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   Punta di Scais, dal Canale Centrale, 06/05/2018
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Onicer  luca.trovesi   
Regione  Lombardia
Partenza  Valbondione   (900 m)
Quota attacco  2300 m
Quota arrivo  3038 m
Dislivello della via  800 m
Difficoltà  AD ( pendenza 50° / III+ in roccia )
Esposizione in salita Varia
Rifugio di appoggio  Coca (1892 m) e Brunone (2295 m)
Attrezzatura consigliata  Normale da alpinismo, qualche chiodo da roccia e cordino da abbandono
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Discrete
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Colgo al volo la proposta di Bruno di salire il Canale Tua sulla est del Redorta e torno di corsa venerdì sera da Bologna.
Sabato pomeriggio saliamo tranquillamente con il 'Parsa' al rifugio Coca (primo giorno di apertura), dove veniamo caldamente accolti (non avremmo mai voluto andare a coricarci da tanto che ci stavamo divertendo a conversare).
Su consiglio di Fabrizio lasciamo il rifugio poco dopo le 3 e, constatate le alte temperature ed il poco rigelo (nonostante il cielo sereno), decidiamo di salire il più facile canale centrale di Scais (primo percorso in discesa: A. Baroni e H. Steintzer il 14 luglio 1896).
La neve è da battere fino a circa 2550 m, poi stando nella rigola si sale agevolmente. Arrivati all'uscita molto presto ci abbassiamo per facili pendii verso la normale alla Punta di Scais (camino Baroni, 1881); valutiamo invece più facile salire dal canale Bonomi (percorso la prima volta da Bruno Galli Valerio e la guida di Agneda Giovanni Andrea Bonomi il 12 luglio 1894), che corre adiacente al più noto camino Baroni. Nelle condizioni odierne il canale è facile con un solo breve passaggio di misto e sbuca sugli ultimi metri della Cresta Corti, a pochi passi dalla cuspide sommitale. Qui abbiamo fatto un breve tiro di 10 metri (IV) con sosta sulla croce di vetta dedicata a Mario Merelli.
Dopo aver ridisceso il medesimo itinerario raggiungiamo la vetta della Fetta di Polenta (2997 m), che prima non avevamo scalato, e scendiamo con una doppia alla bocchetta di Scais da cui su neve ormai marcia andiamo al Brunone.
Durante la discesa verso Fiumenero, attratti dalle forre e dalle acque cristalline dei bei torrenti di fondovalle, ci lasciamo andare più volte a bagni ristoratori.

Un sincero ringraziamento ai rifugisti del Coca (Fabrizio, Silvana e Vito) che con la loro ospitalità hanno addolcito la fatica di questa gita.

Che grande avventura e che bella compagnia,
Mòla mia, leù!
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