamente risparmiato. Siamo sopra la linea della cresta che sale dal Passo di Coca e lo sfondamento da Nord ci investe in pieno. La mia testa ci mette pochissimo a decidere che è meglio scendere subito, quindi superiamo a destra un bel muro a 60-65° tra le rocce su bellissimo ghiaccio che ci porta di nuovo al sole e sulla cresta che scende dalla normale, che conosciamo bene.

Ci rannicchiamo sotto un grosso sastrugio al sole e sottovento, mettiamo a posto il materiale, indossiamo i piumini e ci fiondiamo giù al ghiacciaio del Lupo per risalire quindi al Passo di Coca, dove finalmente ci possiamo rilassare al sole e al riparo dalle raffiche (foto 3). Discesa dal Passo su neve abbastanza rognosa (crosta ghiacciata che si sfonda ad ogni passo), qui vorremmo avere gli sci ai piedi, ma alla fine si tratta solo di scendere con calma.

Ci godiamo ancora un po' di sole sopra il Lago di Coca e poi non ci resta che scendere per il sentiero del rifugio e andare a berci una birra al bar di Gandellino, dove il Conte si lancia in un'interessante dissertazione su piercing e tatuaggi con le ragazze del bar.

Con Fabrizio Righetti.
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