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   Naso del Lyskamm (by fair means) dal Crestone Sud per il Bivacco Mamo Comotti, 10/09/2016
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Onicer  Franz   
Regione  Valle d'Aosta
Partenza  Staffal (Gressoney)  (1825 m)
Quota attacco  3000 m
Quota arrivo  4272 m
Dislivello della via  1400 m
Difficoltà  AD+ ( pendenza 50° / IV- in roccia )
Esposizione in salita Sud
Rifugio di appoggio  Bivacco Mamo Comotti
Attrezzatura consigliata  NDA, cordini e friend
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Grandiosa gita con Mara. L’idea di salire al Rosa senza impianti l’avevamo da tempo, ma risalire delle monotone piste non era per nulla allettante. A parte le vie sul versante SE, il crestone Sud del Naso del Lyskamm era un itinerario che guardavo da tempo, ma era improponibile per la complessità e la lunghezza. C’era bisogno di un bivacco. Se però fino al 2015 il bivacco si sarebbe dovuto fare coi propri mezzi, con sacco a pelo, fornello, ecc…la costruzione del bellissimo bivacco in ricordo di Mamo Comotti a metà cresta a 3550 metri ha reso questa gita più abbordabile e degna di diventare abbastanza frequentata. Rimane comunque un gitone dal notevole impegno: sono 2400 metri da Staffal al Naso con 3000 metri di sviluppo di cresta rocciosa, con un orientamento “a naso” ;-) non proprio banale e rapido. L’accesso alla base del crestone poi soffre la presenza della seraccata est del ghiacciaio del Lys che, pur essendo a debita distanza dalla linea da seguire (non si vedono residui di ghiaccio troppo vicini) fa abbastanza impressione. Volendo, giunti sul Naso, il logico proseguimento dell’itinerario è la Cresta Sella al Lyskamm Orientale. Noi purtroppo siamo andati incontro ad un repentino peggioramento meteo (in 2h nevicava), ma eravamo soddisfattissimi anche così…anzi, cominciava già a diventare lunghetta…e ne avevamo abbastanza di torri torrette e torrioni ;-)

Avvicinamento
Da Staffal, 1825 m, si lascia l’auto nel parcheggio degli impianti (inutile proseguire oltre). Si prende il sentiero numero 7 (sorgenti del Lys/Altaluce) che costeggia il fiume Lys sul suo lato sinistro orografico e con alcune svolte arriva in breve alle baite Courtlys a 1991 m. Oltrepassatele si piega a sinistra seguendo le indicazioni che portano ad un venditore di formaggi e ci si abbassa ad un ponticello di legno che permette di attraversare il fiume. Sulla sponda opposta, si lascia il sentiero che prosegue a sinistra e si continua a destra seguendo tracce di sentiero tra gli abeti e i rododendri incontrando pochi segni di passaggio e dei rari paletti indicatori colorati di rosso. Ci si tiene sempre ad una certa distanza dal fiume cercando il passaggio più agevole (in particolare un settore ripido va superato stando a destra). Si perviene così ad una piana dove la vegetazione si fa più rada e comincia un pendio di detriti. Lo si risale faticosamente fino a giungere nei pressi di una cascata del Lys su lisce placche e poi al lago che dà accesso al ghiacciaio del Lys. Dal lato opposto, dalla morena, giunge il sentiero che alla partenza indicava “sorgenti del Lys”, ma poi potrebbe essere difficoltoso il guado del fiume Lys; sicuramente necessita di togliere scarponi e entrare nell’acqua. Si continua a costeggiare il lago su terreno instabile ponendo attenzione alla grande morena che ci sovrasta sulla sinistra e dalla quale potrebbero cadere dei blocchi di roccia. Si puntano le due grandi cascate che scendono dalla seraccata posta a sinistra fino ad un terzo torrente posto a destra delle stesse. Puntando il suo lato destro si arriva a delle placche lisce da risalire (II+) fino ad un colletto dal quale, sempre costeggiando il torrente, si sale per un caminetto (II) e si giunge al pendio sotto la seraccata di destra. Qui può essere presente neve dura o ghiaccio. Tenendo il più possibile la sinistra sul ciglio si traversa in orizzontale per poi rimontare un pendio di detriti (di colore rossastro) puntando all’evidente praticello verde posto proprio sotto il nostro sperone che si raggiunge tramite una cengia esposta da destra a sinistra (3-4h). Questo ultimo tratto va affrontato in velocità per eventuali crolli di ghiaccio dall’alto. Anche se i blocchi presenti sul terreno erano tutti distanti dal percorso, un grosso crollo di ghiaccio che si è frantumato strada facendo ci ha un po’ spaventato.

