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   Cresta KUFFNER al mont maudit, 17/07/2017
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Onicer  fabio62   
Regione  Valle d'Aosta
Partenza  Biv. Fourche  (3370 m)
Quota attacco  3680 m
Quota arrivo  4300 m
Dislivello della via  700 m
Difficoltà  D ( pendenza 55° / IV in roccia )
Esposizione in salita Nord-Est
Rifugio di appoggio  Torino
Attrezzatura consigliata   1o 2 picche a testa, 2 chiodi da ghiaccio, 3 o 4 friends , utili le fettucce
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Discrete
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento La Kuffner al maudit, il sogno di una vita...
L'accesso al bivacco è su un pendio di ghiaccio sporco e l'uscita è quanto di più marcio si possa trovare, alcuni desistono. Il giorno dopo incontriamo altre tre cordate che salgono direttamente dal torino attraverso la variante diretta , scelta da consigliare viste le condizioni.
Nel bivacco (in ottime condizioni) noi 4 e due cordate dirette a "divine providence" sul pilier d'angle. La via è considerata una via di neve e ghiaccio, in realtà l'abbiamo trovata molto secca, quasi tutta su roccia, e con i passaggi su neve sempre di ghiaccio, due piccozze molto utili, la cresta prima dell'androsance sulle punte dei ramponi e con una piccozza me la ricorderò per molto tempo.
Le protezioni sono spesso effimere, si arrampica spesso sul marcio e sul terzo grado ramponi ai piedi per evitare i togli metti che il poco ghiaccio richiede. La poca neve ha scoperchiato parecchio marcio mobile e sporco, l'esposizione è spesso notevole.
Partiti dal bivacco alle 3,15 siamo arrivati sulla spalla del maudit (circa 4300m) dopo 8,30 ore .
Dalla epaule du maudit, vista l'ora siamo scesi tramite un pendio di ghiaccio molto ripido sulla traccia che sale dai cosmique attraverso Tacul (seracchi spettacolari) e poi interminabilmente al torino con la risalita di quasi 300m un vero calvario.
Arrivati al torino 20 minuti prima dell'ultima funivia (17,10), se fossimo saliti in vetta avremmo dovuto pernottare li. anche Il ghiacciaio della mer de glace è messo molto male, tanti buchi sullea traccia e a 30 minuti dal torino un grosso spavento, sono finito in un grosso crepo con le gambe nel vuoto, per fortuna senza conseguenze.

Sulla salita dua parole: Magnifica salita considerata una delle 10 più belle delle alpi, in ambiente superbo e molto severo, non ha vie di fuga e l'impegno complessivo è notevole, ad esempio, non è minimamente paragonabile alla sorella kuffner del Palù. Forse con più neve tutto diventerebbe più facile e veloce ma come l'abbiamo trovata noi non è assolutamente da sottovalutare.
Io Roberto Emanuele e Paolo più altre tre cordate sulla cresta , tanta gente in giro su tutti gli itinerari di roccia, meno su quelli di neve e ghiaccio.
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