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   Pizzo del Diavolo, Parete Nord-Est, via nuova, Tommaso Gully, 20/12/2015
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Onicer  sorega   
Regione  Lombardia
Partenza  Carona, Diga del Lago del Diavolo  (2141 m)
Quota attacco  2600 m
Quota arrivo  2914 m
Dislivello della via  300 m
Difficoltà  3+ / III ( V in roccia )
Esposizione in salita Nord-Est
Rifugio di appoggio  eventualmente locale inv. del Rif. Longo e/o Bivacco Frattini
Attrezzatura consigliata  da alpinismo su ghiaccio. Effettivamente usati solo due friends (viola e rosso BD) più cordini e fetucce varie.
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Grandiosa e superlativa giornata in questo angolo delle Orobie dove si trova l'essenza della solitudine e della "wilderness". Ne è così scaturita questa nuova via "Tommaso gully" dedicata al terzo figlio di Fabio scomparso sette anni fa prematuramente a due mesi dalla nascita. Aperta il 20.12.2015 con Fabio Chiesa sulla selvaggia e sperduta parete Nord-Est del Diavolo. Un lungo viaggio dove già solo l'avvicinamento consiste in una grande via. Condizioni quasi ottime che difficilmente si ritroveranno in un altro inverno. Difficoltà da confermare, ma direi WI 3+, M5, roccia V. In via non abbiamo trovato nulla e non abbiamo lasciato nulla. Altre tracce sulle goulotte adiacenti e sulla cresta Nord, ma nessuna su questa linea.
La lunga giornata inizia prima dell'alba dalla diga del Lago del Diavolo raggiunta fortunatamente in auto da Carona. Saliti alla Bocchetta di Podavit siamo scesi sul versante opposto senza particolari difficoltà e seguendo le tracce di Patrick & C. di setttimana scorsa. A differenza di loro arrivati nella conca sottostante abbiamo attraversato più lungamente per prendere il canale più a sinistra che porta alla massima depressione tra Pizzo del Diavolo e Pizzo dell'Omo chiamata anche Bocchetta del Diavolo. La si raggiunge lungo un pendio a 40° con un ultimo breve tratto di misto. Dalla parte opposta breve calata su spuntone non attrezzato di 15 m (si può anche scendere disarrampicando su terreno un po' infido) per raggiungere il pendo di neve. Da qui siamo scesi alla base dello sperone e aggiratolo siamo risaliti nella grande conca di neve che porta sotto la parete Nord-Est del Diavolo. Questa è formata da un grande anfiteatro. A sinistra sono presenti ancora vecchie tracce nella neve che salgono alla goulotte centrale e alla vicina linea ad essa adiacente salita anch'essa settimana scorsa. Noi siamo saliti per il nevaio circa 300 metri più a destra alla base di una goulotte magra ma evidente dove non era presente alcun segno di traccia. Il primo tiro sale un canale di misto a 50° (M3) per 35 m fin sotto uno strapiombo di 6/7 m dove il ghiaccio si interrompe. Sosta su clessidra di roccia. Da qui si traversa a destra 4 m per prendere un diedro aperto di roccia che si sale senza possibilità di potersi proteggere un granché. Usato un friend rosso BD in una fessura che si apriva verso il basso (dubbia tenuta!). Forse un friend giallo BD avrebbe trovato un miglior alloggio in un buco mezzo metro più sotto, ma sfortunatamente non l'avevo con me. Tratto chiave della salita che sbuca su balze di misto per poi traversare a sinistra e rientrare nel canale. Sosta su un ottimo spuntone, 50 m, V, M4, da confermare. Si sale quindi nel canale con tratti di misto e ghiaccio effimero, impossibilità di protegerrsi con viti. Usato un friend viola BD e due cordini su spuntoni. Sosta a sinistra alla fine del canale su spuntone-clessidra, 60 m, M5, da confermare. Da qui si prosegue lungo i pendii di neve tra i 40° e 45° per 150 m circa. Abbiamo fatto altri tre tiri con soste su ottimi spuntoni, ma si può salire anche in conserva. Si esce sulla cresta Nord in corrispondenza della via normale. Qui abbiamo incrociato, oltre alle tracce della normale, tracce che provenivano dalla cresta Nord e tracce che salivano dalla goulotte a destra della goulotte centrale (via salita da Patrick settimana scorsa) Proseguendo verso la vetta, a pochissime decine di metri da essa, si vedevano le tracce che provenivano dalla goulotte centrale. Meritata sosta in vetta prima di intraprendere la discesa verso la via normale in ottime condizioni e rientrare alla diga del Lago del Diavolo all'imbrunire. Le condizioni sono ottime per la stagione in cui siamo. Sarebbe bello conoscere i pareri di eventuali ripetitori o andare a provarla magari verso fine stagione per vedere come potrebbe essere cambiata. L'ingaggio è assicurato in tutti i sensi per impegno, lunghezza e difficoltà su terreno anche aleatorio tipico delle Orobie.

Altre foto a questo link:
https://www.facebook.com/mauro.soregaroli/media_set?set=a.10208739796038729.1073741914.1426945726&type=3&pnref=story

Foto 1: La parete Nord-Est. In verde la goulotte centrale, in rosso "Tommaso gully"
Foto 2: Sul secondo tiro all'uscita del tratto in roccia
Foto 3: Sul terzo tiro
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