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   Cima dei Bureloni - Canale Nord, 30/12/2016
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Onicer  Kitty Mirtillo   
Regione  Trentino Alto Adige
Partenza  Val Venegia  (1670 m)
Quota attacco  2450 m
Quota arrivo  3130 m
Dislivello della via  680 m
Difficoltà  AD- ( pendenza 65° / II in roccia )
Esposizione in salita Nord-Ovest
Rifugio di appoggio  Malghe Venegia e Venegiotta se aperte
Attrezzatura consigliata  NDA (consigliati friend piccoli)
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Discrete
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Partenza ore 07.00/07.30 dal parcheggio (Val Venegia) con avvicinamento sul sentiero che porta alle malghe Venegia e Venegiotta, dopo un’ora circa a destra inizia ben segnalato il sentiero 710, alla biforcazione dello stesso abbiamo preso a destra per una decina di minuti, per poi uscirne e tagliare puntando verso imboccatura del canale, brevissimo tratto sull’erba, poi sul lungo ghiaione ed infine arriva il tratto innevato, dove indossiamo i ramponi (due ore abbondanti dal parcheggio). Scegliamo di costeggiare la parte che tiene più a destra, la neve è più stabile, anche se a tratti cedevole.
Imbocchiamo il canale, discretamente innevato e quindi con pendenza molto dolce, non ci leghiamo in cordata, nemmeno quando la pendenza aumenta e la neve diventa piuttosto farinosa, entrambe le caratteristiche non impediscono una progressione rapida a scalini senza difficoltà particolari.
Il clima è molto buono, il cielo è terso e alle nostre spalle possiamo intravedere il sole a valle, mentre il canale che solca pareti molto alte e ripide, rimane ovviamente sempre in ombra.
Il percorso prosegue alternando pendenze tra i 50° e 60° massimo in alcuni tratti.
Verso i 2/3 del canale arriviamo ad un breve tratto di roccia e misto (sulla sinistra), che viene superato dal primo del gruppo con piccozze da alpinismo e ramponi. Successivamente, attraversando anche una breve strettoia di roccia con un po’ di neve e ghiaccio, lo stesso ragazzo attrezza una sosta a friend e recupera gli altri due del gruppo.
La parte finale del canale è senza dubbio la più ripida, perché la pendenza si stabilizza, ma senza pregiudicare la sicurezza della progressione.
L’uscita del canale che scegliamo è a sinistra, scolliniamo da una cresta ben innevata (terminiamo il canale alle 14.00) ed iniziamo subito a scendere.
e scendiamo su scalini di neve, sempre con il viso rivolto alla parete e le spalle a valle. (E’ possibile uscire sul colletto anche a destra e risalire la vetta fino in cima).
Dopo questi primi 25/30 mt di discesa (a mio avviso un po’ fastidiosi, perché la percezione della verticalità è accentuata e sempre su neve farinosa) la pendenza si ammorbidisce, prendiamo quindi il cammino del rientro che aggira tutto il massiccio e porta all’imbocco della forcella su cui attacca la ferrata. Procediamo lentamente e faticosamente: la neve presenta una superficie dura ma non abbastanza da sostenere i nostri passi, mentre sotto è piuttosto farinosa, purtroppo sprofondiamo fino quasi alle ginocchia praticamente ad ogni passo e questo ci rallenta molto, oltre a preoccuparci un po’ nelle larghe traversate tra un raro affiorare di roccia e l’altro.
La forcella è colma di neve ghiacciata, che copre quasi completamente il cavo della ferrata, che risulta inutilizzabile. Si procede risalendo con i ramponi, scollinando su un forte pendio alla fine del quale la neve riprende la pessima consistenza descritta sopra e lentamente procediamo dirigendoci sul sentiero 710, sempre innevato e finalmente abbiamo raggiunto il sole, che sta ormai tramontando e con gli ultimi raggi prima ci regala una spettacolare enrosadira ed infine colora ogni ombra di blu e la neve di giallo, un effetto affascinante.
Il sentiero per il rientro è molto lungo, raggiungiamo il parcheggio con le frontali. Ore 18.50.
Nel complesso è un giro molto bello, ma impegnativo per il tempo impiegato, il canale allo stato attuale non presenta difficoltà particolari, il percorso su neve da farsi con cautela, se nevicherà nuovamente sullo strato duro la situazione in discesa potrebbe diventare seria con rischio valanghe.

Ho scritto AD- per via della lunghezza e durata del giro, è impegnativo sotto questo punto di vista. L'itinerario è ottimo, assolutamente consigliato in termini assoluti, anche se alle condizioni attuali il rientro desta perplessità.
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