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Dente di Coca, versante S-W, 29/12/2016 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Zeno |
Regione | Lombardia |
Partenza | Valbondione (880 m) |
Quota attacco | 2500 m |
Quota arrivo | 2924 m |
Dislivello della via | 400 m |
Difficoltà | AD+ ( pendenza 50° / III+ in roccia ) |
Esposizione in salita | Sud-Ovest |
Rifugio di appoggio | Rif. Coca (loc. invernale) |
Attrezzatura consigliata | Picozze, qualche chiodo e friends. Corda da 50 m o coppia di mezze per le doppie. |
Itinerari collegati | nessuno |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Eccezionale |
Commento | Nonostante la neve scarseggi abbiamo voglia di fare una visita alla Conca dei Giganti. Asso ed io raggiungiamo quindi Luca e Bruno che, partendo la sera prima, hanno dormito nell’invernale del Coca. Arrivati il lago valutiamo un po’ di opzioni e alla fine scegliamo di salire verso il Dente di Coca, forse la cima meno frequentata di tutta la Conca. Una divertente cascatella di ghiaccio (evitabile) ci dà accesso al fianco sud-ovest della montagna che risaliamo su ottima neve trasformata (max 50°) fino alla cresta spartiacque alla base della cuspide sommitale del Dente. Qui con un traverso su roccia verso destra ci colleghiamo alla via Corti-Lenatti che seguiamo fino in vetta con 4 tiri di misto impegnativi. Visione insolita sui 3000 orobici che svettano sul mare di nubi sottostante. Scendiamo per la via di salita prima con tre doppie da circa 40 metri (ancoraggi già in loco) e poi su pendii nevosi. Con un po’ di tristezza e nostalgia ci tocca tuffarci nella coltre di nebbia verso Valbondione. Le Orobie non deludono mai!
Auguri per un 2017 alpino a tutti! Mòla mia, leù! |
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