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   Gran Zebru canale pale rosse e discesa dalla normale, 25/03/2017
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Onicer  cri   
Regione  Lombardia
Partenza  valfurva Rif. dei forni  (2172 m)
Quota attacco  3350 m
Quota arrivo  3859 m
Dislivello della via  500 m
Difficoltà  AD+ ( pendenza 50° / II in roccia )
Esposizione in salita Ovest
Rifugio di appoggio  Rif. Pizzini
Attrezzatura consigliata  casco, 2 piccozze, ramponi, corda e qualche protezione veloce
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Trovarsi al venerdi e ricevere come proposta quella di andare al Gran Zebru in giornata è stato come un fulmine al ciel sereno.
Una montagna che era da tanto in lista, sapevo che non era banalissima e mai avrei creduto di salirla in primavera.
Con il senno di poi direi che è stata un’ottima scelta, perché ci ha permesso di salire il canale delle pale rosse, ancora ben innevato nei primi 350 metri mentre un po' meno nella parte superiore.
L’idea di Francesco che aveva curato la pala da ben una settimana si è rivelata azzeccatissima e tutto il gruppo ne è rimasto soddisfatto.
Partiamo da casa alle 4 e in men che non si dica dopo un rigenerante caffè in quel di Bormio, ci avviamo a raggiungere l’albergo Forni; alle 7 siamo già in movimento verso la Pizzini sulla stradina ancora innevata.
La giornata promette benissimo, cielo terso, temperatura oserei dire giusta e le cime non fumano, per cui il programma per ora non fa una piega.
In poco piu di un’ora raggiungiamo la Pizzini, dove orde di gitanti partono per le mete più gettonate del bacino, chi verso il Cevedale chi verso la normale al gran Zebru.
Saremo i soli a dirigerci verso il colle delle Pale rosse per attaccare il suddetto canale.
Il re lo vedi già dal rifugio, sembra di toccarlo con una mano ma il tratto che conduce all’attacco al canale è lungo ed interminabile, per fortuna non fa troppo caldo, altrimenti la salita nella conca sarebbe stata altro che un Forno (i). In meno di 1.30 ora siamo all’attacco pronti per salirlo.
Via le ciaspole, via gli sci e fuori picche e ramponi. I primi 350 metri sono molto lineari e si fanno abbastanza velocemente (pendenze 45°) nonostante i soci lo devono tracciare, la neve è buona e consente un’ottima progressione senza troppo sfondamenti, poi pero’ più ci avviciniamo all’uscita, dove le pendenze aumentano sui 50° dobbiamo affrontare gli ultimi 150 metri più ingaggiosi del canale per via della poca neve e troppo poco consistente. La precipitazione di giovedì l’ha inumidita la neve e le picche non fanno presa, spesso grattiamo le rocce. Un tratto di circa 30 metri richiederà da parte di Fedora, che sale insieme a Francesco a cercare il passaggio migliore, un recupero con la corda, giusto quei 30 metri sufficienti a farci perdere tempo ed energie.
Superato questo tratto con qualche imprecazione e preghierina saliamo fino a sbucare sulla suldengrat, un tratto aereo davvero da urlo tracciato da Francesco.
Affrontiamo questo tratto con le antenne rizzate e molta concentrazione visto che sul lato sx c'é un vertiginoso salto verso Solda e dall’altro verso la parete rocciosa del RE.
Fila tutto liscio ed arriviamo in vetta soli ed emozionati per questa meravigliosa impresa accolti da un gelido vento. Necessari i ringraziamenti a tutti i miei compagni che hanno reso possibile questa ascesa e dopo aver scattato due foto, ci prepariamo alla discesa: io con i ramponi e i soci con gli sci divertendosi un mondo su bellissima neve.
Alla partenza mi preoccupava tantissimo la discesa dalla normale, forse vuoi per i numerosi incidenti accaduti negli ultimi anni, invece con la neve la prospettiva cambia notevolmente, essa è una pala di 35°/40° gradi ma che si percorre benissimo, cosi come il collo di bottiglia.
Il resto della discesa non lo descrivo in quanto è stata una passeggiata a ritmo sostenuto per non far attendere troppo i miei bravissimi compagni che mi aspettavano al Pizzini a brindare alla buona riuscita.
Che dire anche il Gran Zebru si è concesso in maniera direi eccezionale.
Bravissimi a Fedora e Francesco che hanno tracciato tutto il canale delle pale rosse, a Lidia premurosissima e al simpaticissimo Paolino!
Foto 1: verso la fine del canale
Foto 2 : in uscita sulla suldengrat
foto 3: la cresta per la discesa sulla normale
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