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   Monte Bianco 4810, via dei Tre Mont Blanc, 13/09/2014
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Onicer  Brecchy   
Regione  Valle d'Aosta
Partenza  La Palud (impianti di risalita al R. Torino)  (3322 m)
Quota attacco  3532 m
Quota arrivo  4810 m
Dislivello della via  1500 m
Difficoltà  PD+ ( pendenza 55° )
Esposizione in salita Varia
Rifugio di appoggio  Rifugio Torino, Rifugio des Cosmiques
Attrezzatura consigliata  Normale da alpinismo in alta quota.
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Partiamo il venerdi pomeriggio per raggiungere La Palud (1336 m), frazione di Courmayeur, e prendere l’ultima funivia in salita che ci porta al Rifugio Torino (3322 m). Scendiamo al Rifugio e siamo completamente avvolti dalla nebbia così, dopo esserci velocemente preparati, partiamo in direzione Nord raggiungendo in breve il Col des Flambeaux (3407 m) e successivamente verso Nord-Ovest attraversiamo il Glacier du Geant, con un percorso sali e scendi tra i numerosi enormi crepacci presenti nella zona con alcuni passaggi su ponti di neve quasi al limite. Riprendiamo quota salendo al Col du Gros Rognon (3415 m) e poi, piegando verso sinistra arriviamo alla nostra meta del primo giorno, il Col du Midi (3532 m). Qui, "sotto" al Refuge des Cosmiques, piazziamo la tenda e “cullati” da continue raffiche di vento mangiamo e passiamo qualche ora di riposo. Il sabato mattina sveglia presto alle 2.00 e alle 3.00 partiamo in direzione Sud-Ovest puntando la parete Nord del Mont Blanc du Tacul (4248 m) attraversando su pendenze sostenute (45°) un ampio pendio caratterizzato da molti seracchi e crepacci. Sulla sua spalla (4150 m) abbandoniamo così il Tacul lasciandolo alla nostra sinistra e perdendo quota scendiamo al Col Maudit (4035 m) che separa appunto il Mont Blanc du Tacul dal Mont Maudit. Attraversando ancora una zona ricca di seracchi, con un traverso verso Ovest attacchiamo il Mont Maudit (4468 m) evitandone la vetta e uscendo sulla sua cresta, al Col du Mont Maudit (4345 m), dopo aver superato un canalino (55°) con qualche semplice passaggio di misto verso metà; nella prima parte è presente una corda fissa fino alle roccette. Proseguendo quindi per traverso a mezza costa giungiamo al pianeggiante Col della Brenva (4303 m) dove i primi raggi di sole illuminano la cima ormai vicina… Eppure gli ultimi 500 metri di dislivello si fanno sentire e la salita è ancora lunga ma alle 9.08 siamo finalmente in vetta al Monte Bianco!
E’ stata una salita davvero molto appagante da un itinerario affascinante; l’aver trascorso la notte in tenda poi ha dato quel tocco di avventura in più. Giornata di sole senza una nuvola ma con vento sempre costante che abbassava ulteriormente la temperatura percepita. Tecnicamente la lunga e impegnativa salita è da valutarsi PD+ comunque mai banale e i numerosi passaggi tra i seracchi e i traversi esposti richiedono attenzione e concentrazione, come anche la discesa dal Maudit in fase di rientro. Le condizioni poi vanno valutate sul campo, tuttavia i pericoli oggettivi di certo non mancano. La via era ben tracciata e percorsa anche da altre cordate (una decina di persone in tutto); più frequentata la classica normale francese. Per la discesa abbiamo rifatto lo stesso percorso recuperando così la tenda e raggiungendo la funivia in tempo per l’ultima corsa di ritorno.
Per alcuni il Bianco è un lavoro, per altri la montagna di casa, per altri ancora un’alternativa… Per me era un Sogno! Grazie Marco, grazie Vainer , alla prossima ;-)
Partecipanti: Alberto, Marco, Vainer
Foto1: ambiente
Foto2: il Bianco “panettone”
Foto3: autoscatto in Vetta al Monte Bianco
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