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   Roccia Baitone - via Chiudano, 11/05/2015
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Onicer  giasti03   
Regione  Lombardia
Partenza  cascata val paghera di Vezza d'olio  (1500 m)
Quota attacco  2800 m
Quota arrivo  3263 m
Dislivello della via  250 m
Difficoltà  D+ ( pendenza 65° / II in roccia )
Esposizione in salita Nord
Rifugio di appoggio  Bivacco Valerio Festa
Attrezzatura consigliata  nda invernale, 12-15 viti dal 13 al 19, due picche, due mezze da 60 se si vogliono sfruttare le 4 doppie, altrimenti 1.
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento E' da quando ho 14 anni che salgo all'aviolo, ma solo da qualche anno sono venuto a conoscenza di questa, che a dir di alcuni è forse la salita in ghiaccio di maggior soddisfazione nel gruppo dell'Adamello.
Se aggiungiamo la "gola" fatta delle relazioni del Domo e soci on-icers, eccola inserita nella lista delle salite indispensabili.

Partiamo domenica pomeriggio, io e il Teo, Liuk e Luca quaesta volta ci paccano per motivi di lavoro, arriviamo alla cascata alle 7, saliamo al Festa senza incontrare anima viva, alle 9 e qualche minuto quando il buio sta per cancellare il sentiero arriviamo al bivacco.
Panino e coca a lume di candela, guardando le luci dell'Aprica che galleggiano nell'oscurità, poi in branda.
ogni tanto il vento ci sveglia, poi alle 5,30 sveglia.
Alcuni fanno colazione col caffè doppio, noi con le doppie..... e cosa cè di meglio?!?!
In breve siamo all'inizio della lingua di neve che scende dal Roccia, su ramponi e imbrago e via in direzione dell'isolotto roccioso, la via è evidentissima, non si può aver dubbi.
Salendo continuiamo a rimandare dove legarci, le pendenze sono contenute.
Arriviamo così all'attacco del seracco, poveraccio ormai ne resta 1/3 di quello che vedevo quasi 30 anni fà.
Il giovane Teo mi dice "zio, non siamo arrivati fin qua per farci mancare le difficoltà", e quindi su diretti.
Tre tiri come dicono tutte le relazioni e siamo fuori, purtroppo il ghiaccio è ricoperto da 5cm di roba marciotta e spaccosa, e le padelle filano via, ma qualcuno arriva.
Restano gli ultimi 100-150m fino alla sella, poi arriva la parte che mi è piaciuta di più, circa 2 lunghezze su una cresta di splendida tonalite, facile e aggrappante (mi è venuta l'idea di far la traversata ;-) ) che in breve ci porta in vetta.
Spuntino guardando la n dell'adamo ancora bella bianca, poi due doppie per comodità e un calvario in neve marcia, a volte dentro fino al sedere.
Prima delle 18 siamo al premassone a farci una media mista.
Chiamo Fabio, il rifugista del Tonolini che ci scarrozza fino alla macchina e chiudiamo il giro.
foto1 la via dal Festa
foto2 il nipotastro Teo sul seracco
foto3 la cumbre
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