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   Ober Gabelhorn, per la Wellenkuppe e la cresta ENE - Fotoreport, 12/07/2018
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Onicer  Orobicando   
Regione  Svizzera
Partenza  Zermatt, m 1700  (3198 m)
Quota attacco  3650 m
Quota arrivo  4063 m
Dislivello della via  1050 m
Difficoltà  AD+ ( pendenza 50° / IV in roccia )
Esposizione in salita Nord-Est
Rifugio di appoggio  Rothornhutte, m 3198
Attrezzatura consigliata  NDA. Una corda da 60 m è comoda per le discese in doppia. Friends medio-piccoli e cordini.
1 picca classica è sufficiente
Itinerari collegati  Ober Gabelhorn (4063m), per la Wellenkuppe e la cresta NE
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Eccellenti
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Ringrazio Waldemar Niclevicz, noto alpinista brasiliano, per l’ottima compagnia di questi tre giorni e per avermi dato l’occasione di accompagnarlo in un piccolo pezzo del suo grande progetto “Quatro mil dos alpes”.

Da Zermatt, imboccando una stradina sulla destra prima della chiesa con indicazione Trift, in circa 5 ore e mezza raggiungiamo la Rothornhutte dove ci attende la cena: devo dire che per essere in Svizzera la qualità del servizio è ottima e i gestori simpatici e disponibili.

Partenza alle ore 4 dal rifugio, ci incamminiamo sul Triftgletscher (sulla sx viso a monte) puntando a un avvallamento tra la seraccata di sinistra e la lingua glaciale di dx, si costeggia poi la parete rocciosa e, superando la terminale, si raggiunge il colle a quota 3640 dove inizia la salita vera e propria (1.30 ore).

Salire per rocce rotte tenendosi leggermente a sinistra fino a individuare un cordone sulla dx, salire verticalmente nel camino-fessura detto Kanzel (cordone a metà); noi qui senza volerlo siamo andati troppo a sinistra (altro cordone) salendo per una variante più difficile (III, poi passaggio di IV – 1 ch). Proseguendo lungo la larga cresta sempre su blocchi, a tratti instabili e detritici, si superano i tre risalti rocciosi (parte finale di III) fino a raggiungere la Wellenkuppe, il bel cupolone nevoso di quota 3903 (35°)

Si scende dalla Wellenkuppe e, seguendo il filo di cresta, si arriva alla base del grosso gendarme detto Kluckerturm (3870 m) che deve essere salito quasi fino al suo termine aiutandosi con i canaponi; si traversa infine verso dx tornando su cresta nevosa.
Si segue la cresta con grosse cornici sul versante sud ed estrema esposizione sulla parete nord, la pendenza aumenta fino a 50° e il terreno diventa misto roccia/neve fino a raggiungere la sezione rocciosa finale (III, 5 m di IV obbligato in larga fessura-camino non proteggibile e con scarsi appigli che costringe ad alcuni passi in dulfer). Di nuovo su misto e poi roccia si raggiunge la cima.

Discesa per l’itinerario d salita; si fanno numerose doppie (da 20/30 m) che permettono di non disarrampicare su tratti molto molto esposti benché non difficili, non le ho contate ma penso siano circa una ventina, tutte su soste attrezzate; attenzione alle corde si incastrano facilmente !

L’ascensione è lunga e faticosa e obbliga a numerosi cambi di assetto; 6.30 ore andata – 7 ore discesa
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