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   ADAMELLO Parete Ovest , 03/06/2018
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Onicer  ste sputafuoco   
Regione  Lombardia
Partenza  Malga Caldea   (1650 m)
Quota attacco  3100 m
Quota arrivo  3539 m
Dislivello della via  450 m
Difficoltà  TD- ( pendenza 80° / III in roccia )
Esposizione in salita Ovest
Rifugio di appoggio  Garibaldi
Attrezzatura consigliata  Sci, 4/5 friends , chiodi, 4 Viti
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Accettabili
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Partenza dopo il lavoro per salire a Temù e lasciare l'auto poco dopo Malga Caldea per strada interrotta. Partiamo subito con scarpe comode per far tappa alla Chiesetta della seconda diga dove proveremo a riposare un paio d'ore prima della sveglia alle 2.00.
Subito con scarponi da sci per diminuire il peso sulle spalle partiamo per il lago Pantano d'Avio sul sentiero che porta al passo Premassone fino alla diga dell'Enel la quale si attraversa liberamente. Poco dopo calziamo gli sci, è ancora buio ma la luna ci permette già di individuare la nostra linea subito alla DX dello spigolo dei Bergamaschi (FOTO 1). Da qui si sale un po' a naso verso il conoide di neve e circa a 3000m cambiamo assetto.
Le condizioni sono accettabili ma non belle come credevamo e siccome le difficoltà maggiori dovrebbero presentarsi al primo e secondo tiro decidiamo di provare.
Il primo tiro è secco, attacco a Dx su uno spigolo non difficile ma delicato che percorro per una decina di metri. Decido di recuperare il socio su uno spuntone per decidere insieme se continuare o calarci. Decidiamo di attraversare a sx la placca (FOTO 2) sulla fessura che la attraversa orizzontalmente e di prendere dopo 5/6m una fessura questa volta verticale piena di neve discreta e salgo fino a raggiungere il nevaio.
Si sale comodamente fino alla seconda difficoltà. Un muro di granito alto 20m dall'aspetto minaccioso sbarra la strada ma sulla dx, nascosto alla vista, un bellissimo couloir porta al secondo nevaio. Il tiro è molto delicato e per attaccarlo mi trovo un muro di neve a 80° un po' inconsistente ma anche questa è fatta.
Saliamo fino alla terza difficoltà. La via originale sale sulla linea blu nella FOTO 1 ma la neve è fradicia per una cascata di acqua che scende sulla linea di salita e non riteniamo opportuno proseguire sennonchè intravedo dietro uno sperone di granito sulla dx un couloir che potrebbe aggirare l'ostacolo. Controlliamo sulla foto scattata la mattina ed è proprio così. Non è per niente facile raggiungerlo ma si riesce bene a proteggersi. Raggiunta la neve è fatta. Tornati sul nevaio principale siamo solo a metà ma ora sarà solo questione di tenacia e costanza. Un bellissimo canale di neve mai sotto i 55/60° con impennata finale a 70 ci porta a 10m dalla campana di vetta. Sfondiamo la piccola cornice e FUORI!!!
Le prime nuvole pomeridiane cominciano ad avvicinarsi. abbraccio, foto, cibo e via con gli sci ai piedi.
Cerchiamo il passo degli Inglesi (FOTO 3) e scendiamo su buona neve e su pendenze significative (circa 50° in qualche punto) fortunatamente troviamo pure un passaggio di un metro che copre la terminale e ci evita una doppia. Da qui bella sciata fino al Garibaldi che raggiungiamo in pochi minuti.
E' fatta. Molliamo gli sci un centinaio di metri sotto il Garibaldi e ci prepariamo per il rientro. Ci accompagnerà un grandinata per circa 1 ora e mezza ma a questo punto, poco importa. Zuppi lo eravamo già.

Eccezzionale, fantastico, meraviglioso. Sbucare a fianco della croce è sempre emozionante sulla nostra montagna. Peccato questa via sia così poco ripetuta. Per farla in due giorni si potrebbe dormire al Garibaldi e puntando la Nord, bisogna cercare il passo che porta sul versante Ovest e da lì in breve all'attacco.

Super soddisfatti. Una emozionante chiusura di stagione. Grande Francio!
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