Home Gallery
Reports
Scialpinismo
Escursionismo
Roccia
Ghiaccio e Misto
Mountain Bike
Archivio
Itinerari
Scialpinismo
Escursionismo
Roccia
Ghiaccio e Misto
Fenio...menali
Forum
Ricerca
   Traversata Tredici Cime: Monte Cevedale > Pizzo Tresero, 28/07/2018
Inserisci report
Onicer  d.ari   
Regione  Lombardia
Partenza  Parcheggio dei Forni  (1170 m)
Quota attacco  3100 m
Quota arrivo  3796 m
Dislivello della via  3640 m
Difficoltà  PD+ ( pendenza 35° / IV in roccia )
Esposizione in salita Varia
Rifugio di appoggio  Rifugio Casati, Rifugio Vioz
Attrezzatura consigliata  Da ghiacciaio: ramponi, picozza, corda
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Siamo partiti sabato pomeriggio dal parchegio dei Forni diretti al Rifugio Casati; ricordarsi di fare il biglietto per il parcheggio a Santa Caterina, noi abbiamo lasciato una macchina a Santa Caterina e una al parcheggio dei Forni. Seguiamo la strada che prima porta al Rifugio Pizzini e poi per un ripido sentiero alla Casati.
Sviluppo 8,60 km

Dislivello positivo 1100m
Tempo impiegato: 2h 40min

Domenica sveglia alle ore 05.00 e dopo la colazione ci siamo diretti al Monte Cevedale seguendo la traccia presente, impiegando 1h e 20; si sorpassa il terminale senza nessuna difficoltà. Da lì si scende verso sud prima su ghiacciaio e poi in seguito prendiamo la cresta rocciosa mai difficile, che percorriamo senza ramponi; raggiungiamo il Monte Rosole in 45min.
Scendiamo raggiugendo il bivacco e ripreso il ghiacciao calziamo i ramponi e torniamo a salire percorrendo il versante del ghiacciaio; dopo alcuni dossi raggiungiamo la cima del Palon de la Mare in 1h e 45min e da qui vediamo interamente la nostra traversata. Ridiscendiamo per la dorsale rocciosa (non abbiamo tolto i ramponi, ma forse sarebbe stato meglio farlo) e raggiunto il ghiacciaio iniziamo l'ultima salita di giornata che ci porta al Monte Vioz in 1h e 45min, restando sempre su ghiacciaio. Da qui scendiamo e in breve raggiungiamo il Rifugio Vioz.
Sviluppo 10,60 km
Dislivello positivo
1100m
Dislivello negativo
830m
Tempo impiegato: 5h 50min

Lunedì sveglia ore 4.00 e dopo la colazione ci mettiamo subito in cammino (sarà una lunghissima giornata!). Risaliamo al Monte Vioz, raggiungiamo la Cima Linke in 25min e da qui inziamo una discesa su rocce ripide e inconsistenti che impiega molto tempo. Arrivati finalmente al Colle Vioz iniziamo la salita alla Punta Taviela, ben segnalata su sfasciumi e rocce inconsistenti, attrezzata in due punti con delle catene; arrivati in cima a questo primo dosso calziamo i ramponi e ripreso il ghiaccio raggiungiamo la cima tenendoci sempre vicini alla cresta in 2h e 40min. Da qui ci dirigiamo alla Cima di Pejo, con tratti alternati di neve e rocce e impieghiamo 40min.
Togliamo i ramponi e ci dirigamo verso la Rocca di Santa Caterina che raggiungiamo in 30min superando un paio di passaggi un poco difficili. Da qui inzia la parte più tecnica e impegnativa della giornata. Nella discesa si percorre interamente la cresta, mantenendoci quasi sempre nel versante sud-est e superiamo molti tratti esposti e impegnativi, alcuni attrezzati con corde e scalini. Terminata questa infida cresta ricominciamo la salita alla Punta Cadini senza nessuna difficoltà in 2h e 10min. Da qui scendiamo velocemente per sfasciumi, ricalziamo i ramponi, e ci dirigiamo verso il Monte Giumella tra pezzi di ghiacciaio e di misto. Nell'ultimo tratto prima si soprassa un breve tratto di ghiaccio e poi delle rocce sempre inconsistenti ci portano in vetta in 1h e 40min. Da qui riscendiamo al ghiaccio e iniziamo la salita al San Matteo impiegando 55min. Inizia poi una cresta nevosa, piuttosto ripida che percorriamo e al termine aggiriamo la cresta rocciosa scendendo per un tratto ripido e un pò delicato. Superato questo tratto inizia un susseguirsi di tratti rocciosi e nevosi, con versanti molto ripidi e impressionanti, che ci portano prima alla Cima Dosegù in 1h e 30 e poi alla Punta Pedranzini in 55min. Da qui per facili rocce e sfasciumi scendiamo e risaliamo al Pizzo Tresero in 35min. Finalemente l'ultima cima di giorntata è raggiunta. La traversata in cresta è durata 12 ore e abbiamo percorso 17km con alcuni tratti molto impegnativi. Dal Pizzo Tresero scendiamo direttamente dalla cima con direzione Santa Caterina, seguendo qualche ometto che troviamo qua e là; prima su sfasciumi, poi sorpassiamo alcuni tratti attrezzati con una corda e raggiungiamo un vecchio rifugio. Da qui seguiamo il sentiero che parte poco sopra il rifugio e scendiamo per un lunghissimo sentiero. Raggiungiamo la macchina in 3h e 20min, stremati ma soddisfatti per la traversata compiuta!
Sviluppo 25,20km
Dislivello positivo 1470m
Dislivello negativo 3220m
Tempo impiegato 15h 45min

Traversata molto bella e soddisfacente, ma molto impegnativa sia a livello tecnico che fisico. L'ultimo giorno bisogna prestare molta attenzione lungo tutti i 17km anche se si è affaticati per tutto il tragitto percorso.

TOTALE:
Sviluppo 44,40 km
Dislivello positivo: 3640m
Dislivello negativo: 4050m
Tempo: 24h 15min

Gita del Cai Valmalenco: 3 cordate per 8 componenti
Report visto  2517 volte
Immagini             

[ Nessuna immagine disponibile ]
Fotoreport  Clicca qui per andare al foto-report