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   Canale della Speranza - Cima Bacchetta 2549 m , 13/01/2018
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Onicer  Gauss94   
Regione  Lombardia
Partenza  Sommaprada  (1080 m)
Quota attacco  1650 m
Quota arrivo  2549 m
Dislivello della via  500 m
Difficoltà  D- ( pendenza 65° / IV- in roccia )
Esposizione in salita Ovest
Rifugio di appoggio  Bivacco Val Baione (un po' inutile visto avvicinamento corto)
Attrezzatura consigliata  pinne, boccaglio, maschera, da nuot.. ehm da ghiaccio
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Mediocri
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Giurammo di non salire mai più la val Baione almeno per qualche mese. Ma non abbiamo mantenuto la promessa. Ormai siamo a livello pro: le frontali si accendono da sole, le gambe camminano da sole, Bagozza e Bacchetta si chiedono che problemi abbiamo. Nessun problema, solo tanto amore per l'esplorazione. Stavolta tocca ad un canale un po' particolare: l'attacco non si riempie mai ed è caratterizzato da una mega placca liscia... nella perlustrazione precedente la placca era coperta da una bella cascatella di ghiaccio... ma stavolta ahinoi giunti alla sua base la brutta sorpresa di non trovarla più, se non uno strato sottilissimo di vetrato. Le picche lavorano anche, ma la verticalità della placca e i ramponi non permettono di lavorare, tenendo anche conto la solita impossibilità di proteggersi con questa simpatica roccia calcarea. Le speranze, dopo vani tentativi, si riducono, non fosse che gli studi al canale avevano mostrato un ingresso poco logico, e nascosto... riscendiamo un pezzo, per rimontare poi il costone a fianco della placca... ripidissimo, verticale, ma le picche lavorano su erba e chiazze di neve dura (con neve non buona direi un bel problema salirlo...). Saliti una cinquantina di metri, traversiamo su cengia molto esposta, e in corrispondenza di una parete facciamo una doppia su ontano, ma senza fidarci troppo mettiamo anche un chiodo. 30 metri di calata e siamo nel canale, giusto un paio di metri sopra la placca. Possiamo così salire il nostro canale, che inizialmente è marmoreo e lo divoriamo. Giunti ad un bivio, alla quale teniamo la destra, la neve cambia... o meglio, da neve diventa... grandine! Milioni di palline di polistirolo inconsistenti ci fanno sfondare fino alle castagne... la pendenza aumenta, ma non va mai sopra i 55 gradi per fortuna... parlato troppo presto, ecco un bel ginocchio di 60 gradi.. la ravanata si fa ascellare, ma per fortuna manca poco. Ora sorge un dubbio: dove caspita è l'uscita? davanti a noi sopra le teste uno sperone, con a destra una mega cornice di neve e a sinistra idem senza patate (peccato). In mezzo allo sperone di roccia una strettissima goulotte. Forse più scomoda che difficile. O forse entrambe... ci assicuriamo alla base del passaggio con un friend di grandi dimensioni nell'unico fessurone buono presente.. .due passi tra III e IV grado, e siamo sulla meringa di neve... non resta che toccare per l'ennesima volta la cima dalla cresta, e divertirsi correndo nella farina della via normale. Un'altra bella e sconosciuta via in questo fantastico quarto mondo.
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