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   Grand Cornier, traversata Sud ---> Nord, 29/08/2015
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Onicer  Franz   
Regione  Svizzera
Partenza  Ferpècle, Val d'Heréns  (1820 m)
Quota attacco  3540 m
Quota arrivo  3962 m
Dislivello della via  700 m
Difficoltà  AD+ ( pendenza 50° / III+ in roccia )
Esposizione in salita Sud
Rifugio di appoggio  Bivacco Colle della Dent Blanche
Attrezzatura consigliata  NDA, una sola picca (meglio se con martello per ribattere chiodi o piantarne in caso di emergenza). Serie di friends, nut e cordini. Doppie da 30 metri a parte forse quella da Bricola di 40m...
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Splendida traversata appagante e da non sottovalutare per lunghezza e impegno globale. La difficoltà è abbastanza bassa, ma i passaggi in cresta aerei e i torrioni da superare anche in discesa sono tanti. Al contrario di quello che pensavo qualche settimana fa quando la progettavo “incoscientemente” in un weekend con un certo innevamento residuo, la parte sommitale della cresta andrebbe fatta con condizioni secche per non perdere troppo tempo e trovare difficoltà esagerate. Idem per la discesa dalla Pointe de Bricola che se innevata o verglassata può risultare veramente impegnativa e pericolosa.
Dal Sempione si prosegue per Briga, Visp, Sierre e Sion e la Val d’ Hérens. Da rilevare che se si è fatta una macchinata piena e si arriva a Iselle (prima del confine svizzero) in concomitanza con la partenza di uno dei treni con trasporto auto che attraversano il tunnel del Sempione (credo all’incirca ogni ora), invece che dover salire e scendere dal passo, con pochissima spesa in più si risparmiano tempo e chilometri di viaggio: una bella comodità (20 km in 15 minuti per 22 €, contro i 50 km della strada per circa un’ora...).
Da Evolène si giunge a Ferpècle e si prosegue per strada asfaltata fino a 1820 metri ove presente un divieto e diversi spiazzi per parcheggiare. Seguendo le indicazioni per la Cabane Rossière alla Dent Blanche si continua lungo la strada e poi il sentiero che porta velocemente alla località Bricola con visione magnifica sui ghiacciai della valle. Da qui si prosegue fino a dopo un ponte su una chiusa e si devia a sinistra per un sentierino ripido (indicazioni per il bivacco) che prosegue con ometti e bolli gialli. Giunti a 2900 metri circa si incontra il ghiacciaio e lo si risale più che si può su detriti che coprono il ghiaccio. Da qui o si scavalca il crestone roccioso che divide in due l’apparato proseguendo a destra sotto la Dent Blanche, o si prende la cresta di roccia (non banale pare, ma non verificato) o si prosegue a sinistra per rimontare sulla cresta più in alto e proseguire poi per pendii più dolci verso il colle dove è posto il bivacco, 3540 metri (5-6h). Questo ha una quindicina di posti letto, coperte e cuscini, ciabatte, stoviglie, ma non fornelli. Acqua di fusione nei paraggi se ne trova.
Dal bivacco si segue il pendio sud del Gran Cornier comodamente per cinquecento metri finché non diviene cresta ripida. Si risalgono i blocchi stando sempre sul filo fino alla sommità della prima elevazione. Da qui converrebbe proseguire in conserva. Si scende a sinistra sotto la cima per una cengia ad un colletto. La successiva torre si supera prima direttamente e poi per un bel camino sulla destra. Si scavalca una forcella e si piega a sinistra sul lato ovest per traversare in orizzontale e risalire una rampa di belle placche. Da qui i torrioni si superano stando sul filo, ma spesso, preferibilmente, traversando sempre sul versante ombroso ovest (cosa non scritta nella relazione di camptocamp!). La roccia è sempre ottima, tranne qualche tratto più sfasciumato dove si cammina. I segni dei ramponi sulle rocce sono pochi e chiodi non ve ne sono, quindi l’orientamento non è sempre immediato, ma intuitivo. Verso i 3800 metri si giunge sotto un evidente parete rocciosa verticale che porta sull’anticima. Si piega ora a destra (est) traversando per un sentierino esposto fino a giungere all’attacco di un diedro di roccia compatta. Lo si risale per 30 metri (III, un chiodo, tante fessure per friend) e si prosegue per un bel camino sulla sinistra (Ovest) di III+. Dalla sommità compare un masso appoggiato: si deve arrivare quasi in cima (con passaggio delicato) e piegare a destra con cengia espostissima sul versante Est per scendere ad un colletto. Proseguire ora sul filo e poi leggermente a est per superare un camino e una serie di torri fino ad una fettuccia. Calarsi per 15 m a destra oltre uno strapiombetto e poi proseguire su cengia ascendente fino a tornare sul filo che ora si segue cavalcioni. Giunti ad un chiodo, ci si cala 5 metri a destra e si riguadagna il filo di cresta. Si supera ancora un’intaglio e si giunge in vetta (6h).
