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   Monte Bianco dal Cosmiques, 01/07/2018
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Onicer  robilucc   
Regione  Valle d'Aosta
Partenza  Courmayeur  (3375 m)
Quota attacco  3613 m
Quota arrivo  4810 m
Dislivello della via  1400 m
Difficoltà  AD+ ( pendenza 50° / II in roccia )
Esposizione in salita Nord
Rifugio di appoggio  Cosmiques . Gouter
Attrezzatura consigliata  Picozza e ramponi, un paio di chiodi da ghiaccio, imbrago e corda
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Eccellenti
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Week end libero e previsioni meteo ottime, che si fa?
Con gli amici Daniela ( grande Dani ) e Diego decidiamo di salire il Bianco dalla via c.d. Des Trois Monts.
Sabato quindi partiamo in direzione Courmayeur e con la bellissima Sky Way raggiungiamo il rif. Torino ( 3.375 mt ). Da li si scende sul ghiacciaio sottostante e si inizia la lunga traversata del Glacier du Geant che in circa 2,5 ore porta, con diversi sali-scendi, al rifugio Cosmiques. Attenzione per chi volesse salire da Chamonix la funivia dell’Aiguille du Midi è chiusa ancora per qualche giorno per manutenzioni.
Pomeriggio trascorso sul caldo terrazzo del rifugio con vista spettacolare sul Tacul e, in generale, su tutto il massiccio.
Cena alle 18,30 e poi a dormire ( si fa per dire….non si chiude occhio ) fino alle 24,15 quando un carosello di sveglie di fatto fa alzare tutti gli alpinisti. Colazione alla 1 ( primo turno ) e quindi alle 01,35 si parte.
Dal Cosmiques si scende sull’ampio pianoro glaciale sottostante, lo si traversa e quindi si inizia la lunga e faticosa salita verso la spalla del Mont Blanc du Tacul ( 4.050 mt). Si passano due ampi crepacci, il primo, più in basso, attrezzato con una scala in alluminio, il secondo invece grazie a due, tre ponti di neve ben portanti.
Raggiunta la spalla del Tacul si traversa, dapprima in piano e poi perdendo sensibilmente quota, con un percorso a semicerchio verso sud raggiungendo la base del colle del Maudit. La salita al colle non è lunga ma rappresenta la parte alpinisticamente più difficile della salita, in particolare nella sua parte terminale dove noi abbiamo trovato una cinquantina di metri di ghiaccio. La via è attrezzata con una corda fissa ma con picozza e ramponi ben affilati si sale senza problemi.
Superato il colle del Maudit ( 4.345 mt ), si perde ancora un po’ di quota e in breve si raggiunge il colle della Brenva ( 4.300 mt). Spettacolo incredibile: la cima del Bianco è illuminata dai primi raggi di sole che la colpiscono molto trasversalmente trasformandola in una specie di colata d’oro. Spettacolo eccezionale.
Dalla Brenva inizia l’ultima parte di salita verso la cima ben visibile. Questi 500 metri di dislivello sono i più faticosi, la quota si fa sentire ed il vento contribuisce a rendere la salita veramente lunga.
Ma quando si raggiunge la vetta ( ore 07,40 - circa 6 ore dalla partenza ) lo spettacolo è impressionante: non c’è nulla più alto che impedisca la vista quindi si spazia a 360 gradi dalle alpi liguri, a quelle francesi e svizzere fino a quelle lombarde. Emozione unica.
Classica foto e poi giù: noi siamo scesi dalla normale francese per la cresta delle Bosses,molto evidente e frequentatissima da alpinisti che salgono, passando dalla capanna Vallot e poi dal rif. Gouter. Sosta per rifocillarci e poi giù dalla affilata cresta del Gouter ( fare attenzione ) e dopo aver attraversato, di corsa, il famoso Grand Couloir ( ed assistito alla caduta di un paio di sassi niente male ……fate assoluta attenzione ), abbiamo raggiunto il Tete Rousse e quindi, con altra lunga discesa, il capolinea del treno a cremagliere che avrebbe dovuto portarci a Fayet. Avrebbe appunto….la fermata del Nid d’Aigle è chiusa per lavori quindi non ci resta che proseguire verso la successiva ( oltre 200 mt di dislivello in più ) di Mont Lachat. Quando arriviamo scopriamo che il treno è già partito e, causa soppressione di altre corse, il prossimo sarebbe partito quasi tre ore dopo. Quindi gambe in spalla scendiamo al Bellevue ove, finalmente, prendiamo la funivia per Les Houches e, successivamente, con i mezzi, rientriamo a Courmayeur.
Che dire: giornate memorabili con meteo fantastico e condizioni della via di salita praticamente perfette!
Week End indimenticabile.
Un saluto all'onicer Sorega, incontrato sul Dome du Guter e nostro concittadino! Alla prossima
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