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Gran Zebrù, Via Normale, 02/11/2016 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Zeno |
Regione | Lombardia |
Partenza | Parcheggio dei Forni (2176 m) |
Quota attacco | 2800 m |
Quota arrivo | 3857 m |
Dislivello della via | 1000 m |
Difficoltà | PD+ ( pendenza 50° / I in roccia ) |
Esposizione in salita | Sud-Ovest |
Rifugio di appoggio | Pizzini (locale invernale) |
Attrezzatura consigliata | Da alpinismo |
Itinerari collegati | nessuno |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Sempre ammirato e mai salito: quando si comincia ad organizzare il ponte della festa dei Santi siamo tutti d’accordo sulla scelta del Gran Zebrù. Dopo aver dormito nel locale invernale del Pizzini (8 letti) ci incamminiamo sulla morena mentre ancora è buio. Il momento dell’alba sarà come al solito emozionante. Superata la vedretta risaliamo il Col di Bottiglia con poca (ma buona) neve che ricopre le rocce e quindi, attraverso lo scivolo innevato della parete sud, raggiungiamo la cresta che in breve porta in vetta. La discesa richiede concentrazione ma all’ora di pranzo siamo tutti di nuovo al rifugio desiderosi del bagno caldo ristoratore delle terme libere di Bormio.
Splendida compagnia con Asso, Guido, Giulio, Tino, Paolo, Pate, Rachele, Carlotta, Sofia ed io. (Giulio alla sua prima esperienza con picca e ramponi… grande!) Un saluto ai tre simpatici bergamaschi con cui abbiamo condiviso la notte al Pizzini (hanno poi fatto il canale delle Pale Rosse) e all’on-icer “STAMBECCO92” e amici che scendevano dal Cevedale. Mòla mia, leù! |
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