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   Monte Cervati, 1890 m (Cilento, Salerno) : goulotte “Questione Meridionale”, 19/03/2017
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Onicer  Franz   
Regione  Altro
Partenza  Sassano, Valle Scura  (1300 m)
Quota attacco  1500 m
Quota arrivo  1890 m
Dislivello della via  270 m
Difficoltà  D ( pendenza 90° / IV in roccia )
Esposizione in salita Nord
Rifugio di appoggio  Rifugio Cervati
Attrezzatura consigliata  NDA. Due picche tecniche, serie di chiodi da roccia e friends. Viti corte.
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Da tempo memorabile volevo affondare le mie picche nel ghiaccio appenninico. La speranza era di riuscirci in questa fine di primavera, in occasione della mia serata 82volte4000 in quel di Matera, in Basilicata. Le speranze però erano poche: febbraio era stato ottimo per l’attività su ghiaccio locale, ma stava ormai arrivando il caldo e in queste zone uno o due giorni fanno già la differenza. Sì, un canale di neve si riusciva sicuramente a fare, ma non propriamente in ghiaccio.
Poi, malauguratamente per lui ;-) , Mimmo, uno del gruppo che mi accoglierà in Basilicata, personaggio di spicco nell’alpinismo di queste zone, pubblica le foto di una via, “Questione Meridionale, aperta nel 2012 e mai ripetuta prima, della loro salita di mercoledì. Ghiaccio ghiaccio e ancora ghiaccio. Incredibile, si trova sulla Nord del Monte Cervati, vetta di 1890 metri nel salernitano. Quanto sarebbe bello poterla salire, ma Mimmo è scettico: nel weekend arriva lo Scirocco e bastano pochi giorni a squagliarla…domenica non sarà più percorribile…
È così che alle 9 di domenica siamo nelle bellissime faggete innevate verso l’attacco della via… E a Mimmo tocca pure la seconda ripetizione della via. Nino (di Bari, che mi aveva ospitato il primo giorno e che era salito al Nord per la Condotta Forzata di Carona con noi in gennaio) si era perso la ripetizione ed è stracontento di essere qui.
L'eccezionale ovviamente ci sta tutto...per l'eccezionalità del luogo e la rarità di formazione della via. Condizioni assolutamente ottime rispetto al solito.

Con gran piacere conduco io i giochi e il primo tiro mi dà già del divertimento che non mi aspettavo. Neve, ghiaccetto (piazzo pure una vite), dei fix a sorpresa (messi da un criticato arrampicatore estivo solitario ora deceduto), un bel passo di misto verticale, ma ben articolato e sono nel canale. Entrambe le volte precedenti Mimmo era passato a destra, quindi qualcosa di nuovo (meno male) c’è anche per lui… Lungo il canale e un saltino siamo alla favolosa parte centrale con a sorpresa ancora ghiaccio in ottima forma. Un breve saltino ben fornito e poi il tiro finale su ghiaccio compatto e abbondante e un'uscita un po’ delicata con le picche nell’erba… il top di queste zone. Un pendio facile ci porta a sinistra in cresta (il proseguo originale nella rigola è sfornito di neve).

L1 (3/M3; 60m): stare nel colatoio di sinistra: si salgono dei primi metri di neve e ghiaccio (una vite, un friend) per buttarsi contro il diedro di sinistra da salire con passaggi un po’ atletici (4 fix). Sosta da fare a chiodi e friend su spuntone a destra salendo (roccia cattiva!). In alternativa, se fornita di ghiaccio/neve (ma anche no, essendo più facile) si può seguire il canale/camino di destra per ricongiungersi con la via originale a monte.
L2: (60°; 120m): si prosegue nel canale entrando nella gola con un singolo passo più ripido. Sosta su spuntone/lama sulla destra prima del ghiaccio.
L3: (2/70°; 30m): primo bel saltino di ghiaccio (1 vite) e poi neve (1 friend a destra) per giungere sotto la cascata principale. Sosta su due spuntoni a destra.
L4: (3/M2; 60m): primo tratto su bel ghiaccio, poi, stando un po’ a destra verso una nicchia, si passa a sinistra per strapiombetto di ottimo ghiaccio (1 vite) fino ad un terrazzino (possibilità di due buoni friends a destra e cordone su spuntone. Dal terrazzino piantare un chiodo da roccia a monte e rimontare il salto (delicato). Proseguire per neve con un salto di roccia intermedio fino alla pianta verso sinistra dove si sosta.
L5: (30°; 120m): la via originale terrebbe la destra per il canale, si prosegue invece a sinistra in diagonale tra le piante per poi puntare dritti alla cresta senza giungere al colletto di sinistra (con staccionata).

Dalla cresta, giungiamo sulla cima rocciosa che caratterizza questo settore e alla Chiesa che ospita le feste estive dei pellegrini del monte. Le nubi cominciano ad avvolgere tutto, creando una atmosfera surreale e dantesca. Certo che sembra proprio di essere sulle nostre prealpi, Resegone, Grigna… La sostanziale differenza è che fa specie non trovare anima viva in una bella domenica con ottime condizioni anche sugli altri canali…
In lontananza vediamo la vera vetta del Cervati su un plateau detritico. Dopo un po’ di insistenza, convinciamo (anche Nino non ci è mai stato) Mimmo ad andarci. Le sue lamentele per la perdita di tempo sono infondate: in 25 min andiamo e torniamo di corsa. Giù ora per il canale centrale e via a farci un bel brindisi a taralli e birra. La soddisfazione è tanta. Per la bella via portata a casa sicuramente, ma anche per le belle persone, nuovi soci di cordata, incontrati in questi posti a me nuovi. Grazie di cuore!!!!
E l’indomani, salutato Nino, è la volta del tetto della Calabria: il gruppo del Pollino.

Foto 1: il gruppo del Cervati visto da Sala Consilina con a destra il versante della goulotte e a sinistra il plateau sommitale. Sotto dettaglio della goulotte e del “canale centrale “di discesa. Al centro il “canalino” e il “canale dell’Eglise”
Foto 2: momenti della salita. Inaspettato ghiaccio salernitano
Foto 3: ambiente dolomitico; il plateau sommitale e la vera vetta del Cervati



( Relazione dei primi salitori)
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