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Pizzo Poris-Canale nord, 21/05/2017 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | merenderos |
Regione | Lombardia |
Partenza | Carona (BG) (1100 m) |
Quota attacco | 2300 m |
Quota arrivo | 2712 m |
Dislivello della via | 1600 m |
Difficoltà | AD ( pendenza 40° / II in roccia ) |
Esposizione in salita | Nord-Ovest |
Rifugio di appoggio | Rifugio Calvi |
Attrezzatura consigliata | N.d.alpinismo. Una picca, ramponi, casco. Utile avere uno spezzone di corda e qualche cordino per la cresta finale (nelle attuali condizioni) |
Itinerari collegati | nessuno |
Rischio valanghe | 2 - Moderato |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Bellissima e lunga ascesa nelle orobie a due passi dai Diavoli. Ambiente stupendo e molto selvaggio. Ieri non abbiamo incontrato nessuno.
Si arriva a Carona e si attraversa il piccolo paese. Alla fine della strada ci sono alcuni parcheggi e un parcheggio più grande su una specie di terrazza. Si segue la strada carrozzabile in direzione del rifugio Calvi. Si può scegliere la variante estiva, che però risulta più lunga. Arrivati alla diga proseguire dritto, senza quindi attraversarla; costeggiare il lato sinistro del lago fino a raggiungere il Rifugio Calvi (1,45/2 ore). Da qui prendere il sentiero 225-rifugio Brunone che scende a sinistra del rifugio e che porta a costeggiare il lago Rotondo fino a circa a metà. Qui svoltare a sinistra in prossimità di una piccola chiusa. Si cambia versante e qui inizia ad esserci una certa quantità di neve che nasconde il sentiero, ma ci sono comunque delle tracce. Si perde un po’ di quota fino ad arrivare in basso alla vallata dove c’è un fiume. Si risale seguendo il piccolo rigagnolo (zona paludosa) arrivando così alla baita del Poris (vecchia costruzione di pietra). Da qui si prosegue dritti e la neve inizia ad essere abbondante e la traccia non è più visibile. Si rimane comunque a destra del fiume a mezzacosta fino ad arrivare ad una grossa e stupenda cascata sulla sinistra. Più a destra ci sono delle piccole cascatelle che noi abbiamo risalito sulla destra. Superato questo tratto abbiamo ramponato perché c’è ancora moltissima neve. Si prosegue sempre dritto superando diverse slavine provenienti dalla nord del Grabiasca. Ora si comincia a vedere bene il Poris e il suo canale nord. Davanti a noi si vede in lontananza il passo di Valsecca. Iniziare a risalire verso destra per portarsi all’attacco dell’evidente canale. Noi siamo partiti alle 7,30 da Carona e siamo arrivati all’attacco che erano le 11,45. Sapendo l ‘ora a cui saremmo arrivati all’ attacco, eravamo consapevoli che non saremmo mai saliti e invece il canale era in condizioni perfette. Ha scaricato completamente e la neve era ben portante. Saliamo rapidi (pendenza max 40° nella parte alta) e arriviamo alla base delle rocce dove comincia la cresta rocciosa (ometto e bollo rosso sbiadito). Saliamo i primi metri verticali (II) senza neve, poi di nuovo una decina di metri su neve (delicato). Saliamo qualche altra roccetta e poi a poche decine di metri dalla vetta la brutta sorpresa. Ci sono tre metri di cresta molto affilata con strapiombo su ambo i lati. Nonostante la voglia di toccare la vetta dopo 5,30 ore di fatica, decidiamo di fare marcia indietro. Salire su quella lama di neve senza una sicura a mio avviso è un po’ rischioso. Dopo quel pezzo la cresta sembra spianare abbastanza ed essere più facile (giudizio esclusivamente visivo). Dall’uscita del canale è forse possibile anziché risalire la cresta stare a sinistra di questa dove c ‘ è ancora molta neve (pendenze sui 55-60°). La salita nel canale è un PD+ , mentre la cresta nelle attuali condizioni un AD. DISCESA: Si ripercorre a ritroso il percorso di salita. Ovviamente vista l’ora tarda e il gran caldo il rientro è stata una gran ravanata.Si sprofonda fino al ginocchio. Foto 1:La linea di salita per arrivare all'attacco Foto 2: il canale dall'attacco Foto 3: In rosso l' attacco della cresta. in verde una possibile linea di salita per evitare la cresta |
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