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   ALBEN, couloir Albi, 17/01/2009
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Onicer  Franz   
Regione  Lombardia
Partenza  Santuario Madonna Frassino, Val del Riso  (900 m)
Quota attacco  1200 m
Quota arrivo  2000 m
Dislivello della via  800 m
Difficoltà  1+ / II ( V in roccia )
Esposizione in salita Nord-Est
Rifugio di appoggio  -
Attrezzatura consigliata  NDA, casco, corda mezza da 60 da doppiare, 2 picche, 2 viti corte, qualche friends e nuts, cordini.
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Mattia, con una proposta dell’ultim’ora di venerdì sera, riesce ad ingolosirmi con questa nuova esperienza orobica, per la serie (dedicata al Drugo!!!): “andare a vedere” e “’l’avventura può essere anche a 30km da casa”.
I primi metri di canale con neve marmorea con sopra un fastidioso strato di farina piuttosto spesso e molti massi ci lasciano poche speranze sulla riuscita della salita. In realtà, quando le picche cominciano a godere nella neve pressata e ghiaccio dei primi risalti, le energie saltan fuori come per magia.
Globalmente si può dire che sia un po’ discontinuo: tratti abbastanza impegnativi (soprattutto su roccia e credo rimangano così sempre, perché di ghiaccio ce ne era) si alternano a lunghi tratti poco pendenti dove è necessario battere faticosamente. Tuttavia l’ambiente è eccezionale, sempre considerando che si è dietro casa!
Al primo saltino di neve con sotto ghiaccio (che affronto solo a forza di braccia non avendo ancora messo i ramponi ) segue un bel tiro di misto di III+, da fare in aggancio e ben proteggibile (2 clessidre e 2 friend) con uscita sicura su neve dura. Segue un salto di 50 metri facile di misto. Si entra quindi in un bel canalino incassato con due bei tratti di ghiaccio da fusione. In seguito un tratto di misto e il tiro chiave, dato V nella relazione dei primi salitori (marzo 2006), ma forse anche meno (che la neve faciliti? O le becche delle picche?), che però non risulta assolutamente banale. 3 cordini in clessidra e un chiodo. Siamo ormai fuori dagli 800 metri della sua lunghezza e possiamo ora dedicarci alla discesa che con l’improvvisa nebbia alzatasi non sarà veloce. E poi giù per un altro canale “improvvisato” sui 40° per fare in fretta a tornare dalle proprie donne . L’avventura è finita anche stavolta…
(L’augurio ora ad Arse di andare a ripeterlo quanto prima, dato che non è potuto essere della partita sabato: FORZA!!!)

Qui la relazione di B. e L. Dossi tratta da ”Ghiaccio Orobico” di Michele Cisana.
http://img516.imageshack.us/img516/2707/relei7.jpg
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