Dalla vetta si scende la larga cresta Nord (ramponi eventuali, ma poi anche possibile levarli) fino alla sommità di un torrione. Da qui doppia attrezzata (30m) sulla destra (Nord ovest). Si traversa a sinistra per tornare sul filo. Si prosegue di poco fino ad un’altra breve (15m) doppia su cordone e raggiunta la sommità del seguente torrione, sempre sulla destra doppia di 30 metri (attrezzata su cordoni e spit). Si rimonta una liscia placca verso sinistra fino al filo. Si scende una esposta cresta e si giunge ad un nuovo torrione con doppia su cordoni verso sinistra (malagevole in partenza). Dopo un altro tratto di cresta (con un tratti espostoi da disarrampicare) si trova una nuova doppia esposta di 30 metri sul filo di cresta. Si prosegue sul filo in orizzontale per poi piegare a sinistra non raggiungendo la sommità dell’ultima elevazione e, calzati i ramponi, si scende per 200 metri su neve e tratti di ghiaccio puntando a destra (est) fino a superare la crepaccia terminale e mettere piede sul ghiacciaio d Moiry.
Avendo tre giorni si prosegue sul ghiacciaio tenendo la destra, abitualmente su traccia, fino al Rifugio Moiry, 2825 m. Da qui poi si deve scendere al parcheggio presso il lago Chateaupré a 2340 m e risalire ad ovest al Col di Tsaté, 2868m, per scavalcarlo e tornare nella Val d’Hereins. Tuttavia si arriva sulla strada nei pressi di La Forclaz a 1650 m, qualche chilometro a valle del parcheggio.
Per tornare sul versante di salita invece, giunti sul ghiacciaio, si segue per un po’ la traccia per il rifugio, ma appena si può (crepacci nascosti!) si piega a sinistra sul plateau con un ampio semicerchio verso il Col de Bricola. Si oltrepassa la massima depressione su cresta nevosa verso la Pointe de Bricola e prima della vetta e della fine della neve si piega a sinistra verso un ripiano di macereti con degli ometti.
La discesa è ripida, esposta e su massi instabili, ma con un po’ di orientamento agevole. Si tiene inizialmente la sinistra puntano un torrione nerastro. Si prosegue poi a destra per una cengia e poi a sinistra e ancora a destra: insomma, si seguono le debolezze della parete su cenge detritiche, che corrono tra placche lisce. Si piega ora decisamente a destra nel solco del canale su detriti per seguirlo in discesa a sinistra fino ad arrivare ad un saltino che si supera con doppia (attrezzata a sinistra con due chiodi, ma da qualche parte dovrebbe esserci uno spit) di 40 metri (ma probabilmente sufficiente da 30). Si prosegue ora per il “comodo” ghiaione di massi instabili, ma poco pendente, tenendo sempre la destra fino ad arrivare alla base del ghiacciaio presso un lago periglaciale. Si guada subito (dopo troppo impetuoso) il torrente tenendo poi in discesa sempre la sinistra idrografica sotto la grande morena. Alla fine della morena si piega a sinistra e si trova il sentiero che riporta al sentiero del bivacco, 150 metri sopra il bivio dove si era abbandonato il sentiero per il rifugio.
Eccellente due giorni con Mara, Anna ed Albe per questa traversata DOC. Sinceramente un po’ “sottovalutata” nei tempi e nella complessità: ci ha impegnato più del previsto con parte finale della discesa al buio. In effetti, le relazioni sono un po’ vaghe sia sui tanti attraversamenti sul lato ovest, sia sul numero di doppie in discesa che sulla lunghezza complessiva. Roccia splendida e panorama sulla Dent Blanche indimenticabile, come indimenticabile il bivacco dove si dorme.


Foto 1 : bivacco Colle della Dent Blanche
Foto 2 : in salita dalla cresta Sud
Foto 3 : in discesa dalla cresta Nord
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