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   Cervino wireless, 22/10/2018
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Onicer  funfunfunfzig   
Regione  Svizzera
Partenza  Zermatt  (1600 m)
Quota attacco  3260 m
Quota arrivo  4478 m
Dislivello della via  1200 m
Difficoltà  AD ( pendenza 45° / III in roccia )
Esposizione in salita Nord-Est
Rifugio di appoggio  HornliHutte
Attrezzatura consigliata  NdA, mezza corda da 50 o 60
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Ci sono 1000 buone ragioni per salire il Cervino senza impianti, due però le battono tutte, primo: come fai a perderti un sentiero che si chiama la ‘Via dei larici’ a fine ottobre, con la vista della Nord incastonata in un tripudio di colori,,, secondo: il sottile piacere di spendere quasi zero nel posto più caro delle alpi.
L’invernale della Hornli è un hotel, luce e riscaldamento, si sta bene anche senza coperte e poi, obiettivamente, è un posto pazzesco. La Solvay ha sia coperte che toilet in zona separata (e anche lei sta in un posto pazzesco).
Ringrazio Fabio per aver condiviso questo piano. Il primo giorno siamo saliti allo Schwarzsee per il ‘LaercherWeg’, che da solo valeva il giro; poi, giunti alla Hornli, abbiamo perlustrato la via fino all’Auf dem Turm, come correttamente suggerito sui siti. Il giorno dopo siamo partiti verso le 5.45 - altre due cordate in via, un trio di turbo-austriache e una coppia belga: noi in cima alle 11.30. Il temuto vento da Nord ha reso un po’ comica la conquista . Prima di tutto, ci siamo legati al collo di San Bernardo giusto per avere un senso di stabilità (dai segni sulla statua, non eravamo i primi),,, poi abbiamo cominciato a comunicare a gesti, la cosa non funzionava un granché. Sulla cresta era montata una gran cornice di circa 1,5/2 metri, allora ci siamo posizionati sotto, verso sud: protetti dal cornicione, veniva voglia di stare in costume e accendere la radiolina: se però tiravamo su la testa, venivamo investiti da una bava terrificante e ci voleva il casco da astronauta,,,, Alla fine non abbiamo ‘calcato’ la cima ma gli abbiamo dato una botta di testa, ci è parso sufficiente. Quanto alla croce sulla vetta italiana, con gesti questa volta chiarissimi abbiamo concordato che va alla prossima.
Discesa interminabile e costantemente sull’attenti. Per chi come noi non avesse mai salito il Cervino e non avesse gente davanti a mostrare la via, suggeriamo (1) studiarsela bene(2) dotarsi di una mezza da 50/60 mt che può rivelarsi mooolto utile a cavarsi d'impiccio. Al rientro, veloce ronfatina interrotta ciclicamente da una coppia di polacchi campione mondiale di peti d’altura, poi alle 3.30 siam scesi verso Zermatt da un itinerario alternativo e sotto una super stellata. A completare la raccolta di nazionalità, in cammino per la ferrovia ancora al buio, c’erano quasi solo cinesi,,,
Foto 1: per la via dei Larici
Foto 2: Cervino dall’inizio della cresta Hornli
Foto 3: In cima verso Ovest
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