Salita al Bivacco per lo Sperone Sud
Si rimonta il ripido praticello costeggiando le rocce per almeno 100 metri fino ad arrivare alla sua sommità dove da un canale liscio scende una cascata. Si rimonta la roccia sul lato destro del torrente e si rimette piede su un ghiaione. Qui abbiamo avuto dubbi sulla direzione giusta da prendere. L’alternativa era piegare a destra appena usciti dalle rocce per intercettare un canale… Noi abbiamo proseguito su ghiaione fino ad un campo di neve/ghiaccio andando a riavvicinarsi alla seraccata centrale del ghiacciaio del Lys, posta alla nostra sinistra. Dopo un tentativo diretto superando una crepaccia terminale delicata e delle rocce verticali e instabili, abbiamo proseguito fino alla fine della neve, dove si andava a “sbattere” contro la seraccata, per prendere una esposta cengia orizzontale che partiva verso destra. Il primo tratto è su rocce lisce e presenta una placca di III+. In seguito, dopo una piccola discesa, si prosegue in salita per giungere ad un colletto di una cresta rocciosa secondaria. Si sale a sinistra sul filo della cresta con diverse filate di corda (III) e uscendo per delle placche ad un altro colle che dà accesso ad un grande canalone detritico (forse quello indicato nella guida TCI-CAI Buscaini che si prendeva al bivio in basso…). Rimontando delle placche sul lato sinistro si individua sulla sponda opposta del canalone un evidente camino che pare più inaccessibile di quanto sia. Se ne raggiunge la base e lo si risale uscendo a destra su placche e lame (IV-). Si è ora sulla cresta principale che si rimonta aggirando eventualmente qualche torrione o scabrosità sulla destra su roccia a blocchi sempre solida, per cenge e diedri. Si raggiunge così sul poggio a 3550 metri dove sorge il bivacco Mamo Comotti (3-4h), dispone di 6 posti, piumoni e fornello con bombole, ricezione buona telefonia (3) voce+dati. Acqua, se non all’interno, solo da neve, se presente, a monte del bivacco, altrimenti ultima “sorgente” a 2900 metri.


Cresta Sud del Naso del Lyskamm
Dal bivacco si rimontano i pochi metri che lo separano dalla sommità quotata 3600 metri. Da qui si scende per placche lisce (II) ad un intaglio e si piega a destra per una comoda cengia, rimontando poi delle rampe che riportano in cresta. Se ne segue il fio affilato (ottima roccia), salendo e scendendo altri due torrioni. Dopo una discesa più lunga (roccia non buona, ma si cammina) si risalgono delle placche con lame per spostarsi poi a sinistra ed evitare un altro torrione. Si prosegue lungamente fino ad un tratto pianeggiante con rocce a blocchi molto instabili di colore bianco cui segue un settore caratterizzato da rocce lisce che si percorrono stando sul versante ovest o sul filo. Si giunge così, dopo un altro tratto di rocce bianche meno instabili, ad un bello spigolo con roccia di colore rossastro da affrontare direttamente sul filo con uscita a destra (IV-). Altri muretti e paretine permettono di guadagnare quota e giungere al piano che precede la neve del Passo del Naso. Si rimonta il pendio a 40° per un centinaio di metri (attenzione a dei crepacci trasversali e all’eventuale presenza di ghiaccio) fino ad intersecare la traccia che valica il Passo del Naso e congiunge i Rifugi Sella e Gnifetti. Si prosegue per il pendio che si fa più ripido, si supera la crepaccia terminale, e si sbuca sulla cresta del Naso del Lyskamm. La si segue verso destra fino alla sommità 4272m (4h30).

Discesa per la classica traversata del Passo del Naso ai Rifugi Gnifetti e Mantova e alla funivia Indren-Salati-Staffal.